domenica 13 agosto 2017

LAST MOVEMENT, Bloove (2017)


I Last Movement sono un quartetto romano (Antonio Di Mauro alla chitarra, Nuri Lupi alla voce, Misa Asci alla batteria e Carlo Venezia al basso) totalmente immerso nello shoegaze, con punte acide di psichedelia, space rock e strati noisy. Bloove è il primo full lenght del gruppo (dopo un 7” e un ep) e fa il punto della situazione dopo anni di prove e scrittura (quest’ultima affidata a Di Mauro), una costante per qualunque band emergente. Il platter è indirizzato in special modo per chi mastica il genere, soprattutto perché certi suoni così saturi alla lunga rischiano di stancare o di non colpire abbastanza chi ascolta, pregi e difetti che troviamo anche in questo debut. Di Mauro crea degli autentici muri carichi di riverbero (non aiutati da una produzione deficitaria), una costante che non permette grosse variazioni sul tema, seppure affiorano diversi spunti che forse potevano essere meglio sviluppati. Peccato perché si percepiscono stimoli che un lavoro ritmico più vario e dinamico avrebbe potuto esaltare, pur se è difficile avere certezze quando ci sono registrazioni così poco brillanti. Difatti una maggiore cura in studio dovrebbe aumentare l’incisività del gruppo e magari far emergere con più enfasi le pulsioni psych di cui si intuiscono le potenzialità, perché davvero una produzione di questo tipo non permette di far emergere con chiarezza l’intento e nemmeno la qualità dell’opera. Anche la voce di Lupi (già con i Vanity) non giova di questa situazione e rimane più bassa rispetto al resto degli strumenti (difficile capire se sia una scelta voluta o meno). I feedback ostinati di Di Mauro rimandano a Sonic Youth e Jesus and Mary Chain e sono convinto che il futuro possa portare a sviluppi importanti, perché comunque Bloove, pur con i problemi citati, è un disco interessante e con diverse idee curiose. (Luigi Cattaneo)
Qui di seguito il link per poter ascoltare o acquistare l'album
 
 

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