venerdì 28 marzo 2025

PSEUDO PROTO POST, Altri Oltre (2024)


 

Ci eravamo già occupati da queste pagine dei due album a nome Ovunque, usciti tra il 2018 e il 2022, ed è un piacere ritrovare Federico Gioacchino Uccellani, chitarrista di quel progetto, qui impegnato insieme a Francesco Mengoni al basso e Francesco Spogli alla batteria, sotto il monicker Pseudo Proto Post. Altri Oltre riprende quel crossover strumentale fatto di alternative e progressive, imbevendolo di funky e in parte garage rock, una direzione che ben si sposa con le intuizioni del trio, che suona in piena libertà creativa, denotando groove e intensità per tutta la durata dell’album. Gli umbri mostrano una certa coesione sin dalle iniziali battute di Traversata, che fa il paio con l’altro singolo scelto per presentare il disco, Materiale rituale, brani suggestivi e immaginifici, così come non sono da meno pezzi come Il principiante o I 12 apostrofi, dove si percepisce, netta, la voglia di suonare senza incanalarsi in un genere solo, seguendo il flusso emotivo che deriva dal proporre qualcosa per cui si è fortemente coinvolti. Un esordio fresco e corposo, godibile ma che va assorbito lentamente, perché le sfumature ci sono e solo una certa attenzione verso il prodotto permette di estrapolare con cura le diverse sfaccettature presenti. (Luigi Cattaneo)  

martedì 25 marzo 2025

ASTRAL DELIVERANCE, Sundial (singolo 2025)



Gli Astral Deliverance presentano il singolo Sundial: un brano di prog metal con voce femminile, adatto agli amanti di Pain of Salvation e Leprous.

Sundial dà voce a una paura universale: rimanere immobili mentre il tempo scorre inarrestabile e sentirsi esclusi dal fluire del mondo. Il protagonista del brano, simbolo di chiunque si trovi intrappolato in questa condizione, è sospeso in un limbo senza luce e senza tempo, dove ogni riferimento svanisce. La meridiana, privata del sole, perde la sua funzione, lasciandolo prigioniero di un'eterna incertezza.
Ogni tentativo di avanzare viene soffocato da un’ombra interiore che insinua dubbi, insicurezze e solitudine. È la voce della paura, quella che paralizza e sussurra di non essere abbastanza forti, capaci o meritevoli di proseguire. Le atmosfere cupe e la tensione crescente del brano trasformano questa lotta silenziosa in musica: un momento in cui il passato pesa come una catena e il futuro si dissolve nel buio.
Ma non sempre si trova il coraggio di affrontare i propri demoni. A volte, si sceglie di sfuggirli restando immobili, avvolti nell'illusione di un rifugio sicuro. Come recita il testo:
"Grant me one more step / 'cause I can barely stand / I'm on the edge of shattered dreams / we're just guilty in frailty and fears / as our ship sinks in waves."

Ascolta Sundial su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=VsHDqd7wsxk&ab_channel=AstralDeliverance-Topic

Gli Astral Deliverance sono un progetto progressive metal, originario della scena musicale di

Roma. Fondata nel 2016 da Lorenzo Natali, Tommaso Zazzaretti, Luca Crestini ed Emanuele

Greco, la band si è avventurata in un percorso di esplorazione musicale, affrontando diversi cambi

di formazione, ma lavorando costantemente per definire un sound unico.

Nel 2019, la band ha debuttato con l’ EP di esordio, Somewhere Nowhere caratterizzato da

sonorità a metà tra il progressive metal e il progressive rock.

La loro ricerca artistica prosegue culminando nel 2023 con Atonement, primo album della band,

con un sound moderno che strizza l’occhio alla scena metal più recente e soprattutto segnato

dall’introduzione della nuova frontwoman Giulia Pasqualini.


sabato 22 marzo 2025

DANIELE MAMMARELLA, Wild universe (2024)

 

Terzo album uscito tramite Music Force per Daniele Mammarella, grandissimo chitarrista acustico di cui abbiamo già parlato per le precedenti pubblicazioni. Il pescarese con Wild universe allarga leggermente il suo range espressivo, all’interno di un lavoro tanto breve, mezz’ora circa, quanto soave ed elegante. C’è anche la novità di un brano cantato, Wake up (Early in the morning), opener ben riuscita del lavoro, ma in generale il fingerstyle dell’abruzzese profuma di delicato e raffinato folk, come si evince dall’immaginifica Silent fields, dove troviamo il violino di Mario Sehtl o The meadow, in coppia con Christian Mascetta, impegnato al bouzuki irlandese. La grande tecnica di Mammarella non appesantisce per niente un album godibile in toto, scorrevole e in contemporanea estremamente affascinante. (Luigi Cattaneo)

