Il progetto Glareshift
nasce a Roma nel 2011 dalla voglia di sperimentare di Alessandra Bersiani
(batteria, percussioni, tastiere, voce e flauto) e Daniele Nuzzo (chitarra,
synth e voce) e si completa con Gianluca Chris Quoley al basso. Un trio che non
deve far pensare a formazioni come Le Orme o gli Emerson Lake & Palmer
però, quanto più a ensemble come The Cure, Bauhaus e Dead Can Dance che si
sposano miracolosamente con il progressive rock dei Van Der Graaf Generator e con
quello del nuovo millennio targato Steven Wilson e Oceansize. Dopo AgNO3 ora è la volta di Second mirror, un album dove le varie
anime del progetto si fondono per creare qualcosa di estremamente interessante
e avvincente, un dark prog oscuro e lirico che convince soprattutto nei brani
più lunghi, quelli dove la band può includere tutte le anime del loro sound,
così ricco e sfaccettato. Da segnalare la presenza di Jerry Cutillo degli Oak
al flauto, che con la sua presenza arricchisce le lunghe e intricate Reflection ed Exit, due dei brani migliori del disco, così piene di idee
settantiane ma trasportate nell’attualità, inizio e fine di un lavoro a tratti
davvero sorprendente e che non dovrebbe passare inosservato (cosa ampiamente
sperata dal sottoscritto). In mezzo regna la visionaria Insight, con ampi spiragli strumentali ipnotici e suggestivi, un
alone di psichedelia che aumenta ancor di più la dote del gruppo di creare
situazioni raffinate ed espressive. Completano il quadro EnTrance e Realeyes, più
brevi e vicine alla forma canzone, soprattutto la prima molto prossima al goth
metal, ma comunque molto riuscite, con la seconda davvero visionaria e dark
oriented. Second mirror è un disco di
grande valore che non fa altro che confermare come la scena underground italica
(a prescindere dal genere) sia più viva che mai, il problema spesso è
supportarla adeguatamente … (Luigi Cattaneo)
Reflection (Video)
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