mercoledì 24 dicembre 2025

CLAUDIO ANGELERI, Concerto feat Gianluigi Trovesi (2023)



Uscito nel 2023, Concerto feat. Gianluigi Trovesi è l’ultimo lavoro pubblicato dal pianista Claudio Angeleri, accompagnato per l’occasione, oltre che dal clarinettista, da Giulio Visibelli (sax, flauto), Gabriele Comeglio (sax, flauto), Paola Milzani (voce), Marco Esposito (basso), Matteo Milesi (batteria) e il The golden guys choir. Registrato live all’Auditorium Modernissimo di Nembro, l’album omaggia alcune figure fondamentali della cultura italiana, dal pittore Caravaggio nei chiaroscuri di Light and dark, al matematico Niccolò Tartaglia nell’affascinante Il triangolo di Tartaglia, allo scrittore Torquato Tasso nelle improvvisazioni di Armida, fino all’omaggio alle donne della Resistenza in Ritratti, brano corale sia nell’esecuzione che nello spirito che l’ha creato, calandosi in un progetto multidisciplinare ambizioso, raccontato nella sua forma musicale attraverso una partitura che ingloba jazz, gospel e classica. Un lavoro d’equipe invidiabile, a sostegno delle composizioni di Angeleri, che spiega così la genesi dell’album. È rischioso estrapolare la musica da uno spettacolo multidisciplinare in cui si alternano suoni, parole e immagini. Eppure, la natura della musica intesa come attivatrice di emozioni, quindi soggettive e diverse tra loro, conferisce una autonomia che invita l’ascoltatore ad assumere un ruolo attivo e personale anche nell’intimità dell’ascolto di un disco. Suggerisco quindi di dedicarsi ad un primo ascolto esclusivamente sonoro senza guardare e leggere il booklet: solo pura suggestione uditiva. Gli ascolti e le letture successive offriranno così la possibilità di cambiare prospettiva e replicare più volte le emozioni. Il disco, in questo modo, assume una dimensione plurale e condivisa che lo rende ancora oggi, nel terzo millennio, un mezzo vivo e stimolante per i musicisti di jazz – uso volutamente un termine così ampio – che si esprimono nel tempo reale e per il pubblico che ne fruisce. Anche per questo motivo è stata scelta una versione live di Concerto per catturare una versione unica e irripetibile. È possibile acquistare l’opera al seguente link https://www.dodicilunestore.com/musica/dodicilune/claudio-angeleri-concerto-feat-gianluigi-trovesi/ . (Luigi Cattaneo)


martedì 23 dicembre 2025

ETERNAL SILENCE, Astral (singolo 2025)



Elaborare il lutto è un passaggio doloroso e universale: quando perdiamo qualcuno che amiamo, spesso continuiamo a parlargli in silenzio, cercando nel pensiero il conforto che il mondo reale non può più darci. Astral, il nuovo singolo degli Eternal Silence, mette in musica questo dialogo tra chi resta e chi ha abbandonato il corpo fisico. È una mano tesa verso chi si sente intrappolato nel buio della tristezza e del distacco.

It can't be true, I know you're still there. No, why would you abandon me? The world's about to collapse, it's dragging me down”: le prime reazioni sono il rifiuto e lo smarrimento che accompagnano ogni perdita. Ma l’essenza di chi amiamo continua a parlarci attraverso la memoria, i sensi, i dettagli che restano impressi nella vita di tutti i giorni: “Hear our voice in the notes of a song, our scent in the air when you're feeling lost, We are wherever your senses evoke a memory of us”. Basta ascoltare con il cuore per sentirlo: è una presenza diversa, sottile, astrale, ma ancora capace di orientare e sostenere.
L'imponente architettura del symphonic metal si manifesta attraverso un violino malinconico, voci che oscillano tra delicatezza e furia, orchestrazioni solenni, chitarre tempestose e una sezione ritmica possente che vede Mattia Rubino come guest dietro le pelli, dando vita a un brano complesso e armonioso che oscilla tra il dolore umano e lo slancio verso ciò che è oltre.
Il videoclip che accompagna Astral racconta il tentativo di lasciar andare e, allo stesso tempo, l’impossibilità di recidere quel legame profondo. Perché alcune catene non si spezzano mai: cambiano forma e diventano luce.


