lunedì 23 maggio 2016

LE MOIRE, Postflamenco (2015)


Il progetto Le Moire (nome che si riferisce alla mitologia greca) nasce nel 2007 grazie ad Andrea Invernizzi (chitarra), Stefano Invernizzi (basso e voce) e Carlo Castoldi (batteria) e dopo due dischi (l’omonimo del 2008 e Il giardino degli atomi del 2014) e un ep (Plastic ep del 2013) è la volta di Postflamenco, album che per durata (24 minuti) assomiglia più ad un ep che ad un full lenght vero e proprio. Il trio di Pavia appare davvero in buona forma negli otto brani di questo come back, pezzi dinamici, aggressivi, con pochi fronzoli, ritmiche consistenti e testi interessanti. Forti di una regolare attività live, i Le Moire puntano su impatto e distorsioni energiche, in un interplay costante tra i riff di Andrea, la potenza di Stefano (convincente anche come vocalist) e la solidità di Castoldi. Aspetti melodici e ruvidi coesistono già dai primi minuti strumentali di Rielaborazione dell’io e Simulazione della personalità, percussioni e sfumature grunge che si inseguono e ci indirizzano verso Un inspiegabile fraintendimento, traccia tirata e segnata da buoni stop & go. Più melodico l’arpeggio che sostiene l’intensa Dimostrami di esistere e sulla stessa lunghezza si muove la piacevole Uno spazio condiviso, mentre ha un discreto lavoro ritmico Balleremo distratti. Toni da ballata segnano la nostalgica Via dei mercati, prima della sentita chiusura di Lettere dal deserto che conferma come la band abbia tutto per farsi maggiormente notare nel fitto panorama indie italiano. (Luigi Cattaneo)

Un inspiegabile fraintendimento (Video)

Nessun commento:

Posta un commento