Interessante uscita per
l’ottima Abeat, una big band guidata da Vito Andrea Morra con grande efficacia
e fantasia, una produzione impeccabile e giustamente ambiziosa (basti pensare
al numero di straordinari musicisti presenti nel disco). La Big Band del Pentagramma
(dall’Accademia di musica pugliese Il Pentagramma) si esibisce in dieci brani
suddivisi tra originali e standard (tra le migliori Body and soul di
Johnny Green e ‘Round midnight di Thelonious Monk), mantenendo sempre
alta la tensione, anche grazie alla scelta oculata degli arrangiamenti (davvero
importantissimi nell’economia dell’album) e ad interventi solistici di grande
qualità (basti citare il sax di Mike Rubin in Offshore o il flauto di
Aldo Di Caterino in G.G. Swing). Un viaggio nel passato ricchissimo,
figlio tanto della voglia di omaggiare le Big Band degli anni ’30 quanto di
provare a proiettare l’ombra lunga della storia nell’epoca contemporanea.
(Luigi Cattaneo)
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