Guarda il videoclip di Astral qui https://www.youtube.com/watch?v=sT2k3zTQ5R0

Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/astral


Gli Eternal Silence nascono nel 2008 dalla passione di Marika Vanni (voce) e Alberto Cassina (chitarra e voce), fondatori e cuore pulsante del progetto. Fin dagli esordi la band si muove nella scena symphonic metal italiana con un sound potente e ricco di atmosfera, dove la melodia incontra intensità, lirismo e influenze gothic metal.
Dopo una prima fase dedicata ai classici del genere, gli Eternal Silence trovano una propria identità artistica che si concretizza nei primi due album: Raw Poetry e Chasing Chimera, entrambi pubblicati da Underground Symphony Records.
Nel 2014 partecipano al tributo alla storica band metal Heavy Load, registrando il brano Stronger than Evil per la raccolta Tales of the Northern Swords.
Dopo gli EP Metamorphosis 2008–2018 e Renegades (Sliptrick Records), nel 2021 esce per RockShots Records Timegate Anathema, registrato presso il Groove Factory Studio e prodotto da Michele Guaitoli (Temperance, Vision of Atlantis). Il disco, anticipato da quattro singoli, viene presentato ufficialmente con un release party al Legend Club di Milano e una lunga serie di date in Italia ed Europa.
Nel 2023 arriva 3, un EP ispirato alla mitologia norrena e alla figura delle Tre Norne.
Nel corso degli anni, gli Eternal Silence hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Therion (a Mosca e San Pietroburgo), Haggard, Sound Storm, Giacomo Voli, Rhapsody of Fire, Timo Kotipelto e Jani Liimatainen, suonando in Austria, Romania, Bulgaria, Croazia, Germania e ovviamente in tutta Italia.
Nel 2025 arriva un nuovo importante traguardo: la firma con Sorry Mom!, agenzia di management pronta ad aprire una nuova fase nella storia della band.


AA.VV. We still rock ... The world (2025)

 


Seguito di We still rock – The compilation, uscito nel 2016, We still rock … The world raccoglie alcuni dei nomi di punta della scena italiana A.O.R. e hard rock, presenti qui sia con inediti che con versioni alternative, demo o acustiche, nonché con brani sinora disponibili solo in versione digitale. Tra i nomi presenti troviamo Soul Seller, Night Pleasure Hotel, Mindfeels e Room Experience ma le chicche di questa raccolta sono diverse, dal ritorno degli Shining Line con I’m alive passando per i Kastadian, che in Message in the night ospitano Toby Hitchcock (Pride of Lions), una delle migliori voci della scena melodic rock mondiale, arrivando all’adattamento acustico di Aeglos da parte degli Streetlore. Per gli appassionati del genere un’occasione imperdibile per scoprire o riscoprire band di assoluto valore. (Luigi Cattaneo)

lunedì 22 dicembre 2025

DISH BREAKERS, Shut up! (singolo 2025)



Don't tell me what to do, don't tell me what to say!

Così parte il brano, e così continua, come un mantra, una testata contro la presunzione, un muro sonoro che non lascia spazio a interpretazioni. Shut up!, il nuovo singolo dei Dish Breakers, è hard rock moderno diretto, veloce, sfrontato. Zero fronzoli, zero diplomazia, solo l’urgenza di urlare basta, siamo stufi!
Un grido generazionale che non si limita a protestare, ma mostra il dito medio senza metafore: “
Go f*ck yourself, ’cause I’ll do it my way”.
Più chiaro di così è impossibile: smettetela di dirci come vivere, cosa scegliere, chi essere. Smettetela di dispensare consigli non richiesti dalle torri d’avorio delle vostre esperienze, ignorando che ogni persona è un universo a sé.
“Shut up!” non vuole insegnare, è la voce esasperata di chi reclama il diritto di sbagliare da solo, di crescere da solo, di decidere da solo. E se fra vent’anni i giovani canteranno ancora una canzone così, significherà che non abbiamo imparato niente.


Ascolta Shut up! su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=R8IDx3fHNCA

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/dishbreakers-shutup


Nati nel 2019 dalle ceneri degli Spleen 55, i Dish Breakers sono una band crossover bolognese formata da Furio, Gambler, Garghy, Genna e Primo: cinque anime diversissime, unite da un’unica pulsazione nelle vene, ovvero rock’n’roll e metallo liquido.
Il loro sound è una miscela incandescente che spazia dal nu metal al prog, passando per grunge e hard rock.
Assoli taglienti, riff incendiari, scream e growl che graffiano, melodie che restano incollate alla pelle: se cercate potenza, verità e un’attitudine senza compromessi, i Dish Breakers sono esattamente la vostra band.

