È sempre piacevole imbattersi
in un gruppo giovane e pieno di passione, in questo caso addirittura
giovanissimo (diversi membri sono minorenni!) come gli italo-svizzeri Noise in
Myself, quintetto formato da Martina Pedrotti (voce e flauto traverso), Enea
Maina (chitarra), Leon Sürder (chitarra), Gabriele Palmeri (basso) e Damiano
Palmeri (batteria). Hard & Heavy, progressive e alternative rock si
intersecano lodevolmente, con uno sguardo a nomi storici come Iron Maiden, Tool
ed Alice in Chains, in un insieme d’intenti magari non sempre a fuoco ma
decisamente curioso. La band dimostra già di avere idee strutturate e di
sostenere con forza la Pedrotti, che cattura con il suo timbro particolare e la
contrapposizione tra parlato e cantato, che finisce per acuire il senso di
straniamento dei brani più oscuri. Si sviluppano così le atmosfere grevi ed
essenzialmente grungy di Spirit of my hand, il crossover di Rise to the occasion dipinge invece un’inquietudine di fondo palpabile, mentre epica e
dark è The crying of humanity. Debutto assolutamente interessante e
gruppo da tenere d’occhio con attenzione. (Luigi Cattaneo)
Rise to the occasion (Video)
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