venerdì 8 gennaio 2016

OPERA, La ruota del destino (2015)


Discreto esordio per i toscani Opera, quartetto formato da Deborah alla voce (autrice anche dei testi), Nicko McBicci alla batteria, Mic al basso e Marco Ruggeri alla chitarra. La ruota del destino è caratterizzato da un hard & heavy classico, melodico e dai tratti prog, che rimangono sommessi lungo il tragitto e che magari potrebbero essere approfonditi in futuro dalla band. Interessante l’alternanza di brani potenti (L’arena ma anche la title track) e ballate elettriche di ampio respiro (Davanti a te), tutte accomunate da chorus facilmente memorizzabili e dotati di una certa epicità (complice anche la valida performance di Deborah). La sezione ritmica forma una base solida e coesa su cui si muove Ruggeri (brillante ed efficace sia nei soli che nei riff), che riesce ad emergere anche quando la qualità media del pezzo è inferiore agli altri presenti (Precarietà) e in generale è giusto sottolineare come il gruppo abbia qualità tecniche, capacità di songwriting (La nuova luna ma anche Nella notte delle streghe sono ottimi esempi) e una certa freschezza esecutiva ben abbinata ad una verve melodica molto accentuata. Il sinfonismo non è la prerogativa del disco ma trova modo di emergere qua e là, senza far diminuire compattezza e forza, merito anche di una produzione che soprattutto in un gruppo emergente può fare la differenza. Gli Opera non cercano di stupire con brani troppo elaborati e preferiscono un approccio maggiormente immediato ed emozionale, elementi che funzionano ma che alla lunga rischiano di far apparire l’album in alcuni momenti leggermente monocorde. Il giudizio rimane comunque positivo per una band che ha margini di crescita evidenti e che può dire la sua nel folto panorama heavy italiano. (Luigi Cattaneo)

Davanti a te (Video)

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