DUO REFLECTIONS, La tregua (2025)

 

Curioso lavoro firmato da Sylvain Rey (piano) e Leandro Lopez-Nussa (chitarra), che sotto il monicker Duo Reflections propongono un album strumentale personale e difficile da etichettare. L’interplay tra i due porta a dinamiche interessanti seppur non sempre fluide, venate di world, etnica e jazz, elementi sottoposti a una revisione dal sapore free, aspetto che accentua lo spirito libero del progetto, dopo l’esordio del 2020 dove riproponevano, con il loro stile, standard jazz. La tregua si muove invece lungo canoni estetici differenti, aspri in alcuni frangenti, eleganti in altri, con la voglia di spingersi oltre sullo sfondo, complice il background del duo, diviso tra retaggi cubani e jazz classico. Se a ciò aggiungiamo che il disco è stato registrato in una sola seduta di registrazione, abbiamo un quadro nitido della volontà dei musicisti di intrappolare il momento dell’esecuzione, la spontaneità del messaggio, da cogliere tra le pieghe di una narrazione per nulla semplice. La forma assume difatti contorni sfumati, ogni brano finisce per perdersi in quello seguente, andando a creare una soundtrack immaginifica, evocativa solo se si ha la volontà di comprendere l’anima del duo. Ritorno per nulla immediato nella sua lettura e consigliato soprattutto a chi ama sonorità di questo tipo, senza particolari steccati e vincoli. (Luigi Cattaneo)

Fo' Blue (Video)



sabato 20 dicembre 2025

PAOLA TAGLIAFERRO LA COMPAGNIA DELL'ES, Il suono delle sfere/The sound of the spheres (2025)

 


Concept album diviso in due parti (la prima in inglese, la seconda, con gli stessi brani, in italiano) per Paola Tagliaferro e La Compagnia dell’Es, un disco concettualmente ricco, profondo, ispirato dalle idee del filosofo Rudolf Steiner, espresse con personalità da un gruppo di musicisti straordinario, formato da Pier Gonella (chitarrista di Necrodeath, Vanexa e Mastercastle, giusto per citare qualche band, nonché co-autore dei pezzi del disco, per l’occasione anche bassista e importante collaboratore degli ultimi progetti di Paola), Luca Scherani (tastierista, attivo con Trama, Hostsonaten, La Coscienza di Zeno, Lucid Dream, Periplo) e Andrea Orlando (batterista già con Finisterre, La Coscienza di Zeno, La Maschera di Cera). Una band di interpreti notevoli, con la voce della Tagliaferro al centro del racconto, sempre più a suo agio dopo le ultime due uscite dedicate a Greg Lake (tramite Manticore Records), ferrea nell’affrontare la sfida di registrare un album utilizzando due idiomi diversi tra loro. I temi sviluppati dal quartetto, il viaggio astrale e immortale dell’anima, i pianeti del sistema solare, l’eternità, vengono enfatizzati attraverso un delicato folk rock progressivo, etereo e soave, spirituale e tenue. Il suono delle sfere/The sound of the spheres è quindi un’opera affascinante, suggestiva, figlia di una ricerca antroposofica decisa, che ci catapulta in atmosfere sospese come l’argomento trattato, con l’antica chiave egizia, l’Ankh, punto di partenza della potente narrazione, mistica e visionaria. (Luigi Cattaneo)


MY EVIL TWIN, No future (singolo 2025)



Non c’è più speranza: resta solo la crudele verità di ciò che siamo diventati.

Con il nuovo singolo No Future, i My Evil Twin guardano in faccia il marcio del nostro presente e ne tira fuori un violento manifesto nichilista.

Una breve intro apocalittica lascia velocemente spazio a un metalcore furioso e tiratissimo. Niente giochi di luce e ombra, nessuna alternanza tra momenti eterei e breakdown improvvisi. No Future è un breakdown continuo, un assalto frontale in cui uno screaming disperato e implacabile diventa la cronaca brutale della disfatta a cui stiamo assistendo e contribuendo.
Il mondo brucia, e ormai lo si afferma con un sarcasmo amaro, alla stregua di un presentatore TV: “Welcome my friend, this is the end, you will see the world in flames next to me”.
E tra le fiamme non esiste solidarietà: “Allies stab me, everyone is fighting like they were possessed”.
L'unica regola è la legge del più forte, mors tua vita mea: la maschera dell’umanità cade e rivela la nostra natura più spietata, tra sadico compiacimento e totale indifferenza verso il dolore altrui. Un orrore davanti al quale Dio tace... o forse ghigna soddisfatto.
I My Evil Twin immaginano così la fine del mondo: una battaglia solitaria, incessante, mentre le urla in sottofondo passano ormai inosservate.


