Si può fare del buon
prog rock cercando di avere un approccio personale se non addirittura
originale? In un periodo di grande fervore per il genere, spesso le uscite,
anche ottime, rispecchiano in pieno i clichè a cui siamo abituati da oltre
quarant’anni. Alcuni canoni, oramai standardizzati, vengono seguiti anche da
act giovani che quella stagione dorata l’hanno vissuta solo di riflesso, magari
consumando i vecchi vinili dei genitori. Ma torniamo al quesito iniziale. Si
può fare (parafrasando la P.F.M. di Suonare
Suonare) o comunque ci si può provare e avere il coraggio di tentare la
strada dell’imprevedibilità. Senza parlare di nuove vie da seguire o utilizzare
termini esagerati, si può tranquillamente dire che i Basta! (band proveniente
da Valdarno) hanno le carte in regola per apparire come un elemento in qualche
modo unico nel panorama attuale. Merito anche della scelta di utilizzare
strumenti atipici come il clarinetto suonato da Andrea Tinacci e soprattutto la
diamonica di Damiano Bondi, che si intrecciano in modo naturale ed elegante con
la chitarra di Saverio Sisti e le ritmiche prog della coppia Roberto Molisse e
Giacomo Soldani, rispettivamente batteria e basso della formazione. Oggetto di Studio (registrato dopo aver
vinto l’U-Festival e prodotto da Materiali
Sonori) è una sorta di concept, con un narratore che lega le varie tracce
raccontando l’epopea di un ricovero ospedaliero in cui si è cavia da
laboratorio (ma non manca una certa surreale ironia toscana). Le influenze più
chiare sembrano quelle di Porcupine Tree e Rush, mentre il mood quasi
cinematografico del racconto mi ha rimandato anche ai grandissimi Ranestrane ma
l’inserimento della diamonica in questo contesto riesce a spiazzare e nello stesso
tempo entusiasmare. L’opener Il sig.
Porpora e gli Oggetti Scomposti, la seguente Sogno … ma anche no e Mondi
Paralleli sono il trittico che qualunque band al debutto sogna di piazzare,
merce rara per qualità e coinvolgimento. Le melodie dettate da diamonica e
clarinetto sono un piacevole diversivo al solito menù, i soli di Sisti
risultano efficaci e le ritmiche ben pensate nel coadiuvare lo sviluppo delle
trame proposte. Un ep di buonissima fattura e di notevole impatto che lascia
presagire un futuro molto roseo. (Luigi Cattaneo)
Qui di seguito il link dove ascoltare l'ep
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