Bel rientro per i
salentini Abash, piccola realtà nuovamente in pista sotto l’egida della
Aereostella, label capitanata da Iaia De Capitani e Franz Di Cioccio della
Premiata Forneria Marconi. Un disco formato quasi esclusivamente da inediti che
si riallaccia alla storia del prog nostrano imbevendolo di ritmi e umori tipici
della loro terra di appartenenza. Madri
Senza Terra (di cui abbiamo parlato su queste pagine) si era segnalato ai
più attenti per una straordinaria mistura di progressive etnico e imparentato
con la world music e anche il nuovo Il
Viaggio … Ritorno al Sud segue la stessa luminosa scia. C’è forse meno
carne al fuoco rispetto al disco precedente ma il risultato è assolutamente
interessante ed efficace e diversi dei brani presenti non tarderanno ad entrare
nella scaletta dei loro live e nel cuore di chi li segue. Prog rock
meditteraneo che incontra i colori sgargianti della loro terra natia per andare
a formare un percorso originale e peculiare che si abbevera tanto dai nomi
tutelari come Museo Rosenbach e P.F.M., quanto da fonti popolari che si
tramandano ancora di generazione in generazione. Per ottenere certi risultati
gli Abash si lanciano in forsennati ritmi tribal dettati dal tamburello di Anna
Rita Luceri (anche bravissima vocalist) e dall’uso accorto del dialetto, dotato
qui di una grande musicalità (ne sono esempio le ottime La Malanotte e Stasira Canta).
Bellissime le inflessioni world che ricordano gli Agorà di Ichinen in Bayati (che
vede la partecipazione della nobile chitarra di Giorgio Buttazzo del Bermuda Acoustic
Trio) e le citazioni strumentali presenti nell’iniziale Ritorno al Sud, sorta di overture tesa a presentare temi tratti da
vecchi brani della band e momento parecchio progressivo. Il gruppo non disdegna
incursioni in un rock più tradizionale ma comunque di rilievo (Maddalena, Il Viaggio), mostrando di potersi muovere con sicurezza anche in
contesti diversi tra loro. Oltre alla già citata Luceri completano l’ensemble
Maurilio Gigante (basso e anima dei pugliesi), Luciano Toma (tastiere), Daniele
Stefàno (chitarre), Paolo Colazzo (batteria) e Luciano Treggiari (percussioni e
flauto). La forza degli Abash anche in questo come back rimane il crossover di
sonorità che trattano, instillando il loro prog con i ritmi della taranta e il
fascino arcaico di un certo medioriente. Tutti questi impulsi ribollono in un
calderone affascinante e ben bilanciato che fa di Il Viaggio … Ritorno al Sud un lavoro d’impatto e figlio di una
scrittura consapevole e di indubbio gusto. (Luigi Cattaneo)
Stasira Canta (Live)
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