Partiamo dal principio. Chi sono Il Babau & i Maledetti Cretini? Chi sono i personaggi che si celano dietro un monicker tanto assurdo? Dunque, Il Babau è un gruppo che nasce nel 2000 e prende il nome da un quadro a fumetti del 1967 di Dino Buzzati a cui è stato dedicato il loro primo album Dio, Dio mio cosa abbiamo fatto vecchio ormai di dieci anni. Tutt’altra musica. Perché ora Il Babau si è preso la briga di proporre una versione del fonodramma (opere letterarie descritte e raccontate in musica) e di prendere spunto da un racconto di Edgar Allan Poe. Ci tengono a sottolineare che non si tratta di un audiolibro o di un reading e in questo sono perfettamente d’accordo. Qui si tratta di altro. Di una ricerca sonora che parte da lontano, dai ’70, con il progressive ma anche con le colonne sonore dei film di genere e guarda alla psichedelia e al teatro, riuscendo nell’impresa, non facile, di non annoiare e di colpire l’ascoltatore, di tenerlo vivo e aggrappato alla storia, come se fosse parte integrante del mistero narrato. La Maschera della Morte Rossa è il fonodramma I di una trilogia del mistero e del terrore di Poe a cui il Babau sta lavorando. La rilettura di questa opera prima risulta oscura, buia ma non fredda, con un uso sapiente delle tastiere da parte di Franz Casanova (anche voce narrante) e una solida base che sa essere ora più vicina all’hard ora più incline al post rock formata da Damiano Casanova (chitarre) e Andrea Dicò (batteria) che rendono i quasi 25 minuti del disco un epopea inquietante, fastidiosa ma carezzevole nel suo voler essere completata. Il Babau ha la capacità di evocare ed esaltare le tenebre e il disfacimento e la Morte Rossa, capaci di illimitato dominio sopra tutte le cose (La morte rossa) e di rendere l’album intenso e drammatico. Inoltre colpiscono la cura del booklet e l’opportunità di acquistare il disco con tanto di libro allegato con testo originale a fronte e illustrazioni di Siro Garrone. Il Babau ha raccolto l’esperienza del dark progressivo settantiano e di realtà come Antonius Rex, Goblin, Pholas Dactylus e ha creato un modo diverso di raccontare, un universo in cui traduzione sonora della storia e idee strumentali (l’hard prog di Danza Macabra o la più quieta Il Ballo Mascherato) si possano fondere all’interno del dramma. Un viaggio che sa affascinare ed emozionare, in attesa del secondo atto della trilogia. (Luigi Cattaneo)
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