venerdì 16 novembre 2018

IL SENTIERO DI TAUS, Macrocosmosi (2018)


Come back per Il Sentiero di Taus, progetto conosciuto dagli amanti del progressive rock per La grande perla del 2013 e che dopo cinque anni di attesa arriva alla pubblicazione del nuovo e ambizioso Macrocosmosi, edito da Lizard Records sotto la supervisione di Fabio Zuffanti. Prog che guarda ai settanta, col tema religioso che rimanda ai lavori di Rovescio della Medaglia, Latte e Miele, J.E.T., ma anche ai Genfuoco di Dentro l’invisibile, con incursioni in territori hard che sottolineano i momenti più concitati di questo concept sulla genesi del macrocosmo, un racconto sulla metamorfosi dell’uomo a divinità e i segreti della setta curda mesopotamica Yazidi. Gennaro Lucio Zinzi (voce, chitarra, flauto e tastiere), Tiziano Taccini (chitarra), Jesus (basso) e Claudio Buonfiglio (batteria), dividono il disco come un’opera rock, con tutto quello che ne consegue a livello di scrittura e impulsi. Il tema mistico-religioso non facilità la scorrevolezza del prodotto ma un discreto dinamismo e alcuni ottimi momenti (Era moderna, Al Jilwah) innalzano la qualità media, conquistando ascolto dopo ascolto, tra brevi distorsioni, ritmiche dispari e vellutati passaggi flautistici. L’aspetto melodrammatico viene incanalato in un contesto tipicamente vintage, dai suoni al cantato, con l’eccezione di alcuni fraseggi più vicini al metal, aspetto interessante, seppur non di certo nuovo, che amplia la zona di movimento del quartetto. La cura per l’aspetto testuale del racconto (aspetto complesso per l’argomento affrontato) mostra la voglia di non fallire dei lombardi, a cui va aggiunta l’attenzione per l’aspetto melodico della narrazione, un romanticismo progressivo contraltare di alcuni momenti più hard, trademark di un disco evocativo, passaggio importante per ulteriori sviluppi futuri su cui continuare a lavorare con costanza e impegno per crescere ulteriormente. (Luigi Cattaneo)
Era moderna (Video)
 

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