Uscito nel 2023, Concerto
feat. Gianluigi Trovesi è l’ultimo lavoro pubblicato dal pianista Claudio
Angeleri, accompagnato per l’occasione, oltre che dal clarinettista, da Giulio
Visibelli (sax, flauto), Gabriele Comeglio (sax, flauto), Paola Milzani (voce),
Marco Esposito (basso), Matteo Milesi (batteria) e il The golden guys choir. Registrato
live all’Auditorium Modernissimo di Nembro, l’album omaggia alcune figure
fondamentali della cultura italiana, dal pittore Caravaggio nei chiaroscuri di Light
and dark, al matematico Niccolò Tartaglia nell’affascinante Il triangolo
di Tartaglia, allo scrittore Torquato Tasso nelle improvvisazioni di Armida,
fino all’omaggio alle donne della Resistenza in Ritratti, brano corale
sia nell’esecuzione che nello spirito che l’ha creato, calandosi in un progetto
multidisciplinare ambizioso, raccontato nella sua forma musicale attraverso una
partitura che ingloba jazz, gospel e classica. Un lavoro d’equipe invidiabile, a
sostegno delle composizioni di Angeleri, che spiega così la genesi dell’album. È rischioso estrapolare la musica da uno
spettacolo multidisciplinare in cui si alternano suoni, parole e immagini.
Eppure, la natura della musica intesa come attivatrice di emozioni, quindi
soggettive e diverse tra loro, conferisce una autonomia che invita
l’ascoltatore ad assumere un ruolo attivo e personale anche nell’intimità
dell’ascolto di un disco. Suggerisco quindi di dedicarsi ad un primo ascolto
esclusivamente sonoro senza guardare e leggere il booklet: solo pura
suggestione uditiva. Gli ascolti e le letture successive offriranno così la
possibilità di cambiare prospettiva e replicare più volte le emozioni. Il
disco, in questo modo, assume una dimensione plurale e condivisa che lo rende
ancora oggi, nel terzo millennio, un mezzo vivo e stimolante per i musicisti di
jazz – uso volutamente un termine così ampio – che si esprimono nel tempo reale
e per il pubblico che ne fruisce. Anche per questo motivo è stata scelta una
versione live di Concerto per catturare una versione unica e irripetibile.
È possibile acquistare l’opera al seguente link https://www.dodicilunestore.com/musica/dodicilune/claudio-angeleri-concerto-feat-gianluigi-trovesi/
. (Luigi Cattaneo)
Progressive Rock&Metal ma anche un'ampia panoramica su Jazz, Blues, Folk, Hard&Heavy, Psichedelia, Avanguardia, Alternative, Post Punk, Dark Rock. Un blog sulle sfumature della Musica.
mercoledì 24 dicembre 2025
CLAUDIO ANGELERI, Concerto feat Gianluigi Trovesi (2023)
martedì 23 dicembre 2025
ETERNAL SILENCE, Astral (singolo 2025)
Elaborare il lutto è un passaggio doloroso e universale: quando perdiamo qualcuno che amiamo, spesso continuiamo a parlargli in silenzio, cercando nel pensiero il conforto che il mondo reale non può più darci. Astral, il nuovo singolo degli Eternal Silence, mette in musica questo dialogo tra chi resta e chi ha abbandonato il corpo fisico. È una mano tesa verso chi si sente intrappolato nel buio della tristezza e del distacco.
“It can't be true, I know you're still there. No, why would you abandon me? The world's about to collapse, it's dragging me down”: le prime reazioni sono il rifiuto e lo smarrimento che accompagnano ogni perdita. Ma l’essenza di chi amiamo continua a parlarci attraverso la memoria, i sensi, i dettagli che restano impressi nella vita di tutti i giorni: “Hear our voice in the notes of a song, our scent in the air when you're feeling lost, We are wherever your senses evoke a memory of us”. Basta ascoltare con il cuore per sentirlo: è una presenza diversa, sottile, astrale, ma ancora capace di orientare e sostenere.
