martedì 11 novembre 2025

KARIMA, Canta Autori (2025)

 

Interessante omaggio ad alcuni grandi autori italiani da parte di Karima, tributo in cui si percepisce il rispetto dell’interprete verso certi mostri sacri come Dalla o De Gregori, ma anche la volontà di personalizzarli. Con lei troviamo Piero Frassi al piano, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria, ottimi nel regalare un lavoro raffinato ed espressivo, che parte ovviamente dalla canzone d’autore ma finisce per sposare territori jazz, soul e black, generi su cui si muove sicura la voce di Karima, che spiega così la genesi del disco. Questo progetto vuole raccontare un pezzo di storia della musica italiana, rispettando le melodie per cui siamo famosi nel mondo, ma senza rinunciare alle venature black in cui mi sento a casa. Il pubblico mi ha spesso chiesto, dopo i concerti, un disco di questo tipo. Così ho deciso di mettermi alla prova. Quando getti il cuore oltre l’ostacolo, arrivi a nuove sfide. E questo disco è una di quelle. Si sviluppano in tal senso brani come Anna verrà di Pino Daniele, Prendila così di Battisti o Buonanotte a te, che vede proprio la partecipazione dell’autore, Fabio Concato, esempi nitidi di un album gradevole in tutto il suo incedere. (Luigi Cattaneo)

Anna e Marco (Video)



sabato 8 novembre 2025

ALECO, Il sistema della vita (2025)

 


Quarto lavoro per Aleco, nome d’arte di Alessandro Carletti Orsini, che insieme ad Andrea Micarelli (co-autore del lavoro) continua nel suo personale percorso di condivisione di ricordi, avvenimenti, luoghi, raccontati attraverso un cantautorato pop leggero e brioso. Il disco, posto all’interno di un libro che ho letto in sede di ascolto, si muove tra malinconia e ironia, caratteristiche che accompagnano da sempre le piacevoli uscite di Aleco.  Curiosa la scelta di aprire l’album con una cover, Un milione di anni fa, delicata sigla di Ryu, il ragazzo delle caverne, cartone animato di inizio anni ’70, prima di Guance rosse e Cuore di seta, dove troviamo Alessandro accompagnato dalla voce di Nancy Fazzini, oltre che dal violino di Cecilia Grifone nella seconda, probabilmente i due momenti più interessanti dell’opera. Tra alti e bassi Orsini propone l’ennesimo lavoro vivace e gradevole, con un suo trademark definito, fatto di frangenti tenui ed altri maggiormente impegnati, caratteristiche in cui si muove con delle certezze, senza fingere di essere qualcun altro, aspetto che lo rende sincero e credibile. (Luigi Cattaneo)


venerdì 7 novembre 2025

THE REMEDY, You'll never die (singolo 2025)



La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”, scriveva Cicerone. E se il sogno dell’immortalità del corpo rimane un’utopia, la vera eternità è custodita nella memoria di chi ci ha amato. You’ll Never Die, il nuovo singolo dei The Remedy, affronta il tema universale della morte con uno sguardo inedito: non come fine assoluta, ma come trasformazione, come continuità nel ricordo e nella speranza.

Il testo mette in scena un dialogo immaginario tra la vita e la morte, due voci in contrasto che incarnano, da un lato, la tentazione della resa, della depressione e della negatività, e dall’altro la fiamma ostinata della speranza, capace di resistere fino all’ultimo respiro. Nemmeno la Nera Signora può essere talmente tenebrosa da impedirci di sorriderle: “Why do you smile at your death? / You will swim into the deep sea with no more pain, your spirit won’t disappear because you'll never die”. Se chi resta conserva di noi un ricordo luminoso, allora il nostro spirito continua a vivere, libero dal dolore, eterno come le onde di un mare profondo.

You’ll Never Die pesca a piene mani dai granitici Pantera, ma è arricchito da ritmiche intricate e aperture melodiche che danno respiro al brano. La voce si espande su registri diversi, aggiungendo carattere e una profondità sfaccettata che amplificano la forza del messaggio: neanche la morte è la fine di tutto.


Ascolta You'll never die su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=vo4cKpui_vI


The Remedy nascono nel 2021 nelle nebbiose terre alessandrine, un periodo segnato da pandemie, crisi sociali e un rinnovato bisogno di ribellione. La band è il frutto dell’incontro tra cinque musicisti provenienti da esperienze differenti: Andrea “Rust” (Generical Disorder, Matermachina, Sylpheed, Infection Code) ed Enrico “Jack” (Sunset Shadows, Snakes, Black Ram, Sylpheed) alle chitarre, Andrea Moretti (Hellterror League, A Thousand Winters, Animhate) al basso, Ale “The Sword” (Dr. Cyclops) alla batteria e la voce di “Fenis” Ilenia (Lucky Star, Sylpheed).

Dopo l’uscita di Andrea per motivi lavorativi, la band trova in Daniele “Dany” un degno sostituto con il quale continuare a scrivere materiale nuovo.

