lunedì 19 gennaio 2015

PANE/FABIO ORECCHINI, Dismissione (2014)


La musica e il lirismo dei Pane si fondono con la poesia drammatica e cruda di Fabio Orecchini, in un disco che è corollario del libro del poeta romano. Dismissione è un libro + cd crudele, un reading ponte tra le due arti, furioso nel suo incedere e nel suo raccontare con occhio critico e drammatico la cruda realtà dei morti per amianto. Un progetto radicale, una collaborazione che non mi aspettavo dopo il meraviglioso Orsa Maggiore (recuperatelo!) ma che conferma la curiosità e lo spirito teatrale del quintetto (Claudio Orlandi alla voce, Maurizio Polsinelli al piano, Vito Andrea Arcomano alla chitarra acustica, Claudio Madaudo al flauto traverso e Ivan Macera alla batteria). Le parole, sottolineate da tappeti musicali ad hoc, si fanno spigolose, dure, non ammettono repliche. Siamo lontani dal prog (termine comunque limitante per i Pane) e la band preferisce estrapolare dal testo di Orecchini il senso ultimo del dolore, rendendo il messaggio coinvolgente, aspro e figlio di una passione illimitata per cause e battaglie che spesso ci sconfortano ma che non ci devono abbattere. I Pane hanno la capacità di donare linfa vitale per combattere e credere in una giustizia migliore. Il tutto condito di accenni jazz, passaggi acustici, flauto e piano che accompagnano le dinamiche testuali creando un tessuto dinamico e raffinato. In un momento storico di sentenze perlomeno discutibili Dismissione è il classico lavoro assolutamente necessario. (Luigi Cattaneo)

Dismissione (Video)



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