venerdì 18 settembre 2015

KEZIA, The Dirty Affair (2015)


The Dirty Affair è l’interessantissimo esordio dei Kezia, un album che mostra la volontà della band di applicare sontuose melodie ali limiti del pop con le sfuriate e i tempi che contraddistinguono un certo crossover di band fondamentali come Faith No More e System of a Down, abbinandolo al progressive degli Avenged Sevenfold. Potrebbe sembrare un grosso ossimoro ma il gruppo risolve la convivenza tra stili in maniera ottimale, tenendo sì il piede sull’acceleratore ma sempre con un occhio di riguardo per la forma canzone, una formula che i Kezia (Alberto Armanini alle tastiere, Fabio Bellini al basso, Michele Longhena alla batteria, Antonio Manenti alla chitarra e Pierlorenzo Molinari alla voce) padroneggiano senza problemi. Ovviamente c’è una grande cura per frasi melodiche di facile presa che potrebbero conquistare anche chi non è avvezzo del tutto al genere, pur costruendo brani per nulla scontati o di semplice lettura. Richiami ai Protest the hero ce ne sono, soprattutto per la capacità di creare situazioni ritmicamente complesse, così come ai Muse per la volontà di donare una certa ariosità alle composizioni. Non manca un po’ di classico progressive metal, sempre supportato da tanti spunti imprevedibili e personali (come nella spumeggiante Barabba Son’s Song). Di alto livello anche Sneakers o la conclusiva Treesome, brano intenso e molto sentito. L’album ha davvero tante idee al suo interno, ha bellissimi sprazzi melodici incorporati in un contesto prettamente hard, il tutto ben calibrato da una considerevole tecnica di base di cui sono in possesso tutti i membri dell’ensemble. Band da tenere nella giusta considerazione e da monitorare assolutamente, perché questo The Dirty affair è davvero un disco di pregevole fattura. (Luigi Cattaneo)

Di seguito la pagina web dove potete acquistare The Dirty Affair

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