Primo full lenght per i
romani Helslave (dopo l’ep Ethereal decay
del 2013), disco edito dalla Revalve Records e imbevuto di un death metal
riconducibile alla scuola svedese dei ’90. An
endless path è un lavoro molto potente, fieramente aggressivo ma con una
giusta dose di melodia che stempera la furia del quartetto capitolino. Le
soluzioni presenti in questo debut non rappresentano una novità per chi mastica
questo genere ma gli Helslave convincono in pieno per una certa freschezza e
per il piglio con cui trattano la materia. Le aperture melodiche sono ben
inserite nel contesto estremo proposto, un mix di sfumature che faranno la
felicità dei fan di In Flames, At the Gates, Hypocrisy e i nostrani Necrodeath.
I brani si basano sui riff e l’interplay della coppia di chitarre formata da
Jari Sgarlato e Lorenzo Fabiani, sulle parti ritmiche tirate e violente del
mastodontico batterista Francesco Comerci, oltre che sulla granitica voce in
growl di Daniele Vitale. Impossibile non citare brani come Hypocrite messiah o Morbid
compulsion, pregne di una certa drammaticità. Sower of discord è uno di quei pezzi che attacca da subito
l’ascoltatore alla sedia, Helslave è
un death metal melodico e moderno, Ethereal
decay mostra apprezzabili elementi thrash, la title track è una superlativa
lezione di annichilimento in musica, mentre Blinding
wrath denota attenzione per le parti melodiche e un feeling che ha qualcosa
di solenne. Disco imprescindibile per gli amanti del genere. (Luigi Cattaneo)
Devourers of light (Video)
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