Che bello sentire
questi omaggi! Perché questo è Visioni, Deliri e Illusioni dei Wicked Minds, un tributo al progressive
italiano dei ’70, un sentito viaggio musicale nei meandri del rock, rispettoso
e in bilico tra brani più noti ed altri meno, segno davvero della grande
passione e dedizione di questi musicisti per il periodo storico sopraccitato.
Inoltre i liguri vengono affiancati da ospiti importantissimi per la crescita e
l’evoluzione del genere, musicisti capaci di donare ulteriore qualità al
progetto. Un vero compendio di ciò che è stato quindi, una sorta di
enciclopedia di qualcosa ancora vivo e stampato nella memoria collettiva degli
appassionati. Un viaggio musicale che parte con Caronte I dei The Trip, infuocato strumentale in cui la parte del
leone tocca a Paolo “Apollo” Negri all’organo nelle vesti di un novello Joe
Vescovi, per poi passare a L’uomo degli
Osanna che vede la partecipazione dello storico frontman Lino Vairetti,
veramente in forma e autore insieme a tutto il gruppo di un esecuzione molto
convincente. Emergono le radici hard rock con Un posto del Il Balletto di Bronzo, segnata dai robusti riff
chitarristici di Lucio Calegari e la potente voce di Monica Sardella, per poi
cambiare registro con la dolce melodia di Dio
del silenzio dei Delirium, dove spicca la presenza del grande Martin Grice
al flauto e al sax. Lunga e articolata La
prima goccia bagna il viso pt I & II, storico 45 giri dei New Trolls
del 1971 che vede la partecipazione di Sophya Baccini (ex cantante dei Presence)
e la resa è magnifica, una vera cavalcata progressiva adattissima per i futuri
live della band! Piacevole risulta Figure
di cartone delle Orme, con Aldo Tagliapietra alla voce, prima del medley
dedicato ai loro conterranei Nuova Idea formato da Un’isola/Illusione da poco/Clessidra, splendido omaggio ad uno dei
gruppi più sottovalutati della scena e di cui si dovrebbe andare a recuperare
almeno Clowns del 1973. Si arriva
alla cult band Dietro noi deserto (autori di un singolo nel 1971!) con Dentro me, che vede impegnato proprio
Antonio Bartoccetti alla chitarra, leader inoltre degli Jacula, degli Invisible
Force e degli Antonius Rex. Molto ricercata è anche la successiva Io, la strega dei Circus 2000 e qui
Sophya Baccini non fa rimpiangere la carismatica Silvana Aliotta, mentre più
nota e sempre straordinaria è Zarathustra
del Museo Rosenbach, arricchita ancor di più dalla voce di Stefano “Lupo”
Galifi, membro originale della formazione. Ottima la versione di Un villaggio, un’illusione di Quella
vecchia locanda, solida, compatta e trasformata in un hard rock pregno di
atmosfere settantiane in cui è calda la voce di Monica Sardella e le trame
della coppia Calegari-Negri, così come convincente è anche la sezione ritmica
formata da Enrico Garilli al basso e Andrea Concarotti alla batteria. I
seminali Gleemen, gruppo di Bambi Fossati prima dei Garybaldi, vengono citati
con Farfalle senza pois, uno
scatenato hard blues con J.C.Cinel alla voce, anche se ovviamente il taglio
chitarristico del brano favorisce la verve di Calegari. Il gran finale è
dedicato alla P.F.M. di Storia di un
minuto, con La carrozza di
Hans/Impressioni di Settembre, degno finale per uno dei migliori tributi
degli ultimi anni! (Luigi Cattaneo)
La Prima Goccia Bagna il Viso (Video)
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