sabato 11 maggio 2024

NIGHTBREEDER, La casa dalle cinque punte (2023)

 


Ci eravamo già occupati di Simone Giorgini (tastierista dei Darkend) ai tempi dell’uscita del precedente Sons of the mountain’s witch ed è un piacere constatare come il singolare progetto denominato Nightbreeder, figlio dell’amore del musicista per le colonne sonore, arrivi al secondo capitolo mostrando probabilmente ancora più idee rispetto al già riuscito esordio. La casa dalle cinque punte è un lavoro caratterizzato da spunti fortemente classici (oltre a Giorgini, che suona un gran numero di strumenti a tastiera, abbonda l’uso di quelli ad arco), oscuri e orrorifici, tra trame che non disdegnano un approccio progressive e sentori ambient molto raffinati. Visioni care a Danny Elfman e Hans Zimmer, ma anche ai nostrani Goblin, spunti sinfonici che paiono omaggiare Tchaikovsky e Schubert, il tutto sviluppato attorno alla saga, creata da Giorgini stesso, The mysteries of Gordon Pym Island, che fa da sfondo ai tratti epici e filmici realizzati con una cura a dir poco maniacale. La complessità strutturale dell’opera e la sua lunghezza (quasi 70 minuti) non permettono ascolti distratti, ogni passaggio va assorbito con dedizione estrema, proprio perché la narrazione posta in atto da Simone è volutamente laboriosa, con un organico estremamente ricco, che risulta fondamentale per la riuscita della corale opera. Nota a margine, curiosa ma anche inquietante, la casa che viene citata nel titolo del disco esiste davvero, si trova a Campagnola Emilia e la leggenda vuole che sia infestata dopo la morte per annegamento della bimba piccola che l’abitava insieme alla famiglia … (Luigi Cattaneo)

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