Difficile racchiudere i The Remedy in una sola etichetta: il loro suono non è solo classic, heavy, prog o death, ma un ibrido che attinge a tutti questi mondi per creare qualcosa di personale e imprevedibile. Tra throaty screaming e clean vocals, aperture melodiche e groovy e tempi dispari, la band costruisce un’identità sonora che sfugge alle catalogazioni rigide, ma trova coerenza in arrangiamenti ricercati e ambientazioni non scontate, che richiedono un ascolto curioso e senza preconcetti: come la band stessa dice, “alla fine per tutto c'è un rimedio”.


ALELOI, It smells funny (2025)

 



Esordio per il bassista Alessandro Loi, autore con It smells funny di un lavoro decisamente variopinto e curioso, complici alcuni musicisti davvero ottimi come Gigi Rivetti (piano, da due decenni con gli Statuto), Alberto Borio (trombone, membro dei Fratelli Lambretta Ska Jazz), Simone Garino (sax) e Giulio Arfinengo (batteria), riuniti sotto il monicker Toxic Jazz Factory. Jazz, soul e R&B si inseguono all’interno di un disco influenzato da Horace Silver, The Jazz Messengers e Return to Forever, espressione schietta di un album che parte subito in quarta con The throne room, brano ricchissimo di groove e freschezza. Ci sono gli anni ’70 del genere in questo debutto, seppure non c’è uno sguardo passatista sulla materia, basti ascoltare l’ottima Luna storta, dove il feeling del quintetto incontra la tromba di Fabrizio Bosso, ma anche Novembre, ben costruita da Loi e la band insieme al chitarrista Alessandro Di Virgilio, e The Shepherd’s march, che vede la partecipazione dei Fratelli Lambretta e di Paolo Bonfanti alla chitarra. Un primo passo a proprio nome scorrevole e sincero per Loi, la cui dimensione reale, anche a giudicare dalle trame di It smells funny, pare quella del concerto, occasione dove probabilmente le composizioni dell’album possono davvero spiccare il volo. (Luigi Cattaneo)  


sabato 1 novembre 2025

WODA WODA, Lady Mazikeen (singolo 2025)



Cosa accadrebbe se Lucifer decidesse di fuggire dall’Inferno e la sua inseparabile amica Mazikeen lo seguisse sulla Terra? Da questa domanda prende vita Lady Mazikeen, il nuovo singolo dei Woda Woda, un brano hard’n’heavy dal sound distorto, desertico e rovente.

Ispirata alla celebre serie TV Lucifer, la canzone porta al centro la figura di Mazikeen, leader dei demoni Lilim e fedele compagna di squadra del Re dell’Inferno. Dopo millenni passati tra torture e fiamme, Maze sceglie di prendersi una “vacanza” dal dolore, ritrovandosi immersa in un’esperienza terribilmente umana. Un personaggio affascinante e contraddittorio che, dietro la corazza infernale, lascia gradualmente intravedere fragilità, desideri e un’umanità inattesa: “sogna stelle volando in basso”, rinchiusa nella sua “gabbia di metallo” dove “la mente fugge dall’anima” che vorrebbe finalmente possedere.
Il brano, con le sue chitarre ruvide e incandescenti, richiama vagamente il riff portante della sigla della serie TV, quasi fosse una dichiarazione d’amore senza mezzi termini alla musa ispiratrice della band. Lo stesso accade nel 
videoclip, che segue Mazikeen nei suoi pensieri e nel suo tormento, restituendo un viaggio visivo tanto oscuro quanto ipnotico.
Con Lady Mazikeen, i Woda Woda celebrano un personaggio iconico, la domanda quindi nasce spontanea: a chi sarà dedicato il prossimo brano?


Guarda il lyric video di Lady Mazikeen qui https://www.youtube.com/watch?v=Z1V9E8PHIBM

Ascolta Lady Mazikeen sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/wodawoda-ladymazikeen


Dopo millenni di fede e vanità, 5 “angeli caduti” trovarono la loro dimora a Little Plug.
Correva l’anno 2020 D.C. o meglio conosciuto come l’anno 0 D.C.
Il nome della loro “Legione” (WODA WODA) simboleggia ed invoca due volte l’alter ego del fuoco e si presentano al mondo con il brano Medusa, seguito da Portando la pelle a casa e nel 2021 con Divano giallo.
La redenzione di Lucifer, Leviathan, Samael, Asmodeus e Behemoth, questi i componenti della band, apre le porte alla conoscenza dell’umanità nell’anno 2022 D.C con We are biker guys e l’anno successivo con P.U.B. Prendimi usami e buttami.
Nell’anno 2024 D.C terminano la loro “caduta” con Sesso & Vino e con Daisy.
Ma ciò che accade nell’anno 2025 D.C (anno 5 D.C.) apre l’era verso la conoscenza, nasce una nuova prospettiva, rivoluzionaria, che sfida tutto ciò che il mondo ha sempre creduto.
Ecco il vero volto di chi è stato dipinto come nemico ma in realtà è “Il portatore di luce” e non di tenebra.
Il 13 giugno 2025 D.C (anno 5 D.C.) il mondo scopre tracce come Veleno (Lucifer 1.8) e l'ultimissimo Lady Mazikeen e mai come oggi, è pronto a conoscere il lato non oscuro dell’Inferno.


EGO DIVIDED, Reflections (singolo 2025)



Gli Ego Divided condividono le loro Reflections in questo nuovo singolo, un brano che affonda le radici nel prog-death di Atheist, Beyond Creation ed Edge of Sanity.

