lunedì 1 agosto 2016

GLARESHIFT, Second Mirror (2015)


Il progetto Glareshift nasce a Roma nel 2011 dalla voglia di sperimentare di Alessandra Bersiani (batteria, percussioni, tastiere, voce e flauto) e Daniele Nuzzo (chitarra, synth e voce) e si completa con Gianluca Chris Quoley al basso. Un trio che non deve far pensare a formazioni come Le Orme o gli Emerson Lake & Palmer però, quanto più a ensemble come The Cure, Bauhaus e Dead Can Dance che si sposano miracolosamente con il progressive rock dei Van Der Graaf Generator e con quello del nuovo millennio targato Steven Wilson e Oceansize. Dopo AgNO3 ora è la volta di Second mirror, un album dove le varie anime del progetto si fondono per creare qualcosa di estremamente interessante e avvincente, un dark prog oscuro e lirico che convince soprattutto nei brani più lunghi, quelli dove la band può includere tutte le anime del loro sound, così ricco e sfaccettato. Da segnalare la presenza di Jerry Cutillo degli Oak al flauto, che con la sua presenza arricchisce le lunghe e intricate Reflection ed Exit, due dei brani migliori del disco, così piene di idee settantiane ma trasportate nell’attualità, inizio e fine di un lavoro a tratti davvero sorprendente e che non dovrebbe passare inosservato (cosa ampiamente sperata dal sottoscritto). In mezzo regna la visionaria Insight, con ampi spiragli strumentali ipnotici e suggestivi, un alone di psichedelia che aumenta ancor di più la dote del gruppo di creare situazioni raffinate ed espressive. Completano il quadro EnTrance e Realeyes, più brevi e vicine alla forma canzone, soprattutto la prima molto prossima al goth metal, ma comunque molto riuscite, con la seconda davvero visionaria e dark oriented. Second mirror è un disco di grande valore che non fa altro che confermare come la scena underground italica (a prescindere dal genere) sia più viva che mai, il problema spesso è supportarla adeguatamente … (Luigi Cattaneo)

Reflection (Video)

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