lunedì 10 settembre 2018

PARAFULMINI, Tenere fuori dalla portata dei bambini (2017)

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Sotto la sigla Parafulmini si celano Marco Bigliazzi (batteria) e Stefano Masoni (chitarre e basso), musicisti già con una certa esperienza che amano il crossover, una mistura di influenze che oscillano dal jazz al prog, passando per il post punk e le soundtrack, un concentrato sonoro che oscilla tra gli Area e Zappa, John Zorn e i più contemporanei La Batteria e feat. Esserelà. Tenere fuori dalla portata dei bambini è un viaggio schizzato di venti tracce, in cui il duo si contorna di personaggi che sostengono la follia del progetto, un racconto strumentale che prende vita anche grazie a Patrizio Fariselli (tastiere) degli Area, Luca Cantasano (basso) dei Diaframma, Fabrizio Bondi (chitarra) dei Tossic, Alfonso Capasso (basso) degli Aliante, Filippo Brilli (sax) e Riccardo Zini (sax). I pisani sanno il fatto loro e propongono un lavoro interessantissimo, pieno di esuberanza creativa e talento, forti di una vivacità impulsiva che avanza implacabile per tutta la durata del disco e che finisce per contagiare pure i bravissimi ospiti presenti. La vena estrosa produce una scorribanda di suoni che non perdono un’oncia di spontaneità, un continuo flusso narrativo fatto di parti vigorose e momenti maggiormente jazzati, un melting pot che può disorientare ma contemporaneamente affascinare. Pur nel crogiuolo di situazioni, l’album sa sedurre l’ascoltatore passo dopo passo, entrando inesorabilmente in circolo in modo irruento, proponendo un prog astratto, che si affina più per concetto che per forma, lontano dagli stereotipi del genere, pur avendo di esso appreso idee e nozioni. Esordio maturo di cui è difficile non avere un parere lusinghiero e che conferma la bontà del rooster della Lizard, autentica garanzia di classe e spavalderia. (Luigi Cattaneo)

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