L'imponente architettura del symphonic metal si manifesta attraverso un violino malinconico, voci che oscillano tra delicatezza e furia, orchestrazioni solenni, chitarre tempestose e una sezione ritmica possente che vede Mattia Rubino come guest dietro le pelli, dando vita a un brano complesso e armonioso che oscilla tra il dolore umano e lo slancio verso ciò che è oltre.
Il videoclip che accompagna Astral racconta il tentativo di lasciar andare e, allo stesso tempo, l’impossibilità di recidere quel legame profondo. Perché alcune catene non si spezzano mai: cambiano forma e diventano luce.
Guarda il videoclip di Astral qui https://www.youtube.com/watch?v=sT2k3zTQ5R0
Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/astral
Gli Eternal Silence nascono nel 2008 dalla passione di Marika Vanni (voce) e Alberto Cassina (chitarra e voce), fondatori e cuore pulsante del progetto. Fin dagli esordi la band si muove nella scena symphonic metal italiana con un sound potente e ricco di atmosfera, dove la melodia incontra intensità, lirismo e influenze gothic metal.
Dopo una prima fase dedicata ai classici del genere, gli Eternal Silence trovano una propria identità artistica che si concretizza nei primi due album: Raw Poetry e Chasing Chimera, entrambi pubblicati da Underground Symphony Records.
Nel 2014 partecipano al tributo alla storica band metal Heavy Load, registrando il brano Stronger than Evil per la raccolta Tales of the Northern Swords.
Dopo gli EP Metamorphosis 2008–2018 e Renegades (Sliptrick Records), nel 2021 esce per RockShots Records Timegate Anathema, registrato presso il Groove Factory Studio e prodotto da Michele Guaitoli (Temperance, Vision of Atlantis). Il disco, anticipato da quattro singoli, viene presentato ufficialmente con un release party al Legend Club di Milano e una lunga serie di date in Italia ed Europa.
Nel 2023 arriva 3, un EP ispirato alla mitologia norrena e alla figura delle Tre Norne.
Nel corso degli anni, gli Eternal Silence hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Therion (a Mosca e San Pietroburgo), Haggard, Sound Storm, Giacomo Voli, Rhapsody of Fire, Timo Kotipelto e Jani Liimatainen, suonando in Austria, Romania, Bulgaria, Croazia, Germania e ovviamente in tutta Italia.
Nel 2025 arriva un nuovo importante traguardo: la firma con Sorry Mom!, agenzia di management pronta ad aprire una nuova fase nella storia della band.
AA.VV. We still rock ... The world (2025)
Seguito di
We still rock – The compilation, uscito nel 2016, We still rock … The
world raccoglie alcuni dei nomi di punta della scena italiana A.O.R. e hard
rock, presenti qui sia con inediti che con versioni alternative, demo o
acustiche, nonché con brani sinora disponibili solo in versione digitale. Tra i
nomi presenti troviamo Soul Seller, Night Pleasure Hotel, Mindfeels e Room
Experience ma le chicche di questa raccolta sono diverse, dal ritorno degli Shining
Line con I’m alive passando per i Kastadian, che in Message in the
night ospitano Toby Hitchcock (Pride of Lions), una delle migliori voci
della scena melodic rock mondiale, arrivando all’adattamento acustico di Aeglos
da parte degli Streetlore. Per gli appassionati del genere un’occasione
imperdibile per scoprire o riscoprire band di assoluto valore. (Luigi Cattaneo)
lunedì 22 dicembre 2025
DISH BREAKERS, Shut up! (singolo 2025)
“Don't tell me what to do, don't tell me what to say!”
Così parte il brano, e così continua, come un mantra, una testata contro la presunzione, un muro sonoro che non lascia spazio a interpretazioni. Shut up!, il nuovo singolo dei Dish Breakers, è hard rock moderno diretto, veloce, sfrontato. Zero fronzoli, zero diplomazia, solo l’urgenza di urlare basta, siamo stufi!
Un grido generazionale che non si limita a protestare, ma mostra il dito medio senza metafore: “Go f*ck yourself, ’cause I’ll do it my way”.
