È sempre piacevole
ritrovare un gruppo come il Picchio dal Pozzo, troppo spesso relegato ad un
ruolo secondario all’interno del panorama prog italiano, ancora così in forma e
attuale. La band, nata nei primi anni ’70, ha dato alle stampe nel corso del
tempo una serie di lavori assolutamente da riscoprire. Innanzitutto il primo e
omonimo del 1976, risposta alle varie leggende di Canterbury (Soft Machine,
Gong, Henry Cow), ma anche i successivi Abbiamo
Tutti i suoi Problemi (1980), Camere
Zimmer Rooms (2001) e Pic_nic@Valdapozzo
(2004) rappresentano dei piccoli classici che non si possono ignorare. In
questa nuova avventura oltre ai membri storici Aldo De Scalzi (voce e
tastiere), Paolo Griguolo (flauto e chitarra) e Aldo Di Marco (batteria),
troviamo alcuni dei migliori musicisti della scena genovese come Luca Cresta
(tastiere), Massimo Trigona (basso), Edmondo Romano (flauto, sax e clarinetto)
e Dado Sezzi (percussioni), senza dimenticare i tre guest presenti, ossia
Jessica Cochis (alto sax), Giorgio Karaghiosoff (sax tenore) e Roberto Romani
(sax tenore). L’occasione per questa rimpatriata opportunamente riproposta in Dvd
è il live tenuto al La Claque di
Genova il 15 gennaio 2011.
L’inizio è affidato a Merta, un crescendo di sensazioni e
variazioni su un tema ripetuto e ipnotico, quasi un mantra su cui si inserisce
la cornamusa di Romano e le ritmiche jazz rock del duo Di Marco-Trigona, sino
al solo di chitarra di Griguolo, che in qualche modo suggella un primo affresco
potente ed evocativo. Non è da meno Coccomelastico,
dominata dai fiati di Romano e della Cochis, sviluppa un discorso affascinante
e quasi da piccola orchestra tanta è la varietà proposta, con elementi jazzati
di notevole caratura, soprattutto per mano del talentuoso Cresta. Segue Off, frangente molto delicato in cui è
un piacere sentire l’interplay che si viene a creare tra Romano e Cresta, ma è
tutta la band a disegnare un immaginario scenario da soundtrack con una forza
comunicativa d’altri tempi.
Il Presidente
è il primo episodio realmente cantato da De Scalzi e mostra il lato più
politico e amaro del gruppo, un discorso che si sviluppa attraverso un
leggiadro jazz rock canterburiano, coinvolgente e pieno di idee davvero
notevoli e originali! Semplicemente magnifica la resa di Adriatico, traccia realizzata su registrazioni della voce di
Demetrio Stratos, in cui emerge la notevole coesione tra le varie componenti
che forgiano in sound del Picchio, in un connubio vibrante tra echi Canterbury
style e solido jazz rock. Si prosegue con La
Bolla, traccia dall’inizio soffuso, notturno e suggestivo che poi deflaga
in un momento quasi free, inquieto e carico di angosce, rese ancor più estreme
dall’utilizzo di immagini tratte da Radiophobia,
un documentario diretto da Julio Soto Gurpide sul disastro nucleare di Cernobyl.
I flauti aprono invece Napier, brano
particolare dove emerge la vena istrionica dei liguri, un caos controllato in
cui il canto di De Scalzi dà il via ad una sequenza più calda e fluida,
complice anche l’ottimo Romano e un deciso intervento di Griguolo, anche se è
davvero tutto il complesso a mostrare grande affiatamento. Dopo la parte
cantata, l’inedito Lindbergh decolla
in direzione di un jazz rock fine e di grande classe, con tutta la padronanza e
la personalità che ha sempre contraddistinto la proposta dell’ensemble, che
quando si esprime su certi livelli è un turbinio di suoni ed emozioni. Chiusura
affidata alla hit Uccellin del Bosco,
sempre spumeggiante e piena di sense of humor.
Completa il Dvd la
sezione PdPedia, un filmato sulla
genesi e l’evoluzione della band con tanto di interviste ai membri originari
risalenti all’estate 2006.
www.picchiodalpozzo.com
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