Third
è
l’esordio (ufficiale) di Shiva Bakta (nome d’arte di Lidio Chericoni, ex membro
di Peawees e Bezbo), autore che già qualche anno fa si era affacciato sulla
scena indie italiana con il demo pubblicato in download gratuito Homerec Album, un crogiulo di sensazioni
acustiche e chiaramente lo-fi. Il suono che si è definito negli ultimi anni ha
portato Shiva verso lidi più strutturati e pur non dimenticando del tutto il
recente passato lo stile appare aperto a soluzioni disparate che hanno aumentato
il fascino della proposta. Difatti Third si
muove tra sospensioni psichedeliche che richiamano i Radiohead, soluzioni ora
più folk (Smart Drug) ora più pop (Goodbye) e stralci rock che ben si
fondono con l’impronta folk ben presente all’interno del lavoro (My Weakness). Nulla di particolarmente
originale probabilmente ma l’effetto ottenuto è assolutamente gradevole e
coinvolgente e l’alternanza di situazioni a cui andiamo incontro non fa altro
che mostrare un autore attento, curioso e con tante idee in testa. È d’obbligo
un plauso per la cura dei suoni e la ricerca di arrangiamenti ad hoc per
valorizzare maggiormente le scelte acustiche di Shiva, sempre piacevoli e
interessanti. Tutto l’album ha una vena leggera ma profonda, diretta e pregna
di umori e momenti che presentano stratificazioni che ci trascinano in un mondo
personale e variopinto. Il folk di Shiva si coniuga con il rock e piccole fughe
psichedeliche di matrice settantiana in cui ritroviamo Neil Young e Burt
Bacharach ma anche Creedence Clearwater Revival, Beach Boys e Pink Floyd e
l’amalgama avviene anche per merito di una band che appare a proprio agio nel
sostenere e dare vigore ai pensieri del leader. Vertice dell’album è
probabilmente Baktism, traccia divisa
in due parti capace di rappresentare il sunto di tutta l’opera e manifestare le
caratteristiche guida del progetto. Disco che rappresenta un primo passo
interessante e pieno di spunti. (Luigi Cattaneo)
Mushroom (Video)
Nessun commento:
Posta un commento