Il pezzo integra vocalità estreme e clean che seguono le geometrie intricate dello strumentale: il tema è scomodo da affrontare, allora usiamo tutti i linguaggi possibili per ragionarci su.
Reflections mette a nudo l’ipocrisia di una società che sacrifica il vero valore umano sull’altare del denaro e dell’immagine. La nuova normalità è fatta di compromessi, corpi svenduti e maschere sociali, per cui è meglio essere cauti: “Appearances are often deceiving / Sheeps, in reality, are bloodthirsty wolves”. Essere disposti a tutto per arricchirsi è il vero valore oppure è questo il motivo per cui affoghiamo nel fango?
Ma la verità, prima o poi, emerge sempre e quando accadrà, non serviranno più scuse: oggi semplicità e autenticità sono sottovalutate, ma sono queste le caratteristiche che durano e possono quindi lasciare un segno indelebile nel tempo. Le maschere cadono sempre.


Ascolta Reflections su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=npCX2psQKCc&ab_channel=EgoDivided-Topic

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/egodivided-reflections


Gli Ego Divided nascono nel 2005 dall’idea dei chitarristi Massimo Masi e Alberto Zimone, inizialmente come progetto di cover band. Con il tempo, la formazione evolve e comincia a lavorare su brani originali, trovando nel 2012 una svolta con l’arrivo del vocalist Mauro Tagliavia, autore di testi profondi e intensi.
Dopo una prima fase di difficoltà che interrompe le registrazioni dell’album d’esordio, la band torna più determinata che mai: nel 2018 entrano nella line-up Elio Lao (batteria) e Alessio Lopes (basso), spingendo il gruppo verso nuove energie creative che culminano nel 2024 con l’uscita del debut album, disponibile su tutte le principali piattaforme digitali.
Nel 2024, con l’ingresso del batterista Phil Spinelli (Tol Morwen), la band pubblica il singolo Totally Blind. Nel 2025, dopo le registrazioni di Reflections, avviene un nuovo cambio di formazione: entra Manfredi Mansueto (State of Neptune) alla batteria, mentre Ermanno Siino prende il posto di Alberto Zimone alla chitarra, consolidando così il nuovo assetto degli Ego Divided.


STEFANO ZENI, Avalon Songs (2024)

 


Terzo lavoro da solista per il violinista Stefano Zeni, che torna a proporre qualcosa di nuovo con Avalon Songs, album registrato nel 2023 insieme a Bruno Marini (sax), Marco Arienti (contrabbasso) e Alberto Olivieri (batteria). L’inconsueto connubio tra violino e sax produce un disco fortemente suggestivo e personale, quasi un concept visti i riferimenti ai cavalieri della tavola rotonda di Re Artù, resi ancora più accentuati dalle note e dalle raffigurazioni presenti nella versione Cd in mio possesso. Tra pizzicato e uso dell’archetto, Zeni costruisce otto trame intricate ed eleganti, dove le improvvisazioni si sposano con il rigore, merito anche della registrazione live in studio, senza ritocchi e successive manipolazioni. Certamente il riferimento più importante pare essere l’arte di Jean Luc Ponty, ma Zeni ha l’esperienza per sapersi smarcare e creare una propria visione, aspetto preponderante dell’ennesimo interessante episodio firmato Caligola Records. (Luigi Cattaneo)


martedì 28 ottobre 2025

EX, Combattere sempre (2025)

 


È sempre un piacere ritrovare i veronesi Ex, band formata da Roby Mancini (voce), Stefano Pisani (chitarra, membro degli storici Spitfire), Gabriele Agostinelli (basso) e El Drogo (in qualità di ospite, alla batteria). Attivi dal 1997, i veneti sono tra gli alfieri del rock italiano underground, forti di un suono fiero ed essenziale, senza particolari orpelli, hanno sempre puntato sull’essere diretti e immediati, caratteristiche emerse nette in quasi 30 anni di carriera. L’attitudine live dei loro dischi viene confermata dal recente Combattere sempre, un monito ma anche una dichiarazione d’intenti senza compromessi, resa efficace da un lotto di brani carichi di tensione e forza comunicativa, già a partire dall’iniziale Arresta il sistema. Le strutture volutamente asciutte, i racconti di vita quotidiana, l’impatto energico e dal piglio punk, sono tutti aspetti che certificano quanto ci sia bisogno oggi, più che mai, di proposte così veraci e sincere. (Luigi Cattaneo)

domenica 26 ottobre 2025

SIMONI:TEOLIS, Openings (2024)

 


Curiosa uscita per il duo formato da Loreno Simoni (sax contralto e autore di tutti i brani presenti) e Iacopo Teolis (tromba, flicorno, già apparso su queste pagine per il validissimo esordio The moving forest), che con questo Openings realizzano un lavoro tanto breve (circa 30 minuti) quanto affascinante. Certo l’idea di muoversi utilizzando solo due strumenti riduce il campo d’azione, e difatti non sempre c’è il giusto coinvolgimento all’interno dei brani, seppure nel complesso il meccanismo innestato risulta interessante. Il dialogo tra i due, strumentisti notevoli, è fitto, figlio di un certo equilibrio tra le parti, su cui si muovono di volta in volta, in maniera più spiccata, le loro evoluzioni solistiche, maturate in un lavoro di squadra minuzioso. Per ascoltare e acquistare il disco potete visitare la pagina https://open.spotify.com/intl-it/album/7qBs0QtOwqb6gwyb8EFYa0?si=FnVSz-MiT3SftdJxyPCimg&nd=1&dlsi=1643dd8ab7b44473

GUILTY OF JOY, New reality (singolo 2025)



I Guilty of Joy lanciano il nuovo singolo New Reality: un brano grezzo e potente, ispirato al grunge anni ’90 con riff pesanti, un assolo di chitarra whammy urlato e testi senza compromessi che parlano di follia virtuale e perdita del contatto umano. Immaginate i primi Nirvana che incontrano gli Alice in Chains, con un tocco contemporaneo.