The meadow (Video)



martedì 18 marzo 2025

ALESSANDRO DI LIBERTO, Punti di vista (2024)

 

Uscito sul finire di gennaio, Punti di vista è il nuovo album di Alessandro Di Liberto, ottimo pianista qui accompagnato da Laura J Marras (sax), Sebastiano Dessanay (contrabbasso) e Roberto Migoni (batteria). L’autore ci porta con mano sicura nella sua Sardegna, declinando la bellezza di quei luoghi tramite il linguaggio del jazz, elegante e raffinato, con le melodie del piano e del synth pad che incontrano i soli davvero suggestivi della Marras, il tutto sostenuto da ritmiche corpose e decisamente solide. Un’isola che è un tutt’uno con gli elementi naturali che la contraddistinguono, raccontata con autorevolezza da Di Liberto, che si dimostra in possesso di una scrittura matura ed elegante, in un’opera ricca di sentimento e intuizioni, che fa dell’intensità uno dei suoi aspetti di forza (basti ascoltare L’orologio del tempo, Spiaggia di riso o L’isola dei giganti). Il quartetto esplora questo particolare territorio mescolando suoni in piena libertà creativa, un lavoro d’equipe in cui emerge la sorprendente voce lirica del sax, tra Coltrane, Shorter e Nelson. Per chi segue le produzioni targate Gleam Records, eccellenza nostrana, Punti di vista uno di quei dischi da non lasciarsi sfuggire. (Luigi Cattaneo)

L'isola dei giganti (Video)



lunedì 17 marzo 2025

MASSIMILIANO ROLFF "MAGIA", le 3 date di fine marzo

 


venerdì 14 marzo 2025

LUCA CALABRESE, I Shin Den Shin (2024)

 


Nuovo album per Luca Calabrese, trombettista attivo da inizio anni ’80, membro degli svedesi Isildurs Bane, oltre che al lavoro con gente del calibro di Cecil Taylor, Peter Hammill, Richard Barbieri e Nexus (giusto per fare qualche nome). I Shin Den Shin, edito da Moonjune Records, vede Calabrese, accompagnato da Nguyên Lê (chitarra elettrica), Markus Reuter (Touch guitar, soundscapes), Mark Wingfield (chitarra elettrica) e Alexander Dowerk (Touch guitar), muoversi lungo la linea di confine tra ambient, jazz e progressive. Il titolo riprende un concetto nipponico tipico della filosofia orientale, che descrive una forma di comunicazione che trascende la parola, basandosi su empatia e sentimenti condivisi, con l’idea che emozioni e pensieri possano essere compresi senza la necessità di una comunicazione verbale esplicita. Ed è quello che avviene tra il disco e l’ascoltatore, catapultato in una dimensione onirica fatta di sussurri, di pennate atmosferiche, di una magia che diviene esplorazione della materia. Calabrese guida un ensemble notevole, che architetta soluzioni immaginifiche suadenti, non lontane da alcune produzioni di Jon Hassell, un vero trip emozionale che trova nelle lunghe Dissolution, Appointment with the truth e Heart to Heart gli apici di un’opera davvero molto interessante. (Luigi Cattaneo)

giovedì 13 marzo 2025

GERARDO DEL MONTE, Step by Step Live in Studio (2024)

 

Ottimo resoconto live per Gerardo Del Monte, dotato pianista qui accompagnato da Giuseppe Di Pasqua al basso e Sergio Mazzini alla batteria. Step by Step Live in Studio, edito da Filibusta, è un ponte tra passato e futuro del musicista, tra brani noti e altri del tutto inediti, tra jazz, classica e piccole spinte jazz rock. La presenza in studio del pubblico conferisce maggior calore ad un album che mette in mostra la versatilità del trio, che pesca da Garbata casualità del Thieves and Poets Project del pianista, da un lavoro in solitaria di Del Monte del 2023 (con alcuni brani riscritti per il gruppo) e propone anche composizioni per un disco che verrà pubblicato nel 2026. È un piacere quindi riscoprire in questa versione brani come Change e For you, oltre che ascoltare Another turn e Trickete Trackete, novità di spessore di un’artista pieno di gradevoli intuizioni, che con questo live mette il sigillo su una prima parte di produzione già ampiamente significativa. (Luigi Cattaneo)

Another turn (Video)



martedì 11 marzo 2025

LUCA & THE TAUTOLOGISTS, Poetry in the mean-time (2025)

 