Ascolta No future su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=kuABj0uv0dI

O sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/nofuture


My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore: la lotta tra chi sei e chi potresti essere, tra luce e ombra, tra lucidità e caos.

Elettronica, pesantezza e melodie inquietanti convergono in un’identità sonora che sfida i confini dei generi, dando forma a un percorso musicale crudo, emotivo e viscerale.

Ogni loro canzone è uno specchio: riflette le ombre che cerchiamo di ignorare, scava in profondità tra i temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che portiamo dentro.

I My Evil Twin trasformano il dolore in catarsi e il disagio in energia. I loro concerti non sono semplici esibizioni: sono esplosioni emotive, intense e autentiche, capaci di connettere a un livello profondo chi ascolta. Questa non è solo musica heavy. È la colonna sonora di chi combatte guerre silenziose, invisibili ma reali.

Quinto singolo di un 2025 prolifico, No future segue i precedenti 0kay!, Are u following me?, Crazy e LOG.


giovedì 18 dicembre 2025

WANDERING TALE, Dwarfest (singolo 2025)



Tutto ebbe inizio con un viandante solitario che, dopo aver camminato a lungo seguendo il corso di un fiume, scorge nella notte una locanda illuminata. È stanco, infreddolito, desideroso di un rifugio caldo. Ma appena spalanca la porta, si ritrova immerso in un pandemonio festoso: una compagnia di nani che mangia, beve e intona canti fragorosi.

Non siamo nella casa di Bilbo Baggins, ma l’atmosfera… è esattamente quella.
Quando però l’oste annuncia che la birra è finita, ecco che la vera festa comincia. I nani lottano, urlano, sventolano panche e boccali nel tentativo disperato di accaparrarsi le ultime gocce del prezioso nettare. In pochi istanti la locanda si trasforma in un allegro campo di battaglia: è così che loro celebrano davvero.
È questa la scintilla narrativa di
Dwarfest, il nuovo singolo dei Wandering Tale: un brano dal sapore tolkieniano, guidato da un folk metal epico, festoso e traboccante di spirito goliardico, sulla scia di nomi come Alestorm e Wind Rose. In alto i boccali e lanciatevi nel turbine danzante di una rissa che profuma di malto e leggenda.


Ascolta Dwarfest su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=OTrrRb9STVk

O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/wanderingtale-dwarfest


Wandering Tale nascono nel 2019 da un’idea di Daniele, Fabio e Davide (voce e chitarre), durante una sessione di giochi di ruolo che finisce — inevitabilmente — per trasformarsi in una fucina di immaginazione. Alla formazione si aggiunge presto Balbo al basso e, dopo una parentesi con Ottavio alla batteria, arriva Lorenzo, completando la line-up.
Dopo un primo periodo dedicato alle cover, l’intuizione arriva in una serata tanto alcolica quanto burrascosa: perché non raccontare in musica le avventure di un bardo errante, che attraversa terre sconosciute e creature fantastiche, iniziando il suo viaggio proprio da una rissa tra nani ubriachi?
Nasce il progetto Bastard Dwarves, poi elegantemente ribattezzato Wandering Tale nell’estate 2020 — un nome che custodisce perfettamente l’essenza: storie che camminano.
Ispirati da giganti come Rhapsody of Fire, Iron Maiden, Folkstone e molti altri, i Wandering Tale costruiscono una miscela unica di power metal veloce, atmosfere folk e testi che pescano nel folclore, locale e non. Nonostante i rallentamenti della pandemia, la band non si ferma: tra il 2022 e il 2025 partecipa a concorsi e rassegne, conquistando un pubblico trasversale, giovani e anziani, metallari e ballerini di liscio. Segno che l’idea funziona.
Nel 2025 arriva la loro prima raccolta di brani, Tales from the Tavern, un compendio di storie narrate dall’onnipresente Bardo, con il suo liuto e la sua ironica saggezza: battaglie, sbornie epiche, incontri improbabili e leggende bisbigliate tra una pinta e l’altra.

domenica 14 dicembre 2025

MYSTIC ALMA, Romance (singolo 2025)



Gli opposti si attraggono o si respingono?