Con questo brano, i Guilty of Joy si interrogano sul senso della “nuova realtà” e sulla consapevolezza (o meno) dei pericoli e delle conseguenze portate da quel mondo virtuale apparentemente perfetto in cui come società viviamo ormai da tempo. Guardando a una rappresentazione distorta della realtà, finiamo per vivere nella frustrazione e sprofondare a capofitto nella rovina, in un gioco che non ha più nulla di sano né di divertente.
“Care, does anybody care?” (a qualcuno importa davvero?) si chiedono, o siamo diventati freddi e insensibili proprio a causa di questa “nuova realtà”?

Guarda il videoclip di New Reality su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=6kEByKnvE4A&ab_channel=GuiltyofJoy


I Guilty of Joy sono una rock band slovena che riporta in vita lo spirito della scena anni ’90 con un tocco fresco e moderno. Il gruppo è formato da quattro musicisti con oltre 25 anni di esperienza: Žiga Jerič (chitarra), Jure Jelovčan (basso), Marko Duplišak (voce) e Rok Zaplotnik (batteria). Musicisti appassionati, che vivono e respirano musica, condividono la stessa urgenza creativa e l’entusiasmo di portare i propri brani sul palco.
Il loro sound spazia tra hard rock, grunge e blues e fonde riff potenti, melodie orecchiabili e testi diretti. Ogni concerto è un concentrato di energia pura, e la band lo dimostra versando sul palco fino all’ultima goccia di passione.


martedì 21 ottobre 2025

MY EVIL TWIN, Crazy (singolo 2025)



Chiunque abbia vissuto una relazione disfunzionale conosce bene le sue contraddizioni: in certi momenti il partner sembra l’anima gemella, in altri si rifugia dietro silenzi impenetrabili, sguardi di sufficienza e sorrisi vuoti, proprio quando il bisogno di sostegno si fa più urgente.

Con il nuovo singolo Crazy, i My Evil Twin raccontano la vertigine di chi ha ingoiato troppe verità taciute. È l’istante in cui manca l’aria, tremano le gambe e ci si accorge che la mano che ti “salva” è la stessa che ha orchestrato la tua caduta. Una fotografia lucida della dipendenza affettiva e della decisione feroce di dire basta: tagliare i ponti e ricominciare a respirare. Che si tratti di amore, amicizia o lavoro è uguale, questi rapporti esistono ovunque.

Il brano cattura quel momento di chiarezza in cui si rifiuta l’ennesimo “aiuto” manipolatorio, si accetta la debolezza e ci si rialza senza stampelle. Per tradurre questa valanga emotiva, i My Evil Twin si affidano a sonorità limpide e atmosferiche del metalcore, che richiamano le atmosfere di Falling in Reverse, I Prevail e Bad Omens. Se sotto i detriti si sussurra per mancanza d’ossigeno, basta sollevare la testa per esplodere in un breakdown furibondo e liberatorio.

Crazy è dedicata a chi ha bisogno di una spinta per trasformare il senso di colpa in volontà e la paura in confine. Per poter finalmente rinascere con il fiato in gola e il cuore che riparte a tempo pieno.


Ascolta Crazy su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=oda_elGiLI4

O sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/crazy


I My Evil Twin rappresentano il suono del conflitto interiore: la lotta tra chi sei e chi potresti essere, tra luce e ombra, tra lucidità e caos.

Elettronica, pesantezza e melodie inquietanti convergono in un’identità sonora che sfida i confini dei generi, dando forma a un percorso musicale crudo, emotivo e viscerale.

Ogni loro canzone è uno specchio: riflette le ombre che cerchiamo di ignorare, scava in profondità tra i temi dell’identità, dell’autodistruzione e dei mostri che portiamo dentro.

I My Evil Twin trasformano il dolore in catarsi e il disagio in energia. I loro concerti non sono semplici esibizioni: sono esplosioni emotive, intense e autentiche, capaci di connettere a un livello profondo chi ascolta.

Questa non è solo musica heavy. È la colonna sonora di chi combatte guerre silenziose, invisibili ma reali.


ZONA, In fondo al mondo (singolo 2025)



Abbandonati in un angolo, invisibili, dimenticati, schiacciati dal giudizio altrui.

A volte, dopo aver sopportato troppo, il destino sembra riservare proprio questa sorte. Ci si ritrova davanti allo specchio a fare i conti con sé stessi, a ripercorrere errori e tempo speso dietro situazioni che hanno solo lasciato cicatrici.

