Aurelio Follieri sin da
giovanissimo si è dedicato con profitto alla composizione e al lavoro come
turnista, preferendo oramai da anni lo studio all’aspetto live e Overnight è il suo primo full lenght da
solista, frutto proprio di questa scelta. Il disco racchiude quasi solo
materiale scritto negli ultimi due anni, con la quasi sempre presente e amata
Fender protagonista di un platter strumentale dove anche la sezione ritmica
(Michele Santoleri alla batteria e Valter Robuffo al basso) risulta
fondamentale per la riuscita dell’opera, che è bene dirlo non è mera esecuzione
tecnica ma punta molto su pathos ed eleganza. Registrato in notturna, cuore in
mano e silenzio tutto attorno, l’album è un melting pot di rock fusion, hard e
ventate ai limiti del progressive, un fluire in cui emerge la classe di
Follieri e la cura per la composizione, con l’autore ben concentrato sulla
scrittura piuttosto che sulla velocità con cui suonare. Certo ogni tanto Vai e
Satriani compaiono ma l’impianto melodico dei pezzi e bending egregi finiscono
per far apprezzare appieno Overnight,
che convince anche quando il foggiano esibisce assoli davvero di elevata
fattura. Il lavoro è un caldo flusso di note, in cui l’interplay tra Follieri e
la sua sezione ritmica è sempre ben costruito ma è giusto sottolineare anche la
presenza di uno straordinario Claudio Signorile al basso nell’iniziale Circle of life e Lorenzo Zecchino,
autore del solo di pianoforte in Heavy
ballad. Overnight è un album che
chi ama il genere non può non fare suo, perché vi è attenzione per il
dettaglio, capacità di comunicare con crescendo magnifici, un’ottima produzione
e un songwriting ammirevole, che pone Aurelio come una piccola sorpresa nel
mondo delle sei corde italiche. (Luigi Cattaneo)
Album Trailer
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