Da vent’anni Jonathan Iencinella (voce, testi e musica), Riccardo Franconi (synth, chitarra, programmazione e musica) e Nicola Amici (programmazione e musica) scandagliano l’underground italico con band come Guinea, Kaouenn e Butcher Mind Collapse (giusto per citare qualche realtà in cui hanno militato), esperienze che hanno portato ora il trio a pubblicare un ep, Primo tempo, a nome Barabba, dove il rock lascia spazio ad una forma cantautorale fortemente elettronica.
I beat
di Un altro aprono il racconto, con Barabba, personaggio fortemente
disilluso, che ci accompagnerà lungo sei brani noir, atmosfere che avvolgono Bastare
a me stesso e Momo (quest’ultima impreziosita dal sax di Tommaso
Uncini), brani dove lo spoken sviluppa una sorta di rap primordiale che
combacia con pulsazioni più tipiche del trip hop. Senza speranza L’ultima
mano, cupa e greve, prima di Quei due, contraddistinta dalla voce di
Giovanni Succi dei Bachi Da Pietra, e della conclusiva e cinicamente ironica Bianco
Natale, finale di un lavoro che lascia presagire quanto meno una seconda
uscita da parte dei marchigiani. (Luigi Cattaneo)
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