Ma anche “in fondo al mondo” non siamo mai davvero soli: “c’è un girotondo di gente che ti aspetta, non ti lasciare intimorire, prosegui in linea retta”. Perché chi tende la mano può ridare fiato, far tornare il respiro e la voglia di vivere.

Con il nuovo singolo In fondo al mondo, gli ZONA affrontano la condizione crudele della solitudine, mescolando la rabbia e la ruvidità del riffing stoner/hardcore a melodie che guardano al post-punk. Un crossover personale, diretto, in cui l’aggressività trova il giusto equilibrio con l’intimità di un messaggio che sa infilarsi nelle crepe dell'animo di chi ci è passato.


Guarda il videoclip di In fondo al mondo su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=Db10CjoPROs


Nati a Vigevano nel 1994 dall’incontro tra il chitarrista Francesco “Killa” Capasso (Edda, Alligator, Miura, Adam Carpet) e il frontman Diego Quartara (Node, Merkel Market, Matra), gli ZONA hanno fin da subito scritto brani originali, calcando palchi importanti e condividendo la scena con artisti del calibro di Alice Cooper, Snapcase, Extrema, Madball, NoFx e Timoria.

Dopo due album in studio, un live album e anni di attività intensa, il gruppo si è preso una lunga pausa, tornando poi nel 2020 con nuova energia e una formazione rinnovata grazie all’ingresso di Luigi “Lo Slavo” Modugno (Yak, Merkel market, Bultaco DC) al basso e Marco Di Salvia (Yak, Node, Merkel Market, Pino Scotto, Edge of Forever, Hardline) alla batteria.

Dopo Anormalità, primo singolo del nuovo corso della band, Diego, Killa, Lo Slavo e Marco si sono dedicati alla composizione e produzione di brani inediti.

I primi tre singoli sono stati registrati e mixati presso gli Ivory Tears Music Works Studio da

Andrea Seveso ed Alessandro del Vecchio con produzione artistica della band stessa e sono tutti accompagnati da videoclip diretti da Maurizio del Piccolo.

In fondo al mondo anticipa il nuovo full-length di prossima uscita.


lunedì 20 ottobre 2025

SOUL SELLER, Fight against time (2025)

 


Nati nel lontano 1999, ma arrivati al primo full solo nel 2010 (Back to life, doppiato nel 2016 da Matter of faith), i Soul Seller (Eric Concas voce, Dale Sanders chitarre, Dave Zublena chitarre, Stefania Sarre basso, Alessandro Rimoldi tastiere, Italo Graziana batteria) ripropongono oggi, grazie all’Atomic Stuff, un fresco e vivace album di hard rock melodico, Fight against time, un lavoro tanto classico nella forma quanto apprezzabile per songwriting e brio. Il sound dei torinesi, vicino ad Harem Scarem, Thomas Lassar e Bon Jovi, risulta decisamente accattivante e catchy, dando vita ad un’oretta scorrevole e molto piacevole, già dalle iniziali One wasted paradise e The sound of the last survivor. Gli anni ’80 di Autumn call, City of dragons e I can’t stand this heartbeat anymore, il pathos di Fallen kingdom e l’hard viscerale di The black raven sono lì a testimoniare le gradazioni di colore usate dal sestetto per definire un quadro decisamente ben riuscito. (Luigi Cattaneo)

martedì 14 ottobre 2025

LE VELE DI ONIRIDE, La quadratura del cerchio (2023)

 

Uscito nel 2023, La quadratura del Cerchio è l’esordio del progetto Le vele di Oniride (Nello De Leo, ex Ellephant, chitarra, chitarra synth, Francesco Ronchi voce, Lorenzo Marani basso, Jacopo Cenesi batteria, Cristiano Costa tastiere, synth, pianoforte), progressive rock band dai tratti oscuri e malinconici. Lontani da essere una pedissequa copia di P.F.M. o Balletto di Bronzo, gli emiliani regalano agli amanti di certe lontane sonorità un viaggio nei ‘70, tra melodie classicheggianti e umori dark, colpendo soprattutto per una certa capacità di scrittura, sempre votata ad evocare sì bagliori del passato ma senza rimanerne intrappolati, in linea con altre realtà di casa Lizard Records, come Il Giardino Onirico o Merging Cluster. L’attacco di Sogni infranti ci catapulta di slancio nel mondo del quintetto, tra lieve psichedelia e una cupa atmosfera generale, acuita dalla seguente L’illusione dell’oblio, altro momento greve della narrazione targata Le vele di Oniride. Catarsi e Apologia di reato confermano la direzione della musica del gruppo, Isolazione si fa ancora più opprimente, mentre Madri di niente, figli di nessuno risulta profonda e tesa. Miraggi remoti chiude ottimamente un’opera prima già matura e incisiva, non solo a livello musicale ma anche per via di testi curati e interessanti. (Luigi Cattaneo)

Full Album (Video)


  

lunedì 13 ottobre 2025

PALE BLUE DOT, (h)eart(h) (2025)

 

