Fresco di pubblicazione
per la sempre attenta Lizard Records, I
am changing è il nuovo e inaspettato album targato Ancient Veil, un gruppo
spesso citato come spin-off degli Eris Pluvia, band fondata nel lontano 1985 da
Alessandro Serri ed Edmondo Romano (Rings
of earthly light del 1991 viene ancora considerato uno dei capisaldi del
new prog italiano). Questo ottimo come back, ricco di folk e prog, riprende il
discorso lasciato in sospeso prematuramente con il primo omonimo lavoro del
1995, mostrando come i liguri non abbiano perso smalto, con composizioni
strumentali raffinate e testi evocativi perfettamente calati in una realtà
narrata da un uso predominante di fiati e tastiere. Serri (voce, chitarra,
basso, flauto, oboe, hammond e moog) e Romano (sax, clarinetto e flauto low
whistle) sono però accompagnati dall’importante presenza di Fabio Serri (piano,
moog e hammond), oltre che da una nutrita serie di ospiti (13 per l’esattezza)
davvero notevoli. Le atmosfere sono intatte rispetto al passato, quando band
come Ezra Winston, Fancyfluid o Foglie di Vetro destavano interesse negli
appassionati di progressive orfani dei suoni settantiani e negli undici pezzi
che compongono il platter è facile ritrovare quelle classiche visioni
romantiche che tanto hanno segnato il periodo. Bright autumn dawn è l’alba strumentale, un crescendo emozionale di
grande raffinatezza, seguita dall’intensa e drammatica If I only knew, capace davvero di riportarci indietro nel tempo. You will see me (intro) anticipa in
maniera delicata la title track, un brano molto sentito sul tema del
cambiamento, mentre Only when they’re
broken vede la presenza di Mauro Montobbio (chitarra classica) dei Narrow
Pass, sempre molto bravo e comunicativo. You
will se me è un altro momento particolarmente soffuso, prima della
piacevole Fading light e di The fly, pezzo esaltante e sapientemente
articolato. Chime of the time riemerge
dal primo demo degli Eris Pluvia targato 1990, You will se me (finale) allaccia i fili con le due meravigliose
parti antecedenti e A mountain of dust chiude
splendidamente un ritorno elegante e soave. (Luigi Cattaneo)
You will see me (Video)
Nessun commento:
Posta un commento