Il progetto Entity ha
radici lontane, tanta è la strada che i membri del gruppo hanno fatto per
arrivare alla pubblicazione di Il Falso
Centro, partendo dagli anni ’90 (era il 1994 per la precisione) e dalla
riscoperta per certi suoni e certe sensazioni che affioravano in maniera sempre
crescente anche in Italia. E poi c’è la Sardegna, la terra d’origine, non
propriamente un luogo fertile per il genere, neanche negli anni ’70, quelli
dove il prog si suonava un po’ ovunque (ma Salis e Cadmo andrebbero
recuperati…). Dopo un periodo di pausa (in precedenza erano stati pubblicati Il Naufragio della Speranza nel 1999 ed Entità Doppia nel 2002), gli ultimi anni
sono serviti per raccogliere le giuste idee condensate in questo disco a tratti
sorprendente. Nulla di particolarmente nuovo ma la solidità dell’impianto, il
gusto per gli arrangiamenti e la giusta interazione musica/testi fa di questo
ritorno qualcosa su cui è giusto soffermarsi con la dovuta calma. Il concept si
sviluppa attorno ad un sound ricco e stratificato, impegnativo ma mai criptico
o auto indulgente e le liriche raccontano di una ricerca umana e di quanto sia
impegnativo arrivare alla centralità della vita e del percorso complicato per
trovare un punto solido e certo. Una sostanziale spettralità e disillusione che
si percepisce chiaramente anche tra le trame sonore che costellano buona parte
di Il Falso Centro. Un alone dark che
sospinge l’opera, racconto noir di un uomo che si perde per poi ritrovare la
speranza e forse un proprio equilibrio. Gli Entity descrivono tutte queste
emozioni e gli svariati stati d’animo del protagonista attraverso un prog rock
settantiano, vintage ma non nostalgico, sinfonico e caratterizzato dalle
tastiere emersoniane ma anche figlie della grande lezione di Vittorio Nocenzi di
Mauro Mulas, membro storico e bravissimo leader dei sardi. Ma è tutta la band a
proporsi con ottimi spunti, a partire dal duo ritmico formato da Gigi Longo
(basso) e Marco Panzino (batteria), così come convincono le prove di Marcello
Mulas (chitarra) e Sergio Calafiura (voce). Il gruppo chiama in causa nomi
celebri come King Crimson, Van Der Graaf Generator e Banco del Mutuo Soccorso
ma ha un’ascendenza jazz rock in alcuni passaggi che può permettere loro di
allargare i confini della proposta in futuro. Per ora godiamoci questo nuovo e
pregevole Il Falso Centro. (Luigi
Cattaneo)
L'armatura (Video)
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