martedì 20 agosto 2013

VINCENZO RICCA, The Rome Pro(G)ject (2013)

The Rome Pro(g)ject è un lavoro che nasce dalle idee del tastierista cosentino Vincenzo Ricca, una lunga carriera lontano dal progressive (www.vincenzoricca.it) e che solo ora si è deciso a creare un album corale con tantissimi ospiti al seguito di elevata caratura che contribusicono e non poco allo sviluppo delle composizioni qui presenti. Ricca, artista molto dotato sia di tecnica che di feeling, sforna un concept album quasi interamente strumentale che descrive in musica la storia della nascita di Roma, i luoghi, la bellezza dei suoi monumenti. Non semplice riuscire senza la componente testuale a creare qualcosa che riesca a descrivere così bene il fascino della Città Eterna e dei suoi tesori, ma Ricca riesce attraverso l’utilizzo ponderato di grandissimi musicisti nell’impresa di raccontare la grandezza di Roma in maniera convincente. Il disco è un viaggio strumentale solo spezzato dalla voce narrante di Francesco di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso in Prologue e April 21st 753 A.C., in cui appare ben chiaro l’amore per il progressive di matrice settantiana del tastierista. In Over 2000 fountains si viene investiti da una colata prog in cui David Cross con il suo violino ci riporta indietro, verso strutture e pathos che furono di crimsoniana memoria, mentre i Narrow Pass di Mauro Montobbio, chitarrista dalla mano autorevole, insieme ad Elisa Montaldo, Paolo Tixi e Fabio Gremo del Tempio delle Clessidre danno vita ad uno dei brani più riusciti, In and around the Colosseum. Il duo formato da John Hackett al flauto e Nick Magnus alle tastiere firmano un altrettanto convincente Monuments and statues everywhere, così come non è da meno il fratello Steve Hackett nella successiva Down to the domus Area, in cui è protagonista di una prova chitarristica davvero da brividi. Ballata dai toni morbidi è invece Caracalla’s dream, in cui fanno bella mostra il basso del maestro della scena di Canterbury Richard Sinclair (Caravan, Hatfield and the North, Camel) e il flauto di Jerry Cutillo degli Oak, autore davvero di una grande prova. Poteva mancare il sax di David Jackson, ormai sempre più membro aggiunto della scena progressive italiana? Certo che no! E per nostra fortuna il britannico ex Van Der Graaf Generator ci regala un appassionante momento in A Mankind’s Heritage. In Towards the future torna in scena Mauro Montobbio e nella conclusiva The Mouth of Truth ritroviamo Steve Hackett, due tracce in cui si può gustare la classe di questi due maestri della chitarra. Pur soffermandomi sui vari elementi coinvolti nella registrazione di questo piccolo capolavoro vintage (era inevitabile!), è bene sottolineare come Ricca sia davvero un compositore e un arrangiatore sublime e pur non presentando nessunissima novità a livello di scrittura il disco è molto coinvolgente, suonato in maniera perfetta e soprattutto pieno di idee sempre messe a fuoco nel modo giusto. Ricca, come già fatto da Alex Carpani, Tempio delle Clessidre o Coscienza di Zeno, ha il merito non da poco di risultare attuale anche esprimendosi con un linguaggio ampiamente conosciuto e canonizzato (Luigi Cattaneo)
 
Down to the Domus Area (Video)


https://www.youtube.com/watch?v=mZc7rsRTCoc



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