Nati nel 2010 gli
Elarmir avevano già pubblicato un demo ed un ep e con Human wisdom arrivano al primo full lenght (anche se di breve
durata, 32 minuti circa) per la Revalve Records, etichetta sempre attenta
all’underground metal nostrano. L’album è formato da otto brani epici e
melodici in cui il death metal viene influenzato dal progressive, pezzi dove
riusciamo a scorgere i Therion ma anche la furia dei Lamb of God e in alcune
parti del black sinfonico. Il quartetto (Eleonora Buono alla voce, Alex Tr8
alla chitarra, al basso e alla voce in growl, Daniele Amador alla chitarra e
Luca Zamberti alla batteria) spinge molto in direzione di un heavy aggressivo
con le due chitarre impegnate soprattutto sul versante ritmico, aspetto su cui
emerge anche il lavoro di Zamberti, diviso tra cambi di tempo e i classici
blast beats, croce e delizia degli appassionati del genere. Il lato melodico è
affidato soprattutto alle capacità liriche della Buono, che con la sua voce
arricchisce le pesanti strutture di cui si fa carico il gruppo, ricordando in
parte anche gli Epica e gli Haggard e scontrandosi in modo lungimirante con le
gutturali esplosioni growl di Alex. Gli Elarmir puntano molto sull’impatto
generale delle composizioni, senza soffermarsi troppo su elucubrazioni
strumentali e ne sono testimonianza brani come Inert insanity, uno dei maggiormente violenti e con dei riff
chitarristici davvero taglienti o l’illuminante violenza ragionata di Thorns. Perversion ha un’aurea quasi doom, la potenza combacia con sospiri
epici in Dish of pain, parti
riconducibili ad un contesto prog toccano Ante
thronum. Renaissance è un
episodio che si discosta dagli altri perché dominato da delicati arpeggi
acustici, mentre False myth mostra
buoni spunti melodici e la title track completa il quadro con un crossover di
epic e death metal. L’inizio di questo percorso è incoraggiante, ora sta agli
Elarmir consolidarlo e confermarsi band da seguire. (Luigi Cattaneo)
Thorns (Official Video)
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