Più chiaro di così è impossibile: smettetela di dirci come vivere, cosa scegliere, chi essere. Smettetela di dispensare consigli non richiesti dalle torri d’avorio delle vostre esperienze, ignorando che ogni persona è un universo a sé.
“Shut up!” non vuole insegnare, è la voce esasperata di chi reclama il diritto di sbagliare da solo, di crescere da solo, di decidere da solo. E se fra vent’anni i giovani canteranno ancora una canzone così, significherà che non abbiamo imparato niente.
O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/dishbreakers-shutup
Nati nel 2019 dalle ceneri degli Spleen 55, i Dish Breakers sono una band crossover bolognese formata da Furio, Gambler, Garghy, Genna e Primo: cinque anime diversissime, unite da un’unica pulsazione nelle vene, ovvero rock’n’roll e metallo liquido.
Il loro sound è una miscela incandescente che spazia dal nu metal al prog, passando per grunge e hard rock.
Assoli taglienti, riff incendiari, scream e growl che graffiano, melodie che restano incollate alla pelle: se cercate potenza, verità e un’attitudine senza compromessi, i Dish Breakers sono esattamente la vostra band.
DUO REFLECTIONS, La tregua (2025)
Curioso lavoro firmato da
Sylvain Rey (piano) e Leandro Lopez-Nussa (chitarra), che sotto il monicker Duo
Reflections propongono un album strumentale personale e difficile da
etichettare. L’interplay tra i due porta a dinamiche interessanti seppur non
sempre fluide, venate di world, etnica e jazz, elementi sottoposti a una
revisione dal sapore free, aspetto che accentua lo spirito libero del progetto,
dopo l’esordio del 2020 dove riproponevano, con il loro stile, standard jazz. La
tregua si muove invece lungo canoni estetici differenti, aspri in alcuni
frangenti, eleganti in altri, con la voglia di spingersi oltre sullo sfondo,
complice il background del duo, diviso tra retaggi cubani e jazz classico. Se a
ciò aggiungiamo che il disco è stato registrato in una sola seduta di
registrazione, abbiamo un quadro nitido della volontà dei musicisti di intrappolare
il momento dell’esecuzione, la spontaneità del messaggio, da cogliere tra le
pieghe di una narrazione per nulla semplice. La forma assume difatti contorni
sfumati, ogni brano finisce per perdersi in quello seguente, andando a creare
una soundtrack immaginifica, evocativa solo se si ha la volontà di comprendere
l’anima del duo. Ritorno per nulla immediato nella sua lettura e consigliato
soprattutto a chi ama sonorità di questo tipo, senza particolari steccati e
vincoli. (Luigi Cattaneo)
Fo' Blue (Video)
sabato 20 dicembre 2025
PAOLA TAGLIAFERRO LA COMPAGNIA DELL'ES, Il suono delle sfere/The sound of the spheres (2025)
Concept album diviso in
due parti (la prima in inglese, la seconda, con gli stessi brani, in italiano) per
Paola Tagliaferro e La Compagnia dell’Es, un disco concettualmente ricco,
profondo, ispirato dalle idee del filosofo Rudolf Steiner, espresse con
personalità da un gruppo di musicisti straordinario, formato da Pier Gonella
(chitarrista di Necrodeath, Vanexa e Mastercastle, giusto per citare qualche
band, nonché co-autore dei pezzi del disco, per l’occasione anche bassista e importante
collaboratore degli ultimi progetti di Paola), Luca Scherani (tastierista,
attivo con Trama, Hostsonaten, La Coscienza di Zeno, Lucid Dream, Periplo) e
Andrea Orlando (batterista già con Finisterre, La Coscienza di Zeno, La
Maschera di Cera). Una band di interpreti notevoli, con la voce della
Tagliaferro al centro del racconto, sempre più a suo agio dopo le ultime due
uscite dedicate a Greg Lake (tramite Manticore Records), ferrea nell’affrontare
la sfida di registrare un album utilizzando due idiomi diversi tra loro. I temi
sviluppati dal quartetto, il viaggio astrale e immortale dell’anima, i pianeti
del sistema solare, l’eternità, vengono enfatizzati attraverso un delicato folk
rock progressivo, etereo e soave, spirituale e tenue. Il suono delle sfere/The
sound of the spheres è quindi un’opera affascinante, suggestiva, figlia di
una ricerca antroposofica decisa, che ci catapulta in atmosfere sospese come l’argomento
trattato, con l’antica chiave egizia, l’Ankh, punto di partenza della potente
narrazione, mistica e visionaria. (Luigi Cattaneo)
MY EVIL TWIN, No future (singolo 2025)
Non c’è più speranza: resta solo la crudele verità di ciò che siamo diventati.