Nati dieci anni fa, i Pale Blue Dot si stabilizzano nel 2018 attorno a Tommaso Lampronti (voce, chitarra, synth), Enrico Bongiovanni (chitarre), Cosimo Tanzarella (basso, synth) e Francesco D’Astore (batteria), formazione che inizia ad esplorare il sospeso mondo della shoegaze psichedelica. Dopo due singoli tra il 2022 e il 2023 (presenti in questo debutto), arriva ora (h)eart(h), che conferma quanto di buono era emerso proprio dai primi vagiti della band emiliana. Un lavoro suggestivo, con pulsioni new wave che incidono all’interno di un album corposo, vicino agli stilemi di Swervedriver, Cocteau Twins e Echo & the Bunnymen. Anche nei momenti più immediati (For the beauty for Miranda, ispirata al film Picnic at Hanging Rock) traspare una certa dose di inquietudine, con lo shoegaze elemento forte del dipinto (l’ottima title track, l’atmosferica Alone ma anche l’emozionale Star cloud), imbevuto di autunnale malinconia e intense visioni. (Luigi Cattaneo)

Star cloud (Video)



giovedì 9 ottobre 2025

WET, Jack & Rose (singolo 2025)



Sì, sono proprio la nobildonna dai capelli rossi e il biondino senza biglietto imbucatosi sul Titanic ad avere ispirato Jake & Rose, l'ultimo singolo dei WET.

Questa coppia iconica è l'emblema dell'amore nonostante le circostanze avverse e gli sbagli: “non conto più gli errori che hai perdonato”. Anche i metallari si innamorano forte: qui il sentimento viene urlato a squarciagola su un brano metalcore dal forte impatto sia strumentale che vocale, efficace nei cambi di atmosfera e nei breakdown. Un connubio di intensità e delicatezza che restituisce l’intensità di un amore capace di illuminare anche i momenti più bui.

Anche all’inferno / griderò il tuo nome / E quando affogo nei miei perché / sei la forza che si accende in me / Luce nell’oscurità / Pace dell’anima”: queste parole mettono a fuoco un legame autentico, in grado di guidare attraverso le tenebre e di portare pace e redenzione.


Ascolta Jake & Rose su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=wXn1jSbjulg

Oppure sulla tua piattaforma preferita qui https://benext.lnk.to/jackrose


I WET (Alex e Dany) sono più di una band: sono amicizia trasformata in rabbia costruttiva, sono sogni sporcati da sudore, distorsioni e notti insonni. Hanno iniziato tra garage e sogni confusi e non hanno mai mollato. Nel 2023 esordiscono con Te ne andrai, seguita da una scarica di singoli come Autodistruttivo, Fine della festa e il più maturo Buio, con cui segnano un netto cambio di direzione artistica.
Il pubblico li ascolta, li segue, li chiama. Passano da Twitch con LiveTunes (insieme a Cydonia, Panetty, Enkk e Bouchra), fino a salire sui palchi del Legend di Milano, Lucca Comics e Milano Games Week. Nel frattempo, non smettono mai di sperimentare, reinterpretando hit contemporanee nel format virale Pop Goes Wet.


LORENZO BELLINI, Source (2025)

 


Ennesimo interessante lavoro pubblicato da Gleam Records, realtà sempre più affermata del jazz italiano (e non solo), che qui presenta Source, album del pianista e compositore Lorenzo Bellini, musicista dotato sia dal punto di vista tecnico che di scrittura, accompagnato per l’occasione dagli ottimi Luca De Toni alla chitarra, Matteo Padoin al contrabbasso e Andrea Dionisi alla batteria. Bellini ci regala una mezz’ora di musica immaginifica, brillante nei suoi passaggi, decisamente lirica e dagli autorevoli tratti, capace di essere vivace ma anche malinconica, spesso giocata sul dinamico interplay tra il leader e De Toni, magnificamente sorretti da scelte ritmiche davvero azzeccate. Il lavoro d’insieme del quartetto, nato al Berklee College of Music, definisce le trame di brani come Out of the blue, Offering e la title track, tra i momenti più significativi di un ritorno convincente sotto ogni punto di vista. (Luigi Cattaneo)     

mercoledì 8 ottobre 2025

ANDREA RUGGERI, Mustras (2024)

 

Continua il personale tributo di Andrea Ruggeri a Le città invisibili di Italo Calvino, che, dopo Musiche invisibili del 2022, torna ad omaggiare il geniale autore in questo Mustras (decorazioni tessili sarde che raffigurano scene di vita quotidiane). Un lavoro in cui il batterista viene accompagnato da Elsa Martin (voce, oggetti, elettronica), Simone Soro (violino, effetti, voce) ed Elia Casu (chitarra, elettronica, effetti, voce), ottimi interpreti di un ritorno fortemente suggestivo ed evocativo, dove il jazz diviene visione sperimentale, viaggio sonoro che interseca frangenti R.I.O., variopinti attimi di matrice progressive (nell’accezione più ampia del termine) e un non secondario apporto dell’elettronica, utilizzata in maniera davvero lungimirante. Andrea compone senza steccati, lontano da forme stereotipate, una sorta di anarchica pulsione che scandisce l’elegante Leonia, l’interessante sviluppo di Isidora o la raffinata Argia, tutte sospinte da un vento di libera espressione, come il Maestrale che soffia forte nella Sardegna di Ruggeri, mezzo purificante nella vita del compositore. (Luigi Cattaneo)

Leonia (Video)



martedì 7 ottobre 2025

ETERNAL SILENCE, How soon is now? (singolo 2025)



Chi negli anni ’90 seguiva la serie Streghe, ricorda bene la sigla: malinconica, graffiante, rabbiosa.

