Ci eravamo già occupati
da queste pagine dei due album a nome Ovunque, usciti tra il 2018 e il 2022, ed
è un piacere ritrovare Federico Gioacchino Uccellani, chitarrista di quel
progetto, qui impegnato insieme a Francesco Mengoni al basso e Francesco Spogli
alla batteria, sotto il monicker Pseudo Proto Post. Altri Oltre riprende
quel crossover strumentale fatto di alternative e progressive, imbevendolo di
funky e in parte garage rock, una direzione che ben si sposa con le intuizioni
del trio, che suona in piena libertà creativa, denotando groove e intensità per
tutta la durata dell’album. Gli umbri mostrano una certa coesione sin dalle
iniziali battute di Traversata, che fa il paio con l’altro singolo scelto
per presentare il disco, Materiale rituale, brani suggestivi e
immaginifici, così come non sono da meno pezzi come Il principiante o I
12 apostrofi, dove si percepisce, netta, la voglia di suonare senza
incanalarsi in un genere solo, seguendo il flusso emotivo che deriva dal proporre
qualcosa per cui si è fortemente coinvolti. Un esordio fresco e corposo,
godibile ma che va assorbito lentamente, perché le sfumature ci sono e solo una
certa attenzione verso il prodotto permette di estrapolare con cura le diverse
sfaccettature presenti. (Luigi Cattaneo)
Progressive Rock&Metal ma anche una panoramica su Jazz, Blues, Folk, Hard&Heavy, Psichedelia, Avanguardia, Alternative, Post Punk, Dark Rock. Un blog sulle sfumature della Musica.
venerdì 28 marzo 2025
PSEUDO PROTO POST, Altri Oltre (2024)
martedì 25 marzo 2025
ASTRAL DELIVERANCE, Sundial (singolo 2025)
Gli Astral Deliverance presentano il singolo Sundial: un brano di prog metal con voce femminile, adatto agli amanti di Pain of Salvation e Leprous.
Ascolta Sundial su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=VsHDqd7wsxk&ab_channel=AstralDeliverance-Topic
Gli Astral Deliverance sono un progetto progressive metal, originario della scena musicale di
Roma. Fondata nel 2016 da Lorenzo Natali, Tommaso Zazzaretti, Luca Crestini ed Emanuele
Greco, la band si è avventurata in un percorso di esplorazione musicale, affrontando diversi cambi
di formazione, ma lavorando costantemente per definire un sound unico.
Nel 2019, la band ha debuttato con l’ EP di esordio, Somewhere Nowhere caratterizzato da
sonorità a metà tra il progressive metal e il progressive rock.
La loro ricerca artistica prosegue culminando nel 2023 con Atonement, primo album della band,
con un sound moderno che strizza l’occhio alla scena metal più recente e soprattutto segnato
dall’introduzione della nuova frontwoman Giulia Pasqualini.
sabato 22 marzo 2025
DANIELE MAMMARELLA, Wild universe (2024)
Terzo album uscito tramite
Music Force per Daniele Mammarella, grandissimo chitarrista acustico di cui
abbiamo già parlato per le precedenti pubblicazioni. Il pescarese con Wild
universe allarga leggermente il suo range espressivo, all’interno di un lavoro tanto breve, mezz’ora circa,
quanto soave ed elegante. C’è anche la novità di un brano cantato, Wake up (Early
in the morning), opener ben riuscita del lavoro, ma in generale il
fingerstyle dell’abruzzese profuma di delicato e raffinato folk, come si evince
dall’immaginifica Silent fields, dove troviamo il violino di Mario Sehtl
o The meadow, in coppia con Christian Mascetta, impegnato al bouzuki
irlandese. La grande tecnica di Mammarella non appesantisce per niente un album
godibile in toto, scorrevole e in contemporanea estremamente affascinante.