Con il nuovo singolo No Future, i My Evil Twin guardano in faccia il marcio del nostro presente e ne tira fuori un violento manifesto nichilista.
Una breve intro apocalittica lascia velocemente spazio a un metalcore furioso e tiratissimo. Niente giochi di luce e ombra, nessuna alternanza tra momenti eterei e breakdown improvvisi. No Future è un breakdown continuo, un assalto frontale in cui uno screaming disperato e implacabile diventa la cronaca brutale della disfatta a cui stiamo assistendo e contribuendo.
Il mondo brucia, e ormai lo si afferma con un sarcasmo amaro, alla stregua di un presentatore TV: “Welcome my friend, this is the end, you will see the world in flames next to me”.
E tra le fiamme non esiste solidarietà: “Allies stab me, everyone is fighting like they were possessed”.
L'unica regola è la legge del più forte, mors tua vita mea: la maschera dell’umanità cade e rivela la nostra natura più spietata, tra sadico compiacimento e totale indifferenza verso il dolore altrui. Un orrore davanti al quale Dio tace... o forse ghigna soddisfatto.
I My Evil Twin immaginano così la fine del mondo: una battaglia solitaria, incessante, mentre le urla in sottofondo passano ormai inosservate.
Ascolta No future su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=kuABj0uv0dI
O sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/nofuture
I My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore: la lotta tra chi sei e chi potresti essere, tra luce e ombra, tra lucidità e caos.
Elettronica, pesantezza e melodie inquietanti convergono in un’identità sonora che sfida i confini dei generi, dando forma a un percorso musicale crudo, emotivo e viscerale.
Ogni loro canzone è uno specchio: riflette le ombre che cerchiamo di ignorare, scava in profondità tra i temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che portiamo dentro.
I My Evil Twin trasformano il dolore in catarsi e il disagio in energia. I loro concerti non sono semplici esibizioni: sono esplosioni emotive, intense e autentiche, capaci di connettere a un livello profondo chi ascolta. Questa non è solo musica heavy. È la colonna sonora di chi combatte guerre silenziose, invisibili ma reali.
Quinto singolo di un 2025 prolifico, No future segue i precedenti 0kay!, Are u following me?, Crazy e LOG.
giovedì 18 dicembre 2025
WANDERING TALE, Dwarfest (singolo 2025)
Tutto ebbe inizio con un viandante solitario che, dopo aver camminato a lungo seguendo il corso di un fiume, scorge nella notte una locanda illuminata. È stanco, infreddolito, desideroso di un rifugio caldo. Ma appena spalanca la porta, si ritrova immerso in un pandemonio festoso: una compagnia di nani che mangia, beve e intona canti fragorosi.
Non siamo nella casa di Bilbo Baggins, ma l’atmosfera… è esattamente quella.
Quando però l’oste annuncia che la birra è finita, ecco che la vera festa comincia. I nani lottano, urlano, sventolano panche e boccali nel tentativo disperato di accaparrarsi le ultime gocce del prezioso nettare. In pochi istanti la locanda si trasforma in un allegro campo di battaglia: è così che loro celebrano davvero.
