Ci eravamo già occupati
qualche anno fa dei Dèmodè con Le parole
al vento (2011) e ora ritroviamo la piccola orchestra tascabile impegnata
con questo terzo e valido album che conferma le buone impressioni che ci aveva
suscitato il disco precedente. La band friulana con questo Ison (nome della cometa C/2012 che ha attraversato i cieli alla fine
del 2013) si trasforma e concepisce un lavoro forse meno sorprendente ma
comunque convincente e appassionato. Una maturazione che ha portato il gruppo a
creare brani che sanno essere emotivi, sognanti, leggiadri ma sempre
contraddistinti da una certa classe e dallo stile molto riconoscibile
dell’ensemble. Il suono perde in parte la sua vena ironica e giocosa ma rimane
ancorato ad alcuni punti fermi che sono vitali per i sei Dèmodè. Quindi è
facile scovare passaggi in odore di progressive (Il papiro di Ani, Il sentiero
incantato), legami con il jazz (La
fuga, Ison) e con il folk rock popolare
(Charlotte, Arturo), sempre mantenendo una propria solida identità. Un
crossover tutto strumentale capace di conquistare sin da subito per una
spiccata vena melodica mai banale o scontata, Ison presenta nuovamente sprazzi di grande intensità, momenti
raffinati, arrangiamenti sofisticati e una certa cura per l’aspetto compositivo
che non viene mai meno anche a fronte di capacità strumentali di rilievo.
Questo perché i membri della formazione (Andrea Zampieri al clarinetto,
Francesco Zanon al violino, Claudio Colaone ai sassofoni, Luca Laruina al
pianoforte, Carin Marzaro al basso e Alberto Zenarolla alla batteria) stanno
bene attenti a dosare individualità e personalismi, dando sì libero sfogo a
suggestioni e fantasie ma sempre pensando alle corrette dinamiche dei pezzi.
Tutto suonato con un certo groove che colpisce sia nelle song più suadenti (Nuances), sia in quelle più strutturate (Split inside), sia in quelle maggiormente
dinamiche (Zucchero sotto sale). I
Demodè continuano il loro percorso foriero di curiosità e dimostrano di saper
maneggiare in maniera fluida le varie correnti che li animano, creando un
melting pot aggraziato e coinvolgente. (Luigi Cattaneo)
Qui di seguito il link per ascoltare l'intero Ison
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