Dietro il monicker
SirJoe Project si cela Sergio Casamassima, noto per la sua lunga militanza nei bravissimi Presence, con cui ha
realizzato svariati lavori sin dalla fine degli anni ’80 (l’ultimo in ordine
temporale è Master and following del
2017). Letze Baum è il suo primo da solista,
registrato in piena autonomia e con l’aiuto dei soli Alessandro Granato per
quel che riguarda le parti vocali e Mario Mutti per i testi, nasce da un
concetto ambientalista spesso attribuito ad un capo indiano, ossia come
l’avidità del genere umano stia portando alla distruzione del pianeta e
dell’uomo stesso. Il progressive rimane l’approdo sicuro di Massimo, che
instilla parti elettroniche (una delle sue passioni), bordate heavy, passaggi
delicati e lievi tocchi di natura etnica, dettati soprattutto dall’utilizzo di
voci campionate, che donano alla struttura, in alcuni punti, una straniante
aurea world. La curiosità di Casamassima è basilare per la riuscita di un album
che non dimentica il dark prog del gruppo di origine, accostabile per intensità
e tratti inquieti, lungo 70 minuti che conquistano anche per aspetti melodici
curati che rendono il complesso godibile, avvincono all’interno di un percorso
strutturato e con ampi sviluppi. Il napoletano mostra tutte le sue doti in
brani fantasiosi come Deadly waltz, I need time o la lunga strumentale Anyway (forse la perla del disco) ma è
l’opera nella sua interezza a convincere e a ripresentare Casamassima ancora
una volta su ottimi livelli di scrittura ed estro compositivo. (Luigi Cattaneo)
Album Trailer (Video)
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