Per i Mystic Alma non c’è dubbio: quando luce e oscurità si incontrano, possono generare un’energia capace di cambiare il mondo. Il nuovo brano Romance, un racconto in musica dalle tinte symphonic metal, esplora proprio questa collisione di forze primordiali.
Passeggiando nella foresta, la Signora della Luce incrocia una figura avvolta nelle ombre. La paura iniziale, però, lascia spazio al coraggio del dialogo: due voci - quella maschile, cupa e perentoria, e quella femminile, chiara e luminosa - danno vita a un confronto che deciderà le sorti del loro incontro. L'approccio mite e pacifico della Signora della Luce è determinante: “Oh stormy sea, you gloomy spirit looking for gladness / Oh let us live”.
In questo scambio sincero, la distanza tra i due mondi si riduce, fino a dissolversi. L’ombra scopre la grazia della luce, la luce riconosce il valore dell’ombra. È un amore che supera dualità, confini e pregiudizi, per ricordarci che entrambi i mondi vivono dentro ciascuno di noi. Solo accettandoli, e permettendo loro di dialogare senza paura, possiamo raggiungere una nuova alba.

Come cantano gli ultimi versi: “Darkness and light, we’ll change the world / Opposite sides, meet them forever / Never give up”: non arrendersi alla divisione e non perdere la fiducia nell’incontro. Perché è proprio dove luce e oscurità si toccano che nasce la vera magia.


Ascolta Romance su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=1of24CXZ7Eo

Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/mysticalma-romance


Il progetto Mystic Alma nasce dall’incontro artistico tra Salvatore Lucchesi – musicista e produttore eclettico, polistrumentista dalla vasta esperienza – ed Elisa Fortuna, soprano lirico con una brillante carriera in Italia e all’estero, animata da una forte passione per il rock e la contaminazione tra generi. Da questo incontro nasce un percorso di sperimentazione audace, che fonde voce lirica e sonorità rock e metal orchestrali in una formula tanto personale quanto affascinante.
I testi, scritti da Elisa, trasmettono messaggi di positività e bellezza, ispirati dalla natura, dalla vita e da una visione profonda del mondo. Le musiche, composte da Salvatore, spaziano con grande maestria dal gotico al sinfonico, dal celtico al metal, con soluzioni armoniche complesse e coinvolgenti.
Dopo una lunga fase creativa, il duo ha ampliato la formazione coinvolgendo altri musicisti provenienti da background diversi, dando vita alla band Mystic Alma. Il progetto, già apprezzato in importanti eventi e festival internazionali, si distingue oggi come una proposta musicale notevole nel panorama attuale, capace di emozionare e sorprendere attraverso la sua carica evocativa e la sua identità fuori dagli schemi.

Romance è il terzo singolo del 2025, dopo The spirit of the light in the night e The Ballad of the Sunset.


MATTEO CIMINARI, Mentalcoredrillings (2025)

 


Ci eravamo già occupati di Matteo Ciminari (ex I’M ANITa) per la precedente uscita, Fried Hippocampus, e ho quindi accolto con curiosità, memore della riuscita di quel lavoro, il nuovo Mentalcoredrillings, che il compositore marchigiano, diviso tra chitarra e theremin, ha registrato insieme a Maurizio Moscatelli (sax, clarinetto, flauto dolce sopranino), Simone Maggio (piano, synth) e Mattia Borraccetti (contrabbasso) e Michele Sperandio (batteria). La costante voglia di esplorare di Matteo produce un altro episodio particolare, tra tempi dispari, sezioni stralunate sorprendenti, passaggi complessi e dissonanti, costruzioni ardite all’insegna di una sperimentazione mai eccessiva, perfetta per quanti amano Zappa, Eric Dolphy e John Zorn. Arrangiato con grande attenzione, l’album si presenta da subito pregno di accenni R.I.O., soprattutto nelle parti maggiormente free, che ben si amalgamano con gli sviluppi d’insieme ragionati del sestetto, formato da musicisti di grande esperienza e con delle intuizioni davvero godibili. L’iniziale Atom sluring zooid mostra subito un approccio avventuroso alla materia, con il suono tipico del theremin che incontra l’ottimo sax di Moscatelli, ma non sono da meno Shoesoup, forse ancora più ardita, e Fried ouroboroi, brano dall’accentuata aurea sperimentale. La complessa struttura di Dubledream e la veemenza di Zazzà (dove troviamo Luca Orselli alla batteria) ci conducono nella seconda parte dell’opera, dove spiccano Attitu-de-reduction, maggiormente atmosferica e ponderata e la lunga Tanghero (nuovamente con Orselli), sintesi delle caratteristiche del progetto portato avanti da Ciminari con autentica passione e spirito di ricerca. (Luigi Cattaneo)

venerdì 12 dicembre 2025

TALES OF ONEIRA, Mirrors of another self (singolo 2025)



“Specchio specchio delle mie brame...”

