La musica e il lirismo
dei Pane si fondono con la poesia drammatica e cruda di Fabio Orecchini, in un
disco che è corollario del libro del poeta romano. Dismissione è un libro + cd crudele, un reading ponte tra le due
arti, furioso nel suo incedere e nel suo raccontare con occhio critico e
drammatico la cruda realtà dei morti per amianto. Un progetto radicale, una
collaborazione che non mi aspettavo dopo il meraviglioso Orsa Maggiore (recuperatelo!) ma che conferma la curiosità e lo
spirito teatrale del quintetto (Claudio Orlandi alla voce, Maurizio Polsinelli
al piano, Vito Andrea Arcomano alla chitarra acustica, Claudio Madaudo al
flauto traverso e Ivan Macera alla batteria). Le parole, sottolineate da
tappeti musicali ad hoc, si fanno spigolose, dure, non ammettono repliche.
Siamo lontani dal prog (termine comunque limitante per i Pane) e la band
preferisce estrapolare dal testo di Orecchini il senso ultimo del dolore,
rendendo il messaggio coinvolgente, aspro e figlio di una passione illimitata
per cause e battaglie che spesso ci sconfortano ma che non ci devono abbattere.
I Pane hanno la capacità di donare linfa vitale per combattere e credere in una
giustizia migliore. Il tutto condito di accenni jazz, passaggi acustici, flauto
e piano che accompagnano le dinamiche testuali creando un tessuto dinamico e
raffinato. In un momento storico di sentenze perlomeno discutibili Dismissione è il classico lavoro
assolutamente necessario. (Luigi Cattaneo)
Dismissione (Video)
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