È questa la scintilla narrativa di Dwarfest, il nuovo singolo dei Wandering Tale: un brano dal sapore tolkieniano, guidato da un folk metal epico, festoso e traboccante di spirito goliardico, sulla scia di nomi come Alestorm e Wind Rose. In alto i boccali e lanciatevi nel turbine danzante di una rissa che profuma di malto e leggenda.
Ascolta Dwarfest su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=OTrrRb9STVk
O sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/wanderingtale-dwarfest
I Wandering Tale nascono nel 2019 da un’idea di Daniele, Fabio e Davide (voce e chitarre), durante una sessione di giochi di ruolo che finisce — inevitabilmente — per trasformarsi in una fucina di immaginazione. Alla formazione si aggiunge presto Balbo al basso e, dopo una parentesi con Ottavio alla batteria, arriva Lorenzo, completando la line-up.
Dopo un primo periodo dedicato alle cover, l’intuizione arriva in una serata tanto alcolica quanto burrascosa: perché non raccontare in musica le avventure di un bardo errante, che attraversa terre sconosciute e creature fantastiche, iniziando il suo viaggio proprio da una rissa tra nani ubriachi?
Nasce il progetto Bastard Dwarves, poi elegantemente ribattezzato Wandering Tale nell’estate 2020 — un nome che custodisce perfettamente l’essenza: storie che camminano.
Ispirati da giganti come Rhapsody of Fire, Iron Maiden, Folkstone e molti altri, i Wandering Tale costruiscono una miscela unica di power metal veloce, atmosfere folk e testi che pescano nel folclore, locale e non. Nonostante i rallentamenti della pandemia, la band non si ferma: tra il 2022 e il 2025 partecipa a concorsi e rassegne, conquistando un pubblico trasversale, giovani e anziani, metallari e ballerini di liscio. Segno che l’idea funziona.
Nel 2025 arriva la loro prima raccolta di brani, Tales from the Tavern, un compendio di storie narrate dall’onnipresente Bardo, con il suo liuto e la sua ironica saggezza: battaglie, sbornie epiche, incontri improbabili e leggende bisbigliate tra una pinta e l’altra.
domenica 14 dicembre 2025
MYSTIC ALMA, Romance (singolo 2025)
Gli opposti si attraggono o si respingono?
Per i Mystic Alma non c’è dubbio: quando luce e oscurità si incontrano, possono generare un’energia capace di cambiare il mondo. Il nuovo brano Romance, un racconto in musica dalle tinte symphonic metal, esplora proprio questa collisione di forze primordiali.
Passeggiando nella foresta, la Signora della Luce incrocia una figura avvolta nelle ombre. La paura iniziale, però, lascia spazio al coraggio del dialogo: due voci - quella maschile, cupa e perentoria, e quella femminile, chiara e luminosa - danno vita a un confronto che deciderà le sorti del loro incontro. L'approccio mite e pacifico della Signora della Luce è determinante: “Oh stormy sea, you gloomy spirit looking for gladness / Oh let us live”.
In questo scambio sincero, la distanza tra i due mondi si riduce, fino a dissolversi. L’ombra scopre la grazia della luce, la luce riconosce il valore dell’ombra. È un amore che supera dualità, confini e pregiudizi, per ricordarci che entrambi i mondi vivono dentro ciascuno di noi. Solo accettandoli, e permettendo loro di dialogare senza paura, possiamo raggiungere una nuova alba.
Come cantano gli ultimi versi: “Darkness and light, we’ll change the world / Opposite sides, meet them forever / Never give up”: non arrendersi alla divisione e non perdere la fiducia nell’incontro. Perché è proprio dove luce e oscurità si toccano che nasce la vera magia.
Ascolta Romance su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=1of24CXZ7Eo
Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/mysticalma-romance
Il progetto Mystic Alma nasce dall’incontro artistico tra Salvatore Lucchesi – musicista e produttore eclettico, polistrumentista dalla vasta esperienza – ed Elisa Fortuna, soprano lirico con una brillante carriera in Italia e all’estero, animata da una forte passione per il rock e la contaminazione tra generi. Da questo incontro nasce un percorso di sperimentazione audace, che fonde voce lirica e sonorità rock e metal orchestrali in una formula tanto personale quanto affascinante.
