I Last Movement sono un
quartetto romano (Antonio Di Mauro alla chitarra, Nuri Lupi alla voce, Misa
Asci alla batteria e Carlo Venezia al basso) totalmente immerso nello shoegaze,
con punte acide di psichedelia, space rock e strati noisy. Bloove è il primo full lenght del gruppo (dopo un 7” e un ep) e fa
il punto della situazione dopo anni di prove e scrittura (quest’ultima affidata
a Di Mauro), una costante per qualunque band emergente. Il platter è
indirizzato in special modo per chi mastica il genere, soprattutto perché certi
suoni così saturi alla lunga rischiano di stancare o di non colpire abbastanza
chi ascolta, pregi e difetti che troviamo anche in questo debut. Di Mauro crea
degli autentici muri carichi di riverbero (non aiutati da una produzione
deficitaria), una costante che non permette grosse variazioni sul tema, seppure
affiorano diversi spunti che forse potevano essere meglio sviluppati. Peccato
perché si percepiscono stimoli che un lavoro ritmico più vario e dinamico
avrebbe potuto esaltare, pur se è difficile avere certezze quando ci sono
registrazioni così poco brillanti. Difatti una maggiore cura in studio dovrebbe
aumentare l’incisività del gruppo e magari far emergere con più enfasi le
pulsioni psych di cui si intuiscono le potenzialità, perché davvero una
produzione di questo tipo non permette di far emergere con chiarezza l’intento
e nemmeno la qualità dell’opera. Anche la voce di Lupi (già con i Vanity) non
giova di questa situazione e rimane più bassa rispetto al resto degli strumenti
(difficile capire se sia una scelta voluta o meno). I feedback ostinati di Di
Mauro rimandano a Sonic Youth e Jesus and Mary Chain e sono convinto che il
futuro possa portare a sviluppi importanti, perché comunque Bloove, pur con i problemi citati, è un
disco interessante e con diverse idee curiose. (Luigi Cattaneo)
Qui di seguito il link per poter ascoltare o acquistare l'album
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