È una cantilena antica, rivestita di tinte dark wave, ad aprire Mirrors of Another Self, il nuovo singolo dei Tales of Oneira. Come la strega di Biancaneve, anche oggi moltissime persone trascorrono le proprie giornate a cambiare maschera davanti allo specchio, inseguendo l’illusione di essere “la più bella del reame”.
Il brano affronta il dilemma del doppio, del volto che si mostra e di quello che si nasconde. “They all hide their deepest darkest desires / Horrified by the judgemental fires”: la paura di essere giudicati convive con la facilità con cui si giudica il prossimo, mentre si indossa ogni volta un volto diverso per ottenere consenso o vantaggi. In questo teatro di falsità, “Guilty judges, filthy angels, rotten souls cleansed” rivela un mondo capovolto, dove i giudici sono spesso i primi colpevoli, gli angeli hanno le mani sporche e le anime che sembrano pure, da vicino puzzano di marcio.
Tanto ricco quanto il suo immaginario, Mirrors of Another Self è un brano symphonic metal dal sound moderno e stratificato. Su una ritmica marziale si innestano synth taglienti, mentre le voci si sfidano in un botta e risposta feroce tra growl e pulito. Nella sezione finale, l'imponente voce lirica si innalza sopra tutto, portando con sé una maestosità rituale. Le corde, abbondanti e avvolgenti, riempiono l’atmosfera come un’eco che risuona dalla cima di una montagna.
Tutti questi elementi convergono in un crescendo che culmina nel monito finale:
Mirrors, mirrors on this dark wall / Just like preys you all will fall.
Questo brano impetuoso, teatrale e ricco di simboli, riflette senza sconti sulla diffusa ipocrisia odierna, ricordando che il tempo rimette sempre ognuno al proprio posto.

Ascolta Mirrors of another self su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=DxiykuHz7tk


Tales of Oneira nascono nel 2023 dall’incontro tra Giuseppe e Carlo, conosciutisi sui banchi di un corso da fonico. Dopo due anni di amicizia e confronto creativo, la forte intesa musicale li spinge a dare vita a un progetto capace di fondere metal moderno, synthwave, suggestioni pop e un immaginario ispirato al mondo dell’horror, dei sogni e della psicologia.
Fin dalle prime idee emerge con chiarezza il concept alla base della band: trasformare paure e incubi in racconti musicali, esplorando quel territorio in cui l’inconscio prende il sopravvento. È da questa visione che nasce il nome Tales of Oneira.
Tra fine 2023 e inizio 2024 la formazione si consolida grazie al coinvolgimento di amici fidati, mentre parallelamente prendono forma le prime tracce dell’EP. I primi mesi del 2024 vengono dedicati alla scrittura, alla definizione del sound e alla produzione in studio, affiancati da un forte lavoro sull’immagine, sul concept narrativo e sulla presenza social.
L’EP d’esordio viene pubblicato nel novembre 2024, aprendo alla band le porte della scena live: dalle prime date nei club fino ai palchi più rilevanti, tra cui l’Ariston di Sanremo, dove arrivano in finale al concorso Sanremo Rock.
Oggi i Tales of Oneira sono al lavoro sul nuovo album, previsto per il primo quadrimestre del 2026, con l’obiettivo di espandere ulteriormente il loro universo sonoro e narrativo.
Formazione: Fabio Dubini (voce), Silvia Bavaglia (voce), Giuseppe Cascardo (chitarra), Carlo Augusto Pegoraro (chitarra), Andrea Bovolenta (basso), Alessandro Redaelli (batteria).

 

JACOPO FERRAZZA, Prometheus (2025)

 


Quinto disco per Jacopo Ferrazza, talentuoso contrabbassista che nel corso degli anni ha suonato con alcuni decani della scena jazz italiana, tra cui, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu ed Enrico Pieranunzi. Uscito a inizio 2025, Prometheus vede Jacopo accompagnato da Enrico Zanisi (piano, synth, elettronica), Alessandra Diodati (voce), Livia De Romanis (violoncello) e Valerio Vantaggio (batteria), stessa formazione che aveva già convinto in Fantasia, che nel 2022 aveva vinto il Global Music Awards nella categoria jazz. Prometeo, spiega Ferrazza, rappresenta l’uomo contemporaneo oppresso da paure, conformismo e dubbi. Il fuoco, simbolo di vitalità, intuizione e creatività, diventa una metafora, il potenziale umano che, resistendo alle pressioni esterne evolve e ritrova la propria essenza autentica. Un album emozionante, tra cambi di atmosfera, soluzioni inaspettate e in odore di progressive rock, passaggi ricchi di melodia che si alternano ad altri più tesi, aspetti che esaltano il drammatico concept narrato dal quintetto. The rediscovery of fire, Titan rises, I am everywhere, sono alcuni dei momenti più significativi di un’opera trasversale e variopinta. (Luigi Cattaneo)


mercoledì 10 dicembre 2025

ORANGE MUN, Love (2025)

