Si definiscono orchestrina tascabile, definizione bizzarra ma assolutamente consona per spiegare il loro modo di interpretare un sound che unisce il jazz con la musica balcanica e il folk progressivo, suggestivo e ispirato. Loro sono i Dèmodè e l’esordio Le parole al vento ha la capacità di creare atmosfere raffinate attraverso un uso di strumenti prevalentemente acustici. Spiccano lungo tutto l’ascolto le doti tecniche e la bravura compositiva dei vari elementi, tanto che sarebbe inopportuno citarne solo uno in particolare. Sicuramente l’utilizzo dei sassofoni da parte di Claudio Colaone e del clarinetto di Lucia Soramel sono gli elementi che più colpiscono ma non sono da meno il violino di Francesco Zanon e il pianoforte di Luca Laruina che risultano tanto importanti per raggiungere tali risultati. L’amalgama tra i vari strumenti e le più influenze che caratterizzano questo gruppo emergono immediatamente con le splendide VeraLuna e Unobanana, con la prima che sarebbe adattissima per musicare un film di Kusturica per alcune assonanze con la musica di Goran Bregovic e con la seconda più vicina al jazz progressivo in cui colpisce il meraviglioso lavoro dei fiati e un sofisticato intermezzo di violino. Oltremare è una ballata intensa e sentita che sviscera con delicatezza il linguaggio del jazz, mentre dalla ritmica vivace e vicina in qualche frangente agli Opa Cupa di Cesare Dell’Anna è la seguente Pizzica. La musica dei Demodè risulta di valore anche quando flirta con il jazz rock di China Boid dove si sente qualche influenza della P.F.M. di Jet Lag, invece è più legata al jazz la successiva Dante che è segnata da ampi interventi solistici di sax e violino. Baciami Elvira mostra le influenze latin jazz del gruppo, facendo apprezzare le tante caratteristiche che contribuiscono a creare il sound dei friuliani, mentre risultano meno riuscite Vecchiomondo che ruota attorno ad una frase solare e ballabile e New Pest di matrice jazz e con buoni spazzi dei solisti. Chiude Serpenti, brano fantasioso che si sviluppa sino alla compulsiva e danzabile marcetta finale da vera orchestrina jazz! I Demodè hanno la capacità di creare con la loro musica una immaginaria soundtrack in cui ci si perde in ambienti e situazioni via via sempre differenti ma ugualmente riuscite. Bravi nel combinare tra loro stili diversi che creano un jazz folkeggiante e dai tenui tratti prog mai astruso e criptico, pur essendo tutto tranne che semplice nella costruzione. (Luigi Cattaneo)
Unobanana (Video)
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