Dopo aver parlato da queste pagine, qualche settimana fa, dell’ep Suddenly last summer The complete Nitön Lab Session, oggi ci soffermiamo sul secondo full di Luca & The Tautologists, Poetry in the mean-time, uscito a gennaio 2025. Luca Crippa (voce, chitarre), si muove con sicurezza coadiuvato da Paolo Roscio (basso) e Deneb Bucella (batteria), all’interno di un contesto che oscilla tra alternative folk, cantautorato americano e rock, suonato con spirito e grande conoscenza, aspetti già emersi, a dire il vero, nelle precedenti release. Ci si trova così coinvolti in vibranti sezioni elettriche e corpose ballate, espresse con gusto e passione da musicisti navigati ed esperti, che sanno come tessere trame sia delicate che robuste, come nel caso di Tall buildings shapes, Our magic wand o Costa brava. L’intero disco, ispirato da una foto d’epoca su un incidente durante le riprese del film The creature of the black lagoon, è un susseguirsi di brani godibili, intrisi di amore e passione per suoni che sanno coniugare passato e presente, tradizione e attualità, fondendo umori e pulsioni in un crossover affascinante e senza tempo. (Luigi Cattaneo)


martedì 4 marzo 2025

SEMIRAMIS, La fine non esiste (2024)

 

Ritornano in pista i Semiramis, storico gruppo del progressive rock italiano, che nel 1973 diede alle stampe Dedicato a Frazz, disco divenuto nel tempo vero e proprio culto della scena nazionale (e non solo), anche per la presenza di Michele Zarrillo, che successivamente avrà una fortunata carriera da solista. Paolo Faenza, batterista storico della formazione, già nel 2013 riforma la band, ma ci vogliono dieci anni per trovare la line up definitiva (oltre a Faenza abbiamo Ivo Mileto al basso, Emanuele Barco alla chitarra elettrica, Marco Palma alla chitarra acustica, Giovanni Barco alla voce e Daniele Sorrenti alle tastiere) e arrivare a incidere La fine non esiste, edito da BTF. Un nuovo capitolo fortemente in linea con il rock dei ’70, tra arrangiamenti ricchi e curati al dettaglio, strutture intricate ma piene di vivaci melodie e frangenti strumentali di notevole caratura, aspetti che colorano il progressive dei romani, imbevuto anche di hard e jazz, elementi che allargano i confini in cui si muove il sestetto. Un sound ad ampio respiro, che guarda giustamente al passato ma non ne rimane imprigionato, basti ascoltare le trame di In quel secondo regno (in cui troviamo la voce narrante di Giampiero Artegiani, chitarrista e tastierista della prima formazione, che ha curato anche il testo), Cacciatore di ansie o Tenda rossa. Vediamo ora se Faenza riuscirà a dare continuità al progetto o se La fine non esiste rappresenta la conclusione di un percorso iniziato più di 50 anni fa. (Luigi Cattaneo)

In quel secondo regno (Video)



domenica 2 marzo 2025

Valentina Scheldhofen Ciardelli-Anaïs Drago-Riccardo Angelo Strano, Shake your duty (2024)

 

Ispirato dall’arte irriverente di Frank Zappa, il trio formato da Valentina Scheldhofen Ciardelli (contrabbasso, voce), Anaïs Drago (violino, voce) e Riccardo Angelo Strano (voce) ha dato vita con Shake your duty (dedicato proprio al genio di Baltimora) ad un disco personale e provocatorio. Tra pezzi del musicista americano, composizioni originali e brani di musica classica, si sviluppa un album che si allontana con forza dal mondo accademico per presentare una propria visione dell’arte, che tende al superamento di certi confini imposti, tanto da poter incuriosire sicuramente gli aficionados di Zappa ma anche coloro che non disdegnano le aperture R.I.O. di un certo progressive. La partenza affidata a Ammore, brutto figlio de pottana di Alessandro Scarlatti (tra i più importanti compositori italiani tra il ‘600 e il ‘700), mostra il piglio cameristico del trio, Sofa N.2 di Zappa ha invece un’atmosfera vicina ai Lieder di Schubert, mentre la Ciardelli, con il suo arrangiamento, omaggia in Sinfonia for cello and continuo in F major il quarto movimento della sonata in Fa maggiore per violoncello e continuo di Pergolesi. Difficile lectu è un canone satirico di Mozart, Zappa torna in Planet of the baritone woman, dove splende il versatile lavoro del controtenore Strano, prima della conclusiva Pox on you for a fop, corale a 3 voci a cappella di Henry Purcell (compositore inglese di fine ‘600), finale che conferma il tono dissacrante di tutta l’opera. (Luigi Cattaneo)

Sofa N.2 (Video)