Sotto la sigla
Parafulmini si celano Marco Bigliazzi (batteria) e Stefano Masoni (chitarre e
basso), musicisti già con una certa esperienza che amano il crossover, una
mistura di influenze che oscillano dal jazz al prog, passando per il post punk
e le soundtrack, un concentrato sonoro che oscilla tra gli Area e Zappa, John
Zorn e i più contemporanei La Batteria e feat. Esserelà. Tenere fuori dalla portata dei bambini è un viaggio schizzato di
venti tracce, in cui il duo si contorna di personaggi che sostengono la follia
del progetto, un racconto strumentale che prende vita anche grazie a Patrizio
Fariselli (tastiere) degli Area, Luca Cantasano (basso) dei Diaframma, Fabrizio
Bondi (chitarra) dei Tossic, Alfonso Capasso (basso) degli Aliante, Filippo
Brilli (sax) e Riccardo Zini (sax). I pisani sanno il fatto loro e propongono
un lavoro interessantissimo, pieno di esuberanza creativa e talento, forti di
una vivacità impulsiva che avanza implacabile per tutta la durata del disco e
che finisce per contagiare pure i bravissimi ospiti presenti. La vena estrosa
produce una scorribanda di suoni che non perdono un’oncia di spontaneità, un
continuo flusso narrativo fatto di parti vigorose e momenti maggiormente
jazzati, un melting pot che può disorientare ma contemporaneamente affascinare.
Pur nel crogiuolo di situazioni, l’album sa sedurre l’ascoltatore passo dopo
passo, entrando inesorabilmente in circolo in modo irruento, proponendo un prog
astratto, che si affina più per concetto che per forma, lontano dagli stereotipi
del genere, pur avendo di esso appreso idee e nozioni. Esordio maturo di cui è
difficile non avere un parere lusinghiero e che conferma la bontà del rooster
della Lizard, autentica garanzia di classe e spavalderia. (Luigi Cattaneo)
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