Avevamo già parlato di
Dusan Jevtovic nel progetto Xadu (in coppia con Xavi Reija) e lo ritroviamo in
questo trio formato con Vasil Hadzimanov (pianista e tastierista che
recentemente ha pubblicato l’ottimo Alive)
e Asaf Sirkis (batterista di fama internazionale). No answer è il risultato di stili diversi, costruzione in bilico
tra echi sperimentali e modalità tipiche del jazz, aspetti progressive e mood
post, connubi che trovano nella Moonjune una casa decisamente accogliente.
L’assenza del basso ha stuzzicato i tre alla ricerca di possibili dinamiche e
l’interplay costante tra Jevtovic e Hadzimanov, sempre sostenuti dal drum kit
di Sirkis, finisce per saturare il suono senza farne percepire la mancanza. Il
tocco di Vasil è sempre delicato e jazzy e si contrappone a quello nervoso di
Dusan, mentre Asaf sa essere, da straordinario interprete dello strumento, ora
leggero ora decisamente più potente ma sempre all’insegna del groove. Proprio
come per il progetto Xadu, il serbo è sapiente elaboratore di fitte trame
strumentali che hanno bisogno di un ascolto attento e che mostrano un autore
creativo, che pur puntando molto sull’energia della proposta sceglie musicisti
di differente estrazione per produrre interessanti sviluppi che nascono dalla
diversità. Ispirati e legati insieme dal filo comune di non voler dare recinti
alla musica, No answer ha al suo
interno tanto l’amore per leggende quale Jimi Hendrix e Soft Machine, quanto i
suoni già emersi in alcuni dischi di compagni di etichetta come Mark Wingfield
e Simak Dialog, certificando la crescita del bravo chitarrista serbo dopo On the edge del 2009 e Am I walking wrong del 2013. (Luigi
Cattaneo)
Yo sin mi (Video)
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