Arriva da Bologna
questo sorprendente trio formato da Francesco Ciampolini (pianoforte e
tastiere), Renato Minguzzi (chitarre) e Lorenzo Muggia (batteria), divertente e
brillante esempio di come si possano creare trame complesse senza risultare
pesanti o prolissi. Già l’artwork e i titoli dei vari pezzi mostrano una certa
carica ironica e un’attitudine di zappiana memoria che incuriosisce e rende il
sound fresco e coinvolgente. È bene dire che le composizioni sono quasi tutte
di breve-media durata (quindi non aspettatevi suite o tracce estremamente
lunghe, eccezion fatta per gli otto minuti di No ()) ma non mancano i classici tempi dispari supportati da una
tecnica e da un groove di elevato spessore. L’assenza del basso non pesa
nell’economia del suono perché riempito dagli ottimi intrecci che si creano tra
Minguzzi e Ciampolini e i brani sono tutti concepiti con quella dose di
imprevedibilità che li rende suggestivi e ottimamente strutturati. Tuorl si presenta come un mesh up di
stili, un crossover che vive di intuizioni progressive e fusion, senza
tralasciare una componente funky che rende tutto estremamente dinamico (Stichituffelpa rampa esserelà tum perugià).
Oltre al già citato Zappa troviamo elementi riconducibili ai Weather Report e
in parte ai grandi del rock prog settantiano ma le varie influenze in realtà si
perdono tanta è la personalità espressa dai bolognesi. L’abilità strumentale
del trio è fuori discussione ma è al servizio del songwriting, sempre calibrato
e mai foriero di inutili virtuosismi, virtù pregevole che contraddistingue
l’intero platter. Un retrogusto di anni ’70 ma senza quel velo di nostalgia che
sovente ritroviamo nel progressive e che qui invece appare maggiormente pensato
per poter piacere anche a chi quel periodo non lo ha vissuto o lo conosce poco.
I feat.Esserelà non si prendono troppo sul serio (difatti Esserelà è il nome di
un manichino frontman della band e loro sono coloro che suonano con lui!) ma
forse è proprio questo che li fa apparire estremamente veraci, forieri di un
approccio alla materia che, pur senza dimenticare la lezione dei nomi storici,
si traduce in un attualizzazione di concetti e contenuti. Grande forza
espressiva e un’invidiabile gioco di squadra sono alla base di questo progetto
che sul palco rende ancora di più (abbiamo raccontato del loro concerto
trevisano di giugno proprio da queste pagine). Tuorl è un lavoro brillante, di grande impatto e si candida ad
essere una delle uscite italiane tra le più interessanti del 2015. (Luigi
Cattaneo)
No () (Video)
Visti e molto apprezzati, con le tue stesse impressioni. Da tenere assolutamente sott'occhio per la freschezza dei loro pezzi, in cui si insinuano riff micidiali ma anche treni di note italiane, ironia chiaramente emiliana e funky internazionale. Forse un bassista lascerebbe piu' spazio all'interazione tra Ciamolini (che si fa letteralmente joggin sulle tastiere) e Minguzzi, ma anche cosi' va bene. Tenete duro ragazzi e fatevi piu' live che potete! Complimenti a Muggia, perchè non è facile usare la batteria in quel modo, tenendo ritmi dispari e contemporaneamente seguire i cambi degli altri.
RispondiEliminaTornate a Treviso quando potete, e grazie della serata. Franco