Esordio per i ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA (ĀAAA), duo dal monicker impossibile e che cela la propria identità (0 e 1 si dividono scrittura ed esecuzione), andando a creare un alone di mistero che trova conferma in un disco sperimentale e avanguardistico. Il substrato elettronico si fonde con il drone, la cultura lontana della musica indiana viene sottolineata dall’uso corposo del sitar, lungo due suite esoteriche e decisamente oscure. Troviamo qualche assonanza con Musical Pumpkin Cottage di Steven Stapleton e David Tibet, la ricerca di Diamanda Galas e la magnificenza di alcune pagine dei Dead Can Dance, background che è però cornice di esperienze proprie, che fanno di questo debutto un percorso rituale, un viaggio visionario, cupo e misterioso. Un lavoro sicuramente singolare, arcano, soundtrack di tempi apocalittici, da ascoltare con la dovuta cura per poterne assaporare sensazioni ed emozioni. Un progetto artistico potente, visionario, nato da un’esigenza comunicativa, che si percepisce distintamente in No store of cows, pulsante inno di ipnotismo mediorientale e The margin spread,una marcia imponente, un profondo mantra con parti tribali, epitaffio di un disco personale e visionario. Di seguito il link per poter ascoltare e acquistare l'album https://familysounds.bandcamp.com/ (Luigi Cattaneo)
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