martedì 4 febbraio 2020

SFARATTHONS, Appunti di viaggio (2019)



Nati sul finire degli anni ’70, gli Sfaratthons sono uno dei tanti gruppi che ha esordito solo decenni dopo, esattamente nel 2016 con La bestia umana. È di qualche mese fa il nuovo Appunti di viaggio, che vede la band formata da Giovanni Di Nunzio (voce e chitarra), Cecilio Luciano (batteria), Mario Di Nunzio (basso), Giovanni Casciato (chitarra) e Luca Di Nunzio (voce, tastiere e chitarra), impegnata in una rock opera che omaggia la stagione d’oro di Genesis, Le Orme e Jethro Tull. Di vitale importanza anche l’apporto dato da Geoff Warren al flauto traverso, Giovanni Ferrari al sax e Alessandro Saponaro alla chitarra. La title track iniziale è assolutamente il pezzo migliore, un prog strumentale sinfonico tra Goblin e P.F.M., una suite dove la band abruzzese mette in mostra doti tecniche non indifferenti. Il mare è protagonista anche nella successiva Vela, dove il progressive del gruppo si fa immaginifico e suggestivo, con ritmiche fitte e ambientazioni che giocano tra quiete e tempesta. Cielo nero chiude l’ideale trittico iniziale, primo brano realmente cantato, si contraddistingue per un bel testo poetico, melodie pianistiche in odore di Banco del Mutuo Soccorso e ritmiche dispari. Il viaggio in Notte, più vicina alla forma canzone, assume una dimensione esistenziale, mentre drammatica è la sequenza di Yor war, our war, che trae spunto dalla morte del piccolo migrante Aylan Kurdi. La corale Trebula di Quadri ingentilisce la delicata Ne journe, n’anne, la Colombia del Presidente Santos ispira With all the strength of my voice, accostabile a gruppi prog contemporanei come Il Fauno di Marmo e Sigmund Freud. Il dialetto abruzzese e una spinta al limite dell’hard dipingono Vaje, prima della conclusiva Trust, che si presenta come un finale movimentato e decisamente elettrico, buona chiusura di un ritorno complessivamente valido e che lascia trasparire ulteriori margini di miglioramento, soprattutto se in futuro si riuscirà a mantenere lo stesso pathos della prima parte per tutto l’album. Nota di merito per la confezione a forma di libro (anche come grandezza) del lavoro, veramente curata e tutta da leggere, naturale accompagnamento alla musica della band. (Luigi Cattaneo)

Appunti di viaggio (Video)


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