(Luigi Cattaneo)
The meadow (Video)
martedì 18 marzo 2025
ALESSANDRO DI LIBERTO, Punti di vista (2024)
Uscito sul finire di
gennaio, Punti di vista è il nuovo album di Alessandro Di Liberto,
ottimo pianista qui accompagnato da Laura J Marras (sax), Sebastiano Dessanay
(contrabbasso) e Roberto Migoni (batteria). L’autore ci porta con mano sicura
nella sua Sardegna, declinando la bellezza di quei luoghi tramite il linguaggio
del jazz, elegante e raffinato, con le melodie del piano e del synth pad che
incontrano i soli davvero suggestivi della Marras, il tutto sostenuto da
ritmiche corpose e decisamente solide. Un’isola che è un tutt’uno con gli
elementi naturali che la contraddistinguono, raccontata con autorevolezza da Di
Liberto, che si dimostra in possesso di una scrittura matura ed elegante, in un’opera
ricca di sentimento e intuizioni, che fa dell’intensità uno dei suoi aspetti di
forza (basti ascoltare L’orologio del tempo, Spiaggia di riso o L’isola
dei giganti). Il quartetto esplora questo particolare territorio mescolando
suoni in piena libertà creativa, un lavoro d’equipe in cui emerge la
sorprendente voce lirica del sax, tra Coltrane, Shorter e Nelson. Per chi segue
le produzioni targate Gleam Records, eccellenza nostrana, Punti di vista uno
di quei dischi da non lasciarsi sfuggire. (Luigi Cattaneo)
L'isola dei giganti (Video)
lunedì 17 marzo 2025
MASSIMILIANO ROLFF "MAGIA", le 3 date di fine marzo
| |
venerdì 14 marzo 2025
LUCA CALABRESE, I Shin Den Shin (2024)
Nuovo album per Luca
Calabrese, trombettista attivo da inizio anni ’80, membro degli svedesi
Isildurs Bane, oltre che al lavoro con gente del calibro di Cecil Taylor, Peter
Hammill, Richard Barbieri e Nexus (giusto per fare qualche nome). I Shin Den
Shin, edito da Moonjune Records, vede Calabrese, accompagnato da Nguyên Lê
(chitarra elettrica), Markus Reuter (Touch guitar, soundscapes), Mark Wingfield
(chitarra elettrica) e Alexander Dowerk (Touch guitar), muoversi lungo la linea
di confine tra ambient, jazz e progressive. Il titolo riprende un concetto
nipponico tipico della filosofia orientale, che descrive una forma di
comunicazione che trascende la parola, basandosi su empatia e sentimenti
condivisi, con l’idea che emozioni e pensieri possano essere compresi senza la
necessità di una comunicazione verbale esplicita. Ed è quello che avviene tra
il disco e l’ascoltatore, catapultato in una dimensione onirica fatta di
sussurri, di pennate atmosferiche, di una magia che diviene esplorazione della
materia. Calabrese guida un ensemble notevole, che architetta soluzioni
immaginifiche suadenti, non lontane da alcune produzioni di Jon Hassell, un
vero trip emozionale che trova nelle lunghe Dissolution, Appointment
with the truth e Heart to Heart gli apici di un’opera davvero molto
interessante. (Luigi Cattaneo)
giovedì 13 marzo 2025
GERARDO DEL MONTE, Step by Step Live in Studio (2024)
Ottimo resoconto live per
Gerardo Del Monte, dotato pianista qui accompagnato da Giuseppe Di Pasqua al
basso e Sergio Mazzini alla batteria. Step by Step Live in Studio, edito
da Filibusta, è un ponte tra passato e futuro del musicista, tra brani noti e
altri del tutto inediti, tra jazz, classica e piccole spinte jazz rock. La presenza
in studio del pubblico conferisce maggior calore ad un album che mette in
mostra la versatilità del trio, che pesca da Garbata casualità del
Thieves and Poets Project del pianista, da un lavoro in solitaria di Del Monte
del 2023 (con alcuni brani riscritti per il gruppo) e propone anche
composizioni per un disco che verrà pubblicato nel 2026. È un piacere quindi
riscoprire in questa versione brani come Change e For you, oltre
che ascoltare Another turn e Trickete Trackete, novità di
spessore di un’artista pieno di gradevoli intuizioni, che con questo live mette
il sigillo su una prima parte di produzione già ampiamente significativa.
