Terzo disco per i romani Juggernaut, che confermano quanto di buono
avevano espresso con il precedente Trama,
meraviglioso esempio di psichedelia progressiva abbinata a iniezioni di post
metal e sludge. Anche l’ultimo Neuroteque,
uscito nel 2019 sempre per Subsound Records, dimostra come il quartetto formato
da Andrea Carletti (chitarra, sitar, samples), Roberto Cippitelli (basso,
glockenspiel e synth), Matteo D’Amicis (batteria) e Luigi Farina (chitarra e
synth), sia una delle migliori realtà del genere in Italia, forti di una
creatività e di una fantasia che li ha portati a creare un percorso dove
eclettismo e armonia vanno a braccetto. Le composizioni si muovono lungo
coordinate psichedeliche che lasciano trasparire l’amore per i Pink Floyd,
imbevute però di forti pulsioni oscure figlie del metal, inquiete e nervose,
hanno il pregio di trasportare in lande cupe, dove ci si perde tra synth
spettrali, ritmiche dispari e vortici elettrici stoneriani. L’attitudine
moderna ricorda band contemporanee come L’ira del Baccano, Malclango e The
Whirlings, un sound immaginifico, ponte tra le varie anime della band ed
ennesima dimostrazione di come la Subsound sia una garanzia dell’italico
underground. Per acquistare l’album potete visitare la pagina https://juggernautrome.bandcamp.com/album/neuroteque (Luigi Cattaneo)
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