venerdì 11 gennaio 2019

URBAN STEAM, Under concrete (2018)


 
Nati nel 2012, gli Urban Steam non hanno mai cambiato formazione (cosa più unica che rara) e hanno sempre avuto l’obiettivo di scrivere brani senza pensare troppo ad un genere specifico, un’esigenza comunicativa improntata alla scrittura e alla voglia di mettersi in gioco suonando e divertendosi. Under concrete è quindi un esordio che incorpora le tante passioni dei membri della band (Paolo Delle Donne alla voce, Federico Raimondi alla chitarra, Fabrizio Sclano al basso e Diego Bertocci alla batteria), muovendosi tra progressive (quello dei Rush, dei Cosmosquad e dei Porcupine Tree) e hard & heavy (Black Sabbath, Whitesnake, Dio), caratteristiche che troviamo già nell’energia dell’iniziale Storm. Anche They live non scherza in quanto a carica e vivacità, mostrando anche il lato alternative rock del quartetto, mentre Soul è una gradevole e malinconica ballata. A metà disco gli Urban Steam piazzano dapprima la buonissima title track in odore di progressive e poi Cross the line, che torna su territori più cadenzati ma brilla per enfasi interpretativa e songwriting. Citylights conferma l’indole del gruppo di scrivere brani sempre molto attenti al vestito melodico, Wake up alterna parti vigorose con studiati rallentamenti, in un saliscendi congeniale alla riuscita del pezzo. Years conclude in maniera coinvolgente un album riuscito e che potrebbe trovare terreno fertile anche nella scena hard & heavy italiana, da sempre foriera di band meritevoli di maggiori attenzioni. (Luigi Cattaneo)
Under concrete (Video)
    

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