How Soon Is Now? dei The Smiths era la colonna sonora perfetta di chi si sentiva fuori posto, perso nelle notti troppo lunghe in preda al bisogno feroce di essere capito.
Per questo gli Eternal Silence hanno deciso di reinterpretare il brano: per rendergli giustizia, ma soprattutto per farlo risuonare oggi, dando voce alla frustrazione e alla consapevolezza di una generazione che cercava risposte tra riff, rituali e qualche incantesimo ben lanciato.

E forse non ha mai smesso.
Ripulita dalle sonorità sintetiche degli anni ’80 e rivestita di autenticità metal, la loro versione prende nuova vita non solo grazie al riarrangiamento, ma anche grazie a due ospiti notevoli ad incendiare i microfoni: Lucille (Aevum) e Aeon Flux (Holy Shire), che insieme a Marika creano un’esplosione vocale sinfonica, cruda, intensa, carica di tutti quei messaggi che hanno atteso decenni per palesarsi.
Questa cover non è una semplice rivisitazione.
È un richiamo. È una maledizione. Una nemesi di molte adolescenze che hanno sofferto i limiti dell'incomprensione.


Guarda il lyric video su youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=B14gcyEeY0s&ab_channel=EternalSilence

Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui 
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Gli Eternal Silence nascono nel 2008 dalla passione di Marika Vanni (voce) e Alberto Cassina (chitarra e voce), fondatori e cuore pulsante del progetto. Fin dagli esordi la band si muove nella scena symphonic metal italiana con un sound potente e ricco di atmosfera, dove la melodia incontra intensità, lirismo e influenze gothic metal.
Dopo una prima fase dedicata ai classici del genere, gli Eternal Silence trovano una propria identità artistica che si concretizza nei primi due album: Raw Poetry e Chasing Chimera, entrambi pubblicati da Underground Symphony Records.
Nel 2014 partecipano al tributo alla storica band metal Heavy Load, registrando il brano Stronger than Evil per la raccolta Tales of the Northern Swords.
Nel 2018 pubblicano l’EP celebrativo Metamorphosis 2008–2018 (Sliptrick Records), che segna una nuova fase stilistica. L’anno successivo esce Renegades, sempre per Sliptrick, contenente tre brani live e un inedito.
Nel 2021 esce per RockShots Records Timegate Anathema, registrato presso il Groove Factory Studio e prodotto da Michele Guaitoli (Temperance, Vision of Atlantis). Il disco, anticipato da quattro singoli, viene presentato ufficialmente con un release party al Legend Club di Milano e una lunga serie di date in Italia ed Europa.
Nel 2023 arriva 3, un EP ispirato alla mitologia norrena e alla figura delle Tre Norne.
Nel corso degli anni, gli Eternal Silence hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Therion (a Mosca e San Pietroburgo), Haggard, Sound Storm, Giacomo Voli, Rhapsody of Fire, Timo Kotipelto e Jani Liimatainen, suonando in Austria, Romania, Bulgaria, Croazia, Germania e ovviamente in tutta Italia.
Nel 2025 arriva un nuovo importante traguardo: la firma con Sorry Mom!, agenzia di management pronta ad aprire una nuova fase nella storia della band.

mercoledì 1 ottobre 2025

GRAVENIA, Gravenia (2024)

 


Esordio omonimo per i Gravenia, trio formato da Simone Costantini (voce, chitarra), Gian Lorenzo Bruno (basso) e Gianmarco Botteri (batteria), che in questo bel debutto si caratterizza per un sound senza fronzoli, cupo e scevro di inutili sovrastrutture (almeno per il genere proposto). La mistura di stoner, alternative rock e grunge dei romani non presenta artifici, è reale come un cazzotto in faccia, lontano da decorazioni ornamentali che sanno di maschera, aspetto che emerge anche dalle parole della band. È un album spontaneo, senza troppe pretese, che rispecchia quello che abbiamo percepito tirando fuori i pezzi in saletta: una forte intensità emotiva e sonora, che ci ha reso partecipi in una nuova dimensione. Volevamo dare identità alle vibrazioni che producevamo e abbiamo fotografato il momento con questo disco. Gravenia è una valvola di sfogo essenziale per preservare il più possibile la nostra attitudine alla musica e alla scrittura, in una forma ruvida e istintiva. Un disco compatto, ricco delle distorsioni tipiche del genere, a tratti monolitico ma mai tedioso, sempre con qualche spunto interessante da valutare, con riferimenti a gruppi di grande esperienza come Verdena e Marlene Kuntz ma accostabile anche a band contemporanee come Licorice Trip e Cannibali Commestibili (per restare in Italia). Al seguente link è possibile ascoltare la musica dei capitolini https://open.spotify.com/intl-it/artist/3JA4ih7Bdi8hJkp83SZ0NN (Luigi Cattaneo)

  

sabato 27 settembre 2025

MYSTIC ALMA, The ballad of sunset (singolo 2025)



Un tramonto infuocato sul mare di Sicilia. La mente si apre, il cuore accelera, l’anima si libra in volo. Emozioni, sogni e pensieri fluttuano come correnti d’aria, danzando tra le ultime luci del giorno e i primi sussurri della notte.

