Arrivano da Roma i
Macelleria Mobile di Mezzanotte (Adriano Vincenti voce e sampler, Lorenzo
Macinanti synth e drum programming e Pierluigi Ferro al sax), un trio attivo
dal 2001 e che ci presenta per la Subsound Records il nuovo Funeral Jazz, un disco difficile da
catalogare e indirizzato solo ai più aperti alle contaminazioni. In questo caso
la matrice elettronica è molto presente, flirta con l’industrial e la dark
wave, segnando l’album di toni plumbei e oscuri su cui si staglia una
componente jazzata che crea un interplay tra le due anime pur senza discostarsi
da quell’alone notturno che è caratteristica preponderante della loro
scrittura. Il lavoro di Ferro, sia in fase di raccordo che solistico, è
ovviamente molto importante per modellare un sound piuttosto curioso e
personale, scandito da un recitativo che narra di situazioni losche, pulp,
omicidi e passioni pericolose. Un substrato di suoni elettronici stranianti
plasmati dal jazz già dall’iniziale 1000
sigarette e un omicidio, opener nero pece con un testo inquietante e il
narrato diabolico di Vincenti. Il singolo (passatemi il termine ma è stato
girato anche un video promozionale) è Slow,
affascinante e conturbante esempio della loro cruda poetica, a cui fa seguito
il jazz inconsueto e luciferino della title track. Boogie Woogie Traditore continua il lavoro di destrutturazione
della componente jazz, colpendola nel profondo, scuotendo le note di Ferro con
colpi elettronici potenti e drammatici. Dalia,
l’ultimo addio vede ancora questo solido dualismo trascinarci in un mondo
surreale e sanguinoso, La semplice arte
del delitto sposa un caldo jazz con afflati elettronici squassanti che
rendono l’aria maggiormente satura di tensioni e nevrosi metropolitane. Con Il buio adesso si evince ancor di più la
cura che la band ha messo per far coesistere certe parti elettroniche con
quelle del sax, qui ben presente per tutto il pezzo. Benzedrine Black Byrd Bebop ha un atmosfera inquietante dettata dal
sax che ricama sopra una cupa base elettronica, prima del finale di Love Affair, esemplare per comprendere
appieno il lirismo che si cela dietro questo trio che mi sento di consigliare
soprattutto a quelli che non amano etichettare le emozioni. A loro sì, questo
disco piacerà … (Luigi Cattaneo)
1000 sigarette e un omicidio (Video)
ottimo disco
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