Come back per Il
Sentiero di Taus, progetto conosciuto dagli amanti del progressive rock per La grande perla del 2013 e che dopo
cinque anni di attesa arriva alla pubblicazione del nuovo e ambizioso Macrocosmosi, edito da Lizard Records
sotto la supervisione di Fabio Zuffanti. Prog che guarda ai settanta, col tema
religioso che rimanda ai lavori di Rovescio della Medaglia, Latte e Miele,
J.E.T., ma anche ai Genfuoco di Dentro
l’invisibile, con incursioni in territori hard che sottolineano i momenti
più concitati di questo concept sulla genesi del macrocosmo, un racconto sulla
metamorfosi dell’uomo a divinità e i segreti della setta curda mesopotamica
Yazidi. Gennaro Lucio Zinzi (voce, chitarra, flauto e tastiere), Tiziano
Taccini (chitarra), Jesus (basso) e Claudio Buonfiglio (batteria), dividono il
disco come un’opera rock, con tutto quello che ne consegue a livello di
scrittura e impulsi. Il tema mistico-religioso non facilità la scorrevolezza
del prodotto ma un discreto dinamismo e alcuni ottimi momenti (Era moderna, Al Jilwah) innalzano la qualità media, conquistando ascolto dopo
ascolto, tra brevi distorsioni, ritmiche dispari e vellutati passaggi
flautistici. L’aspetto melodrammatico viene incanalato in un contesto tipicamente
vintage, dai suoni al cantato, con l’eccezione di alcuni fraseggi più vicini al
metal, aspetto interessante, seppur non di certo nuovo, che amplia la zona di
movimento del quartetto. La cura per l’aspetto testuale del racconto (aspetto
complesso per l’argomento affrontato) mostra la voglia di non fallire dei
lombardi, a cui va aggiunta l’attenzione per l’aspetto melodico della
narrazione, un romanticismo progressivo contraltare di alcuni momenti più hard,
trademark di un disco evocativo, passaggio importante per ulteriori sviluppi
futuri su cui continuare a lavorare con costanza e impegno per crescere
ulteriormente. (Luigi Cattaneo)
Era moderna (Video)
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