 


Esordio per Orange Mun, duo formato da Martina Gurrieri e Emilio Longobardo, jazzisti che qui si cimentano con la musica elettronica, sfornando un lavoro profondo, quasi una colonna sonora, tanto risulta forte il rimando immaginifico della narrazione espressa. Un disco inquieto, autunnale, sin dall’iniziale ed elegante All over you, dove l’utilizzo accorato di synth e drum machine connota quello che sarà il racconto di Love, che si fa ancora più incisivo in Healing, atmosferica e velata di malinconia. La raffinata One more sunrise, l’elettronica affilata di Future e la notturna Alright, pongono Martina ed Emilio vicino, per certi versi, ad altri progetti in duo come Autechre, Fuck Buttons, Telefon Tel Aviv e Modeselektor, ma è bene dirlo, non c’è nessuna emulazione fine a sé stessa, quanto più la volontà di ricercare un ponte tra elettronica e soul, deep house e new age. Per ascoltare Love potete visitare la pagina https://soundcloud.com/orangemun-music/sets/love-180786082 (Luigi Cattaneo)

domenica 7 dicembre 2025

SAIHS, Distopia (2025)

 

Vincitori del Premio Perugia Alberto Alberti nel 2024 e del Conad Jazz Contest nel 2025, i Saihs arrivano al debutto tramite Gleam Records, etichetta sempre più al centro della scena jazz italiana. Matteo Zecchi (sax), Giulio Mari (tromba), Giulio Tullio (trombone), Lorenzo Fiorentini (piano), Giulio Barsotti (contrabbasso) e Edoardo Battaglia (batteria) con Distopia firmano un lavoro d’insieme pulsante, ottimamente scritto e variegato, composto con una certa vivacità e capace di impressionare per la maturità che emerge netta lungo l’oretta di musica. Il sestetto, che, tolto l’azzeccato omaggio al Bud Powell di Celia, propone solo composizioni originali, tutte estremamente interessanti e arrangiate con lodevole attenzione, non ha paura di mutare il profilo strutturale della proposta all’interno del percorso, nonché di sviluppare soluzioni individuali coinvolgenti. L’equilibrio con cui articolano le intense trame i toscani mostra l’organizzazione di questo esordio, caratterizzato dal riguardo verso la storia del jazz ma anche dalla volontà, ferrea, di calarsi nel presente e di cercare una propria via, aspetto da non sottovalutare quando si parla di giovani autori. (Luigi Cattaneo)

Second try (Video)



sabato 6 dicembre 2025

DEEP AS OCEAN, Lifeblood (singolo 2025)



Quando la vita con i suoi doveri ci schiaccia, ci sentiamo imprigionati in un buco, rannicchiati, alla ricerca disperata di ossigeno. Senza una valvola di sfogo, un obiettivo da inseguire o un legame autentico, si rischia di esplodere come una pentola a pressione.

I Deep As Ocean trovano nei sogni la loro linfa vitale, quella forza che distilla la fatica mutandola in energia ed eleva la vulnerabilità trasformandola in salvezza.
Il nuovo singolo Lifeblood è un'ode alla passione e all’energia creativa che accendono l’anima e diventano carburante per non fermarsi mai. È la scintilla che spinge oltre la paura di sprecare tempo, oltre i rimpianti e le cicatrici che la vita lascia sulla pelle.
Perché, come recita il testo, “
fear doesn’t help the undecided / This sound is the beating of my heart / Something that you cannot stop”: la paura non aiuta gli indecisi, questo suono è il battito del mio cuore, qualcosa che non puoi fermare.
Lifeblood strizza l'occhio al 
deathcore nelle strofe, per aprirsi poi al metalcore più arioso ed evocativo che richiama i 30 Seconds to Mars dell’epoca di The Kill. Un brano che pulsa di vita e determinazione, come il sangue che scorre nelle vene di chi non smette mai di sognare.


