venerdì 7 aprile 2023

TWENTY FOUR HOURS, Ladybirds (2022)

 

Settimo disco per gli ormai storici Twenty Four Hours, un album che presenta alcune significative novità, ossia il cantato in italiano (su 4 brani) e l’ingresso di Ruggero Condò (sax). Completano la formazione il nucleo storico, Antonio Paparelli (chitarra), Paolo Lippe (voce, tastiere, ukulele, elettronica) e Marco Lippe (batteria, percussioni, rototoms, voce), oltre che Paolo Sorcinelli (basso, chitarra) ed Elena Lippe (voce). Crevasses and puddles apre Ladybirds, conferma dell’innata dote della band di scrivere brani fluidi, ricchi di groove e azzeccate melodie. Emozionante e intensa Una perla vive nascosta tutta la vita, legata maggiormente al prog italiano, mentre Unexpected results è un’altra variazione sullo spartito del gruppo, che guarda all’Inghilterra con la propria personalità. La passione mai sopita per la new wave dà vita a Ghost pension, un brano sospinto dalle ritmiche che richiamano il periodo d’oro del genere e dalle oculate scelte tastieristiche, un interplay tanto semplice quanto perfetto che ci conduce alla maestosa Why should I care for strangers!, lirica e struggente traccia sviluppata nella sua lunghezza tra echi progressive e passaggi psichedelici, in cui gli interventi di Condò risultano sempre caldi e passionali. Alone di psichedelia che imbeve anche Permanent war, costruita con sapienza e un certo mestiere, prima della doppietta tutta italiana formata dalla gradevole Incantesimo K-44, e soprattutto da Eterno grembo che dona, un brano dove la forma canzone viene intrisa di psichedelia sino alla magnifica coda strumentale. Tenue la prima parte di Caroline, che lascia poi spazio al libero fluire della seconda, tra un sax fuori controllo, elettronica a corredo e voci stranianti, un’esplosione che ci riporta in maniera circolare ad un finale denso di melodia. Hypocrite and slacker god, in cui il violino di Francesco D’orazio incontra una struttura fortemente elettronica, è l’ideale chiusura di uno dei lavori migliori dei Twenty Four Hours. (Luigi Cattaneo)

Unexpected results (Video)



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