sabato 20 febbraio 2016

BREZNEV FUN CLUB, Il misantropo felice (2015)


Secondo lavoro per il Breznev Fun Club, ensemble di cui avevamo già parlato in occasione dell’ottimo debut e che qui conferma quanto di buono ci aveva colpito qualche anno fa. Sotto la guida attenta di Rocco Lomonaco (chitarra e banjo) il progetto non ha mutato pelle e ripropone dettami stilistici affini a L’onda vertebrata del 2010, con strutture complicate, arrangiamenti sofisticati, una scrittura elaborata e la percezione di trovarsi dinnanzi ad una musica senza confini precisi. Soffia il vento di Canterbury sopra Il misantropo felice ma anche la grandezza dei Picchio dal Pozzo, senza dimenticare le atmosfere cameristiche e i rimandi ad un certo avant prog/R.I.O. di matrice colta che si allinea perfettamente con le uscite targate AltrOck. Divisa in otto sezioni, questa lunga suite quasi interamente strumentale (fa eccezione il mezzo soprano Giuliana Di Mitrio) narra il sogno di un individuo sino al suo risveglio, un percorso costellato da suoni provenienti dal mondo esterno che si alternano ai propri ricordi (quelli per l’appunto del misantropo felice). L’album non è per nulla di facile assimilazione ma assolutamente affascinante e pieno di belle intuizioni, accostabili solo in parte al progressive, quanto più certe soluzioni ricordano da vicino la classica contemporanea (davvero superlative le dinamiche che si creano in particolar modo tra i tantissimi strumenti a fiato utilizzati e il doppio violino). La musica, composta, orchestrata, diretta e prodotta da Lomonaco sembra a volte una sfida verso gli steccati tra generi, toccando anche il jazz orchestrale e un melange di suoni e colori che vengono ben amalgamati da un gruppo sensibile formato da musicisti di grandissimo spessore artistico. Difficile citare o estrapolate un singolo episodio perché tutti sono realmente importanti per capire lo sviluppo narrativo dell’opera, anche se la conclusiva e lunga After the last silence è forse il compendio di tutto il disco e racchiude le varie anime che distinguono la personale visione musicale di Lomonaco. (Luigi Cattaneo)

Putamen (Video)

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