Gli Tzad sono un
progetto di Andrea Balzani (tastiere, piano, basso e chitarra) attivo dal 2012
e che viene portato avanti utilizzando, in base alle sue idee, musicisti che
possano completare di volta in volta la sua visione musicale. The New Era è un crogiuolo di ambient,
sinfonismi classici e hard rock e per certi versi pare un immaginaria
soundtrack in cui le tastiere di Balzani delineano un paesaggio su cui si
inseriscono le trame dei guest coinvolti. Il disco è praticamente tutto
strumentale (ad eccezione di Oniric
visions in cui compare Ylenia Scimia alla voce), con parti tirate ma sempre
molto melodiche ed altre decisamente atmosferiche, pregne di un’epicità che non
sfocia nel grandeur ma si nutre di passaggi malinconici e suadenti. Balzani si
destreggia ottimamente tra tastiere e piano, alternando momenti canonici (lo
Chopin di Prologue e Prelude, il Bach di Air in D Minor) ad altri più interessanti (il folk di Celtic soul, con la partecipazione di
Luca Romano alla chitarra). Desta curiosità Berceuse
(in synth), pezzo che pare adatto come colonna sonora di un thriller e che
mi ha riportato alla mente alcune soluzioni care ai film di genere (non solo i
Goblin ma anche il Keith Emerson di Inferno
o La chiesa, seppure rivisitati
con il solo uso di sintetizzatori). La tecnica di Balzani non si discute ma
l’autore non predilige unicamente questo aspetto, preferendo un approccio
emotivo alla scrittura (la morbida Serenade
in cui la chitarra è stavolta affidata a Francesco Mc Grussu ma anche l’incanto
di Lullaby), sapendo toccare però
pure frangenti più heavy (le due ottime parti di Dreaming to fly con Francesco Ivan Sante Dall’Ò terzo chitarrista
chiamato in causa). Il platter è indubbiamente gradevole, manca un po’ di
mordente in alcuni episodi ma è una caratteristica che visto il genere proposto
è anche comprensibile e che non va ad intaccare il talento di questo giovane
compositore romano capace di confermarsi anche con la seconda prova
discografica. (Luigi Cattaneo)
The New Era (Video)
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