Uscito nel 2019, L’inganno
di un mondo ideale segnava l’esordio dei Nonnon (in Invito a una
decapitazione di Nabokov i nonnon sono piccole pietre, corpi orrendi che
riflessi in giusti specchi mostrano bellezza e felicità), band formata da Domenico
Peluchetti (voce, chitarra), Luigi Viani (voce, pianoforte, tastiera, fender
rhodes), Dario Gubbiotti (tastiera, synth, fender rhodes), Paolo Ghirardelli
(chitarra, basso), Alec Gardini (basso) e Roberto Pittet (batteria,
percussioni, ukulele). Attivi dal 2006, i bresciani si presentano con un lavoro
intriso di folk cantautorale, un piccolo gioiellino della scena indipendente
italiana, che al netto del menefreghismo generale, riesce a sfornare lavori
brillanti e meritevoli di una certa attenzione. Le storie narrate dal gruppo
sanno emozionare anche attraverso un’attenzione testuale non indifferente, che
sembra guardare alla scuola dei grandi cantautori italiani, racconti per
immagini suggestive ed evocative, merito pure di arrangiamenti raffinati ed
estremamente curati. Le melodie struggenti di Nina, il crudo realismo
folk di Abdouka e il crescendo di Le buone maniere sono solo
alcuni degli episodi di un disco ispirato e di grande valore artistico e
sociale. (Luigi Cattaneo)
Nina (Official Video)
Una poco riuscita citazione dei cantautori storici come De Gregori. Non ci siamo proprio.
RispondiElimina