Ci sono ancora piccole
realtà, che con sacrifici e dedizione, cercano di emergere e farsi ascoltare
pur proponendo una musica anticonvenzionale e lontana dai gusti predominanti.
Ne sono esempio i Vuoti a Rendere, che esordiscono nel 2015 con questo Baciati dall’inganno, un album
interessante e che mi ha da subito incuriosito, già dall’oscuro artwork,
biglietto da visita imprescindibile e spesso importantissimo per chi si cimenta
col progressive. Anche se è bene sottolineare che il quartetto (Filippo Lazzarin
alla chitarra e alla voce, Enrico Mingardo alle tastiere e alla voce, Marco
Sartorati alla batteria e Annalisa Agostini al sax) propone una miscela di dark
e jazz rock in cui oltre ad alcuni stilemi tipici del genere si possono
riscontrare la rabbia e la malinconia che attraversano le produzioni dei
Massimo Volume, lo struggimento dei Macelleria Mobile di Mezzanotte e le oscure
visioni dei Prodottoinproprio. La band ha scelto infatti per questo esordio un
autoproduzione cupa, che non fa altro che risaltare il mood imposto, dove
passaggi strumentali si alternano al cantato che vira sul recitato. I momenti
più convincenti sono quelli dove i padovani costruiscono affreschi che esaltano
le loro caratteristiche, come nel caso delle lunghe e sofferte Osservati dalla minaccia dei pensieri e L’abbandono. Le trame sottili ideate da
Mingardo incontrano per tutto il disco i fraseggi di Lazzarin e della Agostini,
per un risultato complessivo dai tratti dolenti e inquieti, in bilico tra dark
e psichedelia. Pur mancando il momento memorabile, Baciati dall’inganno mostra una band che con alcuni punti di
riferimento insiti nel sound sta cercando una propria via all’insegna
dell’estro e della libera immaginazione. Oltre ai due brani citati, i Vuoti a
Rendere hanno svolto un discreto lavoro anche sui pezzi restanti, sempre
improntati sull’agire come una squadra, un interplay funzionale al risultato
finale e senza far prevalere barocchismi o soluzioni solistiche esasperate che
probabilmente non avrebbero giovato all’insieme. Le atmosfere, volutamente
oscure e fosche, circondano questa opera prima curiosa e singolare, imperfetta
ma affascinante, un punto di partenza stimolante che ha trovato naturale
prosecuzione in Ruggine, disco da
poco pubblicato tramite Vivamusic/Areasonica Records. (Luigi Cattaneo)
Di seguito il link per ascoltare e acquistare l'album
Nessun commento:
Posta un commento