I testi, scritti da Elisa, trasmettono messaggi di positività e bellezza, ispirati dalla natura, dalla vita e da una visione profonda del mondo. Le musiche, composte da Salvatore, spaziano con grande maestria dal gotico al sinfonico, dal celtico al metal, con soluzioni armoniche complesse e coinvolgenti.
Dopo una lunga fase creativa, il duo ha ampliato la formazione coinvolgendo altri musicisti provenienti da background diversi, dando vita alla band Mystic Alma. Il progetto, già apprezzato in importanti eventi e festival internazionali, si distingue oggi come una proposta musicale notevole nel panorama attuale, capace di emozionare e sorprendere attraverso la sua carica evocativa e la sua identità fuori dagli schemi.
Romance è il terzo singolo del 2025, dopo The spirit of the light in the night e The Ballad of the Sunset.
MATTEO CIMINARI, Mentalcoredrillings (2025)
Ci eravamo già occupati
di Matteo Ciminari (ex I’M ANITa) per la precedente uscita, Fried
Hippocampus, e ho quindi accolto con curiosità, memore della riuscita di
quel lavoro, il nuovo Mentalcoredrillings, che il compositore
marchigiano, diviso tra chitarra e theremin, ha registrato insieme a Maurizio
Moscatelli (sax, clarinetto, flauto dolce sopranino), Simone Maggio (piano,
synth) e Mattia Borraccetti (contrabbasso) e Michele Sperandio (batteria). La
costante voglia di esplorare di Matteo produce un altro episodio particolare,
tra tempi dispari, sezioni stralunate sorprendenti, passaggi complessi e
dissonanti, costruzioni ardite all’insegna di una sperimentazione mai eccessiva,
perfetta per quanti amano Zappa, Eric Dolphy e John Zorn. Arrangiato con grande
attenzione, l’album si presenta da subito pregno di accenni R.I.O., soprattutto
nelle parti maggiormente free, che ben si amalgamano con gli sviluppi d’insieme
ragionati del sestetto, formato da musicisti di grande esperienza e con delle
intuizioni davvero godibili. L’iniziale Atom sluring zooid mostra subito
un approccio avventuroso alla materia, con il suono tipico del theremin che
incontra l’ottimo sax di Moscatelli, ma non sono da meno Shoesoup, forse
ancora più ardita, e Fried ouroboroi, brano dall’accentuata aurea
sperimentale. La complessa struttura di Dubledream e la veemenza di Zazzà (dove troviamo Luca Orselli alla batteria) ci conducono nella seconda parte dell’opera, dove spiccano Attitu-de-reduction,
maggiormente atmosferica e ponderata e la lunga Tanghero (nuovamente con Orselli), sintesi delle
caratteristiche del progetto portato avanti da Ciminari con autentica passione
e spirito di ricerca. (Luigi Cattaneo)
venerdì 12 dicembre 2025
TALES OF ONEIRA, Mirrors of another self (singolo 2025)
“Specchio specchio delle mie brame...”
