Un nome così
particolare non può che tracciare già delle coordinate, quelle di un
progressive rock settantiano tutto concept, testi articolati e capacità
tecniche. Il Fedelissimo Bracco Branco, nati a Motta Di Livenza cinque anni fa,
rispettano queste caratteristiche ma ne inseriscono di proprie, come l’utilizzo
della fisarmonica e una certa fruibilità del racconto musicale, fatto di
splendide orchestrazioni e momenti di grande melodia italiana. Federico
Panighel (fisarmonica, tastiere e voce), Stefano Crovato (chitarra), Loris
Ceccato (basso) e Guido Morossi (batteria) con Appunti di navigazione sembrano omaggiare la bellezza romantica e
senza tempo delle storie legate al mare (a cui contribuisce un attento
booklet), un concentrato di spunti che colpisce e ammalia ascolto dopo ascolto.
Ovviamente l’utilizzo della fisarmonica enfatizza alcuni passaggi e dona una
gradevole aurea folk alla narrazione, ma non sono meno importanti i riff e i
soli di Crovato e il dinamismo dell’affiatata sezione ritmica, bravissimi nel
sostenere la verve, anche teatrale, di Panighel. Il senso di avventura marina
che emana l’album ci introduce in Levate
l’ancora, dove troviamo citazioni da Dialogo
di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez di Giacomo Leopardi, una
buonissima partenza che ci porta a La
zattera nel fosso, pezzo trascinante e pieno di groove. Nella tana del mostro ispessisce il
suono, grazie ad una chitarra hard che descrive la furia nera della tempesta, mentre
Scegliendo la rotta mostra un mood
più meditativo ma ancora una volta convincente. Sorprende la folk song in odore
di De Andrè La ballata dell’arruolamento
forzato, confermano la caratura del gruppo i due strumentali I pescatori dei banchi e Spartisci il bottino, oscilla verso
l’hard prog Il ponte bagnato di sangue,
con un chorus davvero molto epico. Sophie
riporta il sound su territori meno irruenti, Lo scontro finale è l’esaltazione della meta, una scoperta che non
accontenta e ci trascina all’esemplare finale di L’incrociatore, altra apoteosi strumentale che suggella una grossa
rivelazione del nuovo progressive rock italiano. (Luigi Cattaneo)
Nella tana del mostro (Video)
figata....molto bello il blog, senza dimenticare il cd bello carico di emozioni
RispondiEliminaGrazie mille!
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