Guarda il lyric video di Lifeblood qui https://www.youtube.com/watch?v=01PJtQKiyaY

O ascoltala sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/lifeblood


Nati nel 2016 nell’area di Milano, i Deep as Ocean si sono affermati come una delle band più solide e riconoscibili della scena metalcore italiana. Il loro percorso nasce dall’urgenza di fondere potenza e introspezione, dando vita a un suono che unisce riff taglienti, melodie emotive e una cura produttiva di respiro internazionale.

Dopo il debutto con l’EP Lost Hopes | Broken Mirrors e la consacrazione con l’album Crossing Parallels (2019), la band ha consolidato la propria identità attraverso un’intensa attività live e progetti di ricerca sonora come l’EP Chronicles (2022), ampliando il proprio linguaggio tra metal moderno, elettronica e atmosfere cinematiche.

A fine 2024 i Deep as Ocean tornano con Dance With Death, un album che segna una nuova fase artistica: più oscura, profonda e consapevole. Il disco affronta temi di rinascita, perdita e trasformazione, con un sound che combina aggressività e melodia in equilibrio perfetto.

Con una line-up matura, produzioni di alto livello e un’identità ormai internazionale, i Deep as Ocean rappresentano oggi una delle realtà più autentiche e promettenti del metalcore contemporaneo.


GUILTY OF JOY, On my way (singolo 2025)



Prendete uno shaker e versateci dentro l’attitudine hard rock melodica degli L.A. Guns, la potenza sonora più attuale degli Shinedown e l'oscura ruvidità degli Alice in Chains. Agitate con tutta la forza che avete in corpo e il risultato sarà On My Way, il pungente singolo dei Guilty of Joy.

Sezione ritmica spigolosa, furibonda e rocciosa, riff abrasivi come carta vetrata e un breve solo di chitarra ispirato dalle dita di Slash. Sopra tutto questo, una voce graffiante e rabbiosa, che scrosta i timpani come ammoniaca.
Uno sfogo necessario e onesto che libera da un mondo di menzogne e ipocrisie: “I'm done with this fake world / I'm done with the liars / Got rid of the thieves.”
Ma “On My Way” non è solo rabbia, è anche soluzione. Perché alla fine siamo noi i capitani della nostra nave, e ogni fuga può diventare un ritorno nella nostra versione migliore: “In my inner world I am Commander in chief / Going on on a long, deep wander / Gone to reset my soul / Don't worry baby, I'll be back a better man!”.
Un sentiero che porta dalle ferite alla pace e al riscatto, in cui l’unica via per ritrovare sé stessi è resettare l’anima e ripartire.

Guarda il videoclip di On my way su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=9fmcOBwUvfY

I Guilty of Joy sono una rock band slovena che riporta in vita lo spirito della scena anni ’90 con un tocco fresco e moderno. Il gruppo è formato da quattro musicisti con oltre 25 anni di esperienza: Žiga Jerič (chitarra), Jure Jelovčan (basso), Marko Duplišak (voce) e Rok Zaplotnik (batteria). Musicisti appassionati, che vivono e respirano musica, condividono la stessa urgenza creativa e l’entusiasmo di portare i propri brani sul palco.

Il loro sound spazia tra hard rock, grunge e blues e fonde riff potenti, melodie orecchiabili e testi diretti. Ogni concerto è un concentrato di energia pura, e la band lo dimostra versando sul palco fino all’ultima goccia di passione.

martedì 2 dicembre 2025

AZAN MALLORY, Mercury Cazimi (2023)

 

È sempre un piacere scoprire band giovani e sconosciute muoversi con piglio certo e una forte dose di concretezza, proprio come il quartetto Azan Mallory, band formata da Elia Albertini (chitarra), Johana (batteria), Marco Munari (basso) e D (tastiere). Il primo capitolo della loro discografia, Mercury Cazimi del 2023, è un concentrato di progressive rock con qualche spunto vicino al post strumentale, non solo suonato con perizia ma anche scritto e registrato in maniera sorprendente. Sin dalle prime note di Sandness mi sono trovato in un viaggio sonoro fatto di malinconia, energia e profondità di idee, tutto realizzato con cura e pathos, aspetti che emergono netti nel corso del disco. Le lunghe fughe di Bended, la struttura avvolgente di B&B e le ricche articolazioni di B side, sono lì a dimostrare il grado di cura che ha portato gli emiliani ad incidere un album davvero raffinato ed elegante. La chiusura di Linx, per la quale è stato girato anche un video, è la giusta conclusione di un esordio convincente e maturo.

Linx (Official Video)