Ascolta Mirrors of another self su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=DxiykuHz7tk
JACOPO FERRAZZA, Prometheus (2025)
Quinto disco per Jacopo
Ferrazza, talentuoso contrabbassista che nel corso degli anni ha suonato con
alcuni decani della scena jazz italiana, tra cui, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu ed
Enrico Pieranunzi. Uscito a inizio 2025, Prometheus vede Jacopo accompagnato
da Enrico Zanisi (piano, synth, elettronica), Alessandra Diodati (voce), Livia
De Romanis (violoncello) e Valerio Vantaggio (batteria), stessa formazione che
aveva già convinto in Fantasia, che nel 2022 aveva vinto il Global Music
Awards nella categoria jazz. Prometeo, spiega Ferrazza, rappresenta l’uomo
contemporaneo oppresso da paure, conformismo e dubbi. Il fuoco, simbolo di vitalità,
intuizione e creatività, diventa una metafora, il potenziale umano che,
resistendo alle pressioni esterne evolve e ritrova la propria essenza
autentica. Un album emozionante, tra cambi di atmosfera, soluzioni
inaspettate e in odore di progressive rock, passaggi ricchi di melodia che si
alternano ad altri più tesi, aspetti che esaltano il drammatico concept narrato
dal quintetto. The rediscovery of fire, Titan rises, I am
everywhere, sono alcuni dei momenti più significativi di un’opera
trasversale e variopinta. (Luigi Cattaneo)
mercoledì 10 dicembre 2025
ORANGE MUN, Love (2025)
Esordio per Orange Mun,
duo formato da Martina Gurrieri e Emilio Longobardo, jazzisti che qui si
cimentano con la musica elettronica, sfornando un lavoro profondo, quasi una
colonna sonora, tanto risulta forte il rimando immaginifico della narrazione
espressa. Un disco inquieto, autunnale, sin dall’iniziale ed elegante All
over you, dove l’utilizzo accorato di synth e drum machine connota quello
che sarà il racconto di Love, che si fa ancora più incisivo in Healing,
atmosferica e velata di malinconia. La raffinata One more sunrise, l’elettronica
affilata di Future e la notturna Alright, pongono Martina ed Emilio
vicino, per certi versi, ad altri progetti in duo come Autechre, Fuck Buttons, Telefon Tel Aviv e
Modeselektor, ma è bene dirlo, non c’è nessuna emulazione fine a sé stessa,
quanto più la volontà di ricercare un ponte tra elettronica e soul, deep house
e new age. Per ascoltare Love potete visitare la pagina https://soundcloud.com/orangemun-music/sets/love-180786082
(Luigi Cattaneo)
domenica 7 dicembre 2025
SAIHS, Distopia (2025)
Vincitori del Premio
Perugia Alberto Alberti nel 2024 e del Conad Jazz Contest nel 2025, i Saihs
arrivano al debutto tramite Gleam Records, etichetta sempre più al centro della
scena jazz italiana. Matteo Zecchi (sax), Giulio Mari (tromba), Giulio Tullio
(trombone), Lorenzo Fiorentini (piano), Giulio Barsotti (contrabbasso) e
Edoardo Battaglia (batteria) con Distopia firmano un lavoro d’insieme pulsante,
ottimamente scritto e variegato, composto con una certa vivacità e capace di
impressionare per la maturità che emerge netta lungo l’oretta di musica. Il sestetto,
che, tolto l’azzeccato omaggio al Bud Powell di Celia, propone solo
composizioni originali, tutte estremamente interessanti e arrangiate con lodevole
attenzione, non ha paura di mutare il profilo strutturale della proposta all’interno
del percorso, nonché di sviluppare soluzioni individuali coinvolgenti. L’equilibrio
con cui articolano le intense trame i toscani mostra l’organizzazione di questo
esordio, caratterizzato dal riguardo verso la storia del jazz ma anche dalla
volontà, ferrea, di calarsi nel presente e di cercare una propria via, aspetto
da non sottovalutare quando si parla di giovani autori. (Luigi Cattaneo)
Second try (Video)
sabato 6 dicembre 2025
DEEP AS OCEAN, Lifeblood (singolo 2025)
Quando la vita con i suoi doveri ci schiaccia, ci sentiamo imprigionati in un buco, rannicchiati, alla ricerca disperata di ossigeno. Senza una valvola di sfogo, un obiettivo da inseguire o un legame autentico, si rischia di esplodere come una pentola a pressione.
I Deep As Ocean trovano nei sogni la loro linfa vitale, quella forza che distilla la fatica mutandola in energia ed eleva la vulnerabilità trasformandola in salvezza.
Il nuovo singolo Lifeblood è un'ode alla passione e all’energia creativa che accendono l’anima e diventano carburante per non fermarsi mai. È la scintilla che spinge oltre la paura di sprecare tempo, oltre i rimpianti e le cicatrici che la vita lascia sulla pelle.