(Luigi Cattaneo)
Another turn (Video)
martedì 11 marzo 2025
LUCA & THE TAUTOLOGISTS, Poetry in the mean-time (2025)
Dopo aver parlato da queste pagine, qualche settimana fa,
dell’ep Suddenly last summer The complete
Nitön Lab Session,
oggi ci soffermiamo sul secondo full di Luca & The Tautologists, Poetry in the mean-time, uscito a gennaio 2025. Luca Crippa (voce, chitarre), si muove con sicurezza
coadiuvato da Paolo Roscio (basso) e Deneb Bucella (batteria), all’interno di
un contesto che oscilla tra alternative folk, cantautorato americano e rock,
suonato con spirito e grande conoscenza, aspetti già emersi, a dire il vero,
nelle precedenti release. Ci si trova così coinvolti in vibranti sezioni
elettriche e corpose ballate, espresse con gusto e passione da musicisti
navigati ed esperti, che sanno come tessere trame sia delicate che robuste,
come nel caso di Tall buildings shapes,
Our magic wand o Costa brava. L’intero disco, ispirato da una foto d’epoca su un
incidente durante le riprese del film The
creature of the black lagoon, è un susseguirsi di brani godibili, intrisi
di amore e passione per suoni che sanno coniugare passato e presente,
tradizione e attualità, fondendo umori e pulsioni in un crossover affascinante
e senza tempo. (Luigi Cattaneo)
martedì 4 marzo 2025
SEMIRAMIS, La fine non esiste (2024)
Ritornano in pista i
Semiramis, storico gruppo del progressive rock italiano, che nel 1973 diede
alle stampe Dedicato a Frazz, disco divenuto nel tempo vero e proprio
culto della scena nazionale (e non solo), anche per la presenza di Michele Zarrillo,
che successivamente avrà una fortunata carriera da solista. Paolo Faenza,
batterista storico della formazione, già nel 2013 riforma la band, ma ci
vogliono dieci anni per trovare la line up definitiva (oltre a Faenza abbiamo
Ivo Mileto al basso, Emanuele Barco alla chitarra elettrica, Marco Palma alla
chitarra acustica, Giovanni Barco alla voce e Daniele Sorrenti alle tastiere) e
arrivare a incidere La fine non esiste, edito da BTF. Un nuovo capitolo
fortemente in linea con il rock dei ’70, tra arrangiamenti ricchi e curati al
dettaglio, strutture intricate ma piene di vivaci melodie e frangenti
strumentali di notevole caratura, aspetti che colorano il progressive dei
romani, imbevuto anche di hard e jazz, elementi che allargano i confini in cui
si muove il sestetto. Un sound ad ampio respiro, che guarda giustamente al
passato ma non ne rimane imprigionato, basti ascoltare le trame di In quel
secondo regno (in cui troviamo la voce narrante di Giampiero Artegiani,
chitarrista e tastierista della prima formazione, che ha curato anche il testo),
Cacciatore di ansie o Tenda rossa. Vediamo ora se Faenza riuscirà
a dare continuità al progetto o se La fine non esiste rappresenta la
conclusione di un percorso iniziato più di 50 anni fa. (Luigi Cattaneo)
In quel secondo regno (Video)
domenica 2 marzo 2025
Valentina Scheldhofen Ciardelli-Anaïs Drago-Riccardo Angelo Strano, Shake your duty (2024)
Ispirato dall’arte irriverente
di Frank Zappa, il trio formato da Valentina Scheldhofen Ciardelli
(contrabbasso, voce), Anaïs Drago (violino, voce) e Riccardo Angelo Strano
(voce) ha dato vita con Shake your duty (dedicato proprio al genio di
Baltimora) ad un disco personale e provocatorio. Tra pezzi del musicista
americano, composizioni originali e brani di musica classica, si sviluppa un
album che si allontana con forza dal mondo accademico per presentare una
propria visione dell’arte, che tende al superamento di certi confini imposti,
tanto da poter incuriosire sicuramente gli aficionados di Zappa ma anche coloro
che non disdegnano le aperture R.I.O. di un certo progressive. La partenza affidata
a Ammore, brutto figlio de pottana di Alessandro Scarlatti (tra i più
importanti compositori italiani tra il ‘600 e il ‘700), mostra il piglio cameristico
del trio, Sofa N.2 di Zappa ha invece un’atmosfera vicina ai Lieder di
Schubert, mentre la Ciardelli, con il suo arrangiamento, omaggia in Sinfonia
for cello and continuo in F major il quarto movimento della sonata in Fa
maggiore per violoncello e continuo di Pergolesi. Difficile lectu è un
canone satirico di Mozart, Zappa torna in Planet of the baritone woman,
dove splende il versatile lavoro del controtenore Strano, prima della
conclusiva Pox on you for a fop, corale a 3 voci a cappella di Henry
Purcell (compositore inglese di fine ‘600), finale che conferma il tono
dissacrante di tutta l’opera. (Luigi Cattaneo)
Sofa N.2 (Video)