È proprio in quell’istante sospeso che nasce The Ballad of the Sunset, il nuovo singolo dei Mystic Alma: una ballata evocativa che fa da colonna sonora a immagini crepuscolari per raccontare il passaggio dalla luce al buio, dal visibile all’invisibile.
Mentre il sole si spegne lentamente, lasciando spazio al bagliore silenzioso delle stelle, la musica accompagna lo svelarsi di incantesimi antichi e verità nascoste: rivelazioni riservate ai cuori pronti ad accoglierle, prima che l’alba arrivi a rischiarare ogni cosa.
Il brano affonda le radici nell’immaginario di band come Nightwish, Eluveitie e Moonspell, intrecciando elementi symphonic, folk e gothic in un cocktail sonoro dal carattere particolare e cinematico, che rispecchia l’identità visionaria e mistica della band.

Guarda il video qui https://www.youtube.com/watch?v=ctsKxKzImD0&ab_channel=MYSTICALMA

Ascolta sulla tua piattaforma preferita qui https://orcd.co/mysticalma-theballadofthesunset

Il progetto Mystic Alma nasce dall’incontro artistico tra Salvatore Lucchesi – musicista e produttore eclettico, polistrumentista dalla vasta esperienza – ed Elisa Fortuna, soprano lirico con una brillante carriera in Italia e all’estero, animata da una forte passione per il rock e la contaminazione tra generi. Da questo incontro nasce un percorso di sperimentazione audace, che fonde voce lirica e sonorità rock e metal orchestrali in una formula tanto personale quanto affascinante.

I testi, scritti da Elisa, trasmettono messaggi di positività e bellezza, ispirati dalla natura, dalla vita e da una visione profonda del mondo. Le musiche, composte da Salvatore, spaziano con grande maestria dal gotico al sinfonico, dal celtico al metal, con soluzioni armoniche complesse e coinvolgenti.
Dopo una lunga fase creativa, il duo ha ampliato la formazione coinvolgendo altri musicisti provenienti da background diversi, dando vita alla band Mystic Alma. Il progetto, già apprezzato in importanti eventi e festival internazionali, si distingue oggi come una proposta musicale unica nel panorama attuale, capace di emozionare e sorprendere attraverso la sua carica evocativa e la sua identità fuori dagli schemi.

lunedì 22 settembre 2025

EPIGRAFI, Maelström (singolo 202)



Gli Epigrafi tornano con il nuovo singolo Maelström, tratto dal secondo capitolo del concept Dedalus. Il brano, ispirato all’omonimo racconto di Edgar Allan Poe e ad alcune sue liriche più cupe, rappresenta il momento più oscuro del viaggio del protagonista: la discesa definitiva nell’abisso.

Come il testo, voce e strumentale attraversano l’intero spettro dell’oscurità: dal growl più cavernoso allo screaming più acido, il cantato domina un tappeto sonoro di cambi di tempo imprevedibili, riff irregolari e taglienti e un intermezzo quasi jazzato. Il risultato è un brano death-prog sulla scia di band come Sadist, Edge of Sanity e Cynic.
Al centro della narrazione si apre il Maelström: un vortice nero e sconfinato che inghiotte tutto. Il protagonista vi precipita, perdendo ogni residuo di identità, fino a diventare egli stesso vuoto puro. Una voce lo chiama, un sussurro lo avvolge, ma le parole restano indecifrabili.
Dalle tenebre emergono visioni simboliche e grandiose: gli angeli in lacrime, le rovine di un'antica civiltà, le musiche delle sfere celesti come un'eco della caduta di Babilonia. In questo stato liminale, il protagonista intuisce di non essere completamente scomparso: si è dissolto nel tutto e ha quindi perduto per sempre la possibilità di definirsi come “sé”, ma gli rimane ancora un angolo di coscienza che gli permette di ricordare e realizzare ciò che succede.

Deve essere questo il momento più terribile: l'ultimo attimo di lucidità prima di annullarsi e perdersi definitivamente nel buio.

Ascolta su Youtube qui https://www.youtube.com/watch?v=6BU4gcfGNTQ&ab_channel=Epigrafi-Topic

O sulla tua piattaforma preferita qui https://ffm.to/epigrafi-maelstrom

Il progetto Epigrafi nasce nel 2016 a Bassano del Grappa dall’iniziativa di quattro ragazzi uniti dalla passione per il metal e ispirati da gruppi come Death, Opeth e Dimmu Borgir. Dopo il primo album Sublime and Vain, il cambio di formazione introduce sonorità vicine al metalcore e al prog, pur mantenendo l’intensità del death metal. Durante la pandemia la band compone Dedalus, un concept in tre parti ispirato a un’opera distopica di stampo dantesco. Il primo capitolo (PH1 – Purgatorio) viene pubblicato come EP nel 2022. Dopo il successo al Vicenza Rock Contest 2023, gli Epigrafi iniziano una collaborazione con Sorry Mom! e registrano PH2 – Inferno, in uscita quest'anno. Il singolo precedente, Arcadia, chiudeva il primo capitolo. La formazione attuale è composta da Pietro (voce), Enrico e Riccardo (chitarre), Mattia (basso) e Alberto (batteria).