Uscito nel 2022, Someday è un lavoro che vede il pianista Marc Copland accompagnato
da alcuni talenti della scena di New York (Robin Verheyen al sax, Drew Gress al
contrabbasso e Mark Ferber alla batteria). Un’ora di grandissimo jazz, come da
tradizione per un veterano dello strumento (ha accompagnato per decenni John
Abercrombie e Gary Peacock), tra omaggi e brani originali, composizioni ricche
di virtuosismi e passaggi da soundtrack di grande effetto. Copland e Gress, che
già hanno suonato insieme per molti anni, trovano qui la compagnia di altri due
ottimi interpreti della materia, Verheyen, che ha firmato anche alcuni brani
del disco (la malinconica Encore e la fantasiosa Dukish), e
Ferber, già all’opera proprio con Peacock (oltre che presente nel quintetto di
Ralph Alessi). Ovvio che con queste premesse le speranze di trovarsi dinnanzi
ad un album di ottima fattura siano piuttosto alte e l’opener Someday my
prince will come mette in chiaro da subito la qualità del prodotto.
Tecnica, lirismo, groove, intensità di esecuzione, il tutto brillantemente
miscelato da un quartetto che abbina spontaneità, pathos e feeling, elementi
che portano ad un interplay tra le parti maturo e suggestivo. L’approccio di
squadra adottato dal leader risulta vincente, perché in Someday si
avverte l’essenza di una vera band, e così si spiegano tracce come Spinning
things o Round she goes. Registrato l’11 e il 12 gennaio al The
Samurai Hotel di New York e distribuito da InnerVoiceJazz, il lavoro è
acquistabile al seguente link https://marccoplandjazz.bandcamp.com/album/someday (Luigi Cattaneo)
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