Avevamo lasciato i Dasia
nel 2016 con la pubblicazione di un ep intriso di dark e post prog già piuttosto
interessante e li ritroviamo oggi con questo full targato Lizard Records, una
garanzia quando si parla di italico underground. Del regime invisibile è
un concept, con il testo che diviene poema unico, una sorta di preghiera laica
in cui si muovono con sicurezza Elettra Pizzale (basso e voce), Luca Stocco
(batteria e samples) e Edgardo Mauroner (chitarra, piano e synth), molto
cresciuti e maturati in questi anni, probabilmente piuttosto proficui per
affinare doti di scrittura e una ancora più chiara identità. Dopo un intro
iniziale, Nascondendo il bene ci porta subito nelle atmosfere oscure del
disco, con lo spoken della Pizzale davvero suggestivo, mentre Epifania: il
naufragio è più furiosa e con tratti hard, la successiva Vertigine è
un nero diamante intriso nella pece. Polveri sottili anticipa le due
parti di Horror vacui, in cui il trio mantiene costante un mood filmico greve
e tenebroso, una parte centrale entusiasmante e ricca di idee, tra riff
distorti e tesi, strutture intricate ma modellate con un innato senso della
melodia. Il viaggio introspettivo prosegue con la vigorosa title track e con la
cupissima Affogate, prima dell’inquieta La nostra resa e della
nervosa Liberaci dal bene, episodi che confermano la bontà di questo
giovane progetto. La conclusiva Amen! chiude in maniera perfetta un
lavoro lungo ed elaborato, ammaliante nel suo svolgimento e che ci consegna un’altra
importante realtà del sottobosco nostrano. (Luigi Cattaneo)
Del regime invisibile (Video)
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