Uscito nel 2013, Suite
italiana è un omaggio alla nostra penisola da parte di Aldo Pinelli,
musicista conosciuto soprattutto per i suoi lavori con gli Habitat, band
argentina con cui ha pubblicato dischi davvero interessanti. Il tributo all’Italia
e ai luoghi da lui visitati si evince anche da un sound con dei rimandi al
Banco del Mutuo Soccorso di Garofano Rosso e Di terra e Le Orme
più acustiche, capace di descrivere e ammaliare con grazia e raffinatezza. L’immaginifico
racconto di Pinelli si sviluppa attraverso i diversi strumenti a corda da lui
suonati, che vanno ad incontrare il violoncello di Paula Dolcera, le
percussioni di Silvia Pratolongo e la batteria di Roberto Sambrizzi. Un certo
tocco introspettivo permea l’album, con le parti strumentali, atmosferiche e
delicate, che convincono più di quelle cantate (ad opera dello stesso Pinelli),
il tutto però è sempre molto intimo, quasi cameristico. Da citare assolutamente
Encuentro posible entre Piazzola y Fripp, dove il sudamericano si
diverte a unire il tango con escursioni crimsoniane, e la conclusiva title
track di oltre 15 minuti, dove Aldo mostra tutto il suo background, in un
percorso fatto di curiosità e voglia di esprimersi senza vincoli. (Luigi
Cattaneo)
Full Album
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