Perché, come recita il testo, “fear doesn’t help the undecided / This sound is the beating of my heart / Something that you cannot stop”: la paura non aiuta gli indecisi, questo suono è il battito del mio cuore, qualcosa che non puoi fermare.
Lifeblood strizza l'occhio al deathcore nelle strofe, per aprirsi poi al metalcore più arioso ed evocativo che richiama i 30 Seconds to Mars dell’epoca di The Kill. Un brano che pulsa di vita e determinazione, come il sangue che scorre nelle vene di chi non smette mai di sognare.
Guarda il lyric video di Lifeblood qui https://www.youtube.com/watch?v=01PJtQKiyaY
O ascoltala sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/lifeblood
Nati nel 2016 nell’area di Milano, i Deep as Ocean si sono affermati come una delle band più solide e riconoscibili della scena metalcore italiana. Il loro percorso nasce dall’urgenza di fondere potenza e introspezione, dando vita a un suono che unisce riff taglienti, melodie emotive e una cura produttiva di respiro internazionale.
Dopo il debutto con l’EP Lost Hopes | Broken Mirrors e la consacrazione con l’album Crossing Parallels (2019), la band ha consolidato la propria identità attraverso un’intensa attività live e progetti di ricerca sonora come l’EP Chronicles (2022), ampliando il proprio linguaggio tra metal moderno, elettronica e atmosfere cinematiche.
A fine 2024 i Deep as Ocean tornano con Dance With Death, un album che segna una nuova fase artistica: più oscura, profonda e consapevole. Il disco affronta temi di rinascita, perdita e trasformazione, con un sound che combina aggressività e melodia in equilibrio perfetto.
Con una line-up matura, produzioni di alto livello e un’identità ormai internazionale, i Deep as Ocean rappresentano oggi una delle realtà più autentiche e promettenti del metalcore contemporaneo.
GUILTY OF JOY, On my way (singolo 2025)
Prendete uno shaker e versateci dentro l’attitudine hard rock melodica degli L.A. Guns, la potenza sonora più attuale degli Shinedown e l'oscura ruvidità degli Alice in Chains. Agitate con tutta la forza che avete in corpo e il risultato sarà On My Way, il pungente singolo dei Guilty of Joy.
Guarda il videoclip di On my way su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=9fmcOBwUvfY
I Guilty of Joy sono una rock band slovena che riporta in vita lo spirito della scena anni ’90 con un tocco fresco e moderno. Il gruppo è formato da quattro musicisti con oltre 25 anni di esperienza: Žiga Jerič (chitarra), Jure Jelovčan (basso), Marko Duplišak (voce) e Rok Zaplotnik (batteria). Musicisti appassionati, che vivono e respirano musica, condividono la stessa urgenza creativa e l’entusiasmo di portare i propri brani sul palco.
martedì 2 dicembre 2025
AZAN MALLORY, Mercury Cazimi (2023)
È sempre un piacere
scoprire band giovani e sconosciute muoversi con piglio certo e una forte dose
di concretezza, proprio come il quartetto Azan Mallory, band formata da Elia
Albertini (chitarra), Johana (batteria), Marco Munari (basso) e D (tastiere). Il
primo capitolo della loro discografia, Mercury Cazimi del 2023, è un
concentrato di progressive rock con qualche spunto vicino al post strumentale, non solo suonato con
perizia ma anche scritto e registrato in maniera sorprendente. Sin dalle prime
note di Sandness mi sono trovato in un viaggio sonoro fatto di
malinconia, energia e profondità di idee, tutto realizzato con cura e pathos,
aspetti che emergono netti nel corso del disco. Le lunghe fughe di Bended,
la struttura avvolgente di B&B e le ricche articolazioni di B
side, sono lì a dimostrare il grado di cura che ha portato gli emiliani ad
incidere un album davvero raffinato ed elegante. La chiusura di Linx,
per la quale è stato girato anche un video, è la giusta conclusione di un
esordio convincente e maturo.
Linx (Official Video)