Uscito nel 2018, Milano è l’ultimo disco in studio degli
Sparkle in grey, band attiva da due decenni e formata da Franz Krostopovic
(viola, violino, pianoforte), Cristiano Lupo (sax, basso, drum machine,
pianoforte, batteria), Matteo Uggeri (tastiere, elettronica) e Alberto Carozzi
(basso, chitarra). Come da tradizione, in ogni pezzo, i musicisti della
formazione si alternano ai vari strumenti, con il contributo di qualche ospite
esterno, che movimenta ulteriormente una proposta che è sempre stata ricca di
idee, ambientazioni differenti, ricerca sonora, in un climax narrativo
raccontato attraverso oscillazioni post, umori wave e fibrillazioni
psichedeliche. Chi conosce la band sa che gli sviluppi insoliti dei loro lavori
sono l’ideale congiunzione tra melodie seducenti, approccio free e omaggi a
brani altrui, stravolti di volta in volta attraverso chiavi di lettura fresche
e personali. Quindi troviamo l’iniziale estro di Milan Subhuman ispirato ai leggendari Throbbing Gristle, lo spoken
surreale di Parlare col liquido al
genio di Enzo Jannacci, ma anche gli And Also the Trees ricordati nell’ottima Tremendous risk for Mr. Formigo e il
Roberto Vecchioni dell’immortale Luci a
San Siro. Non sono da meno Mevlano,
in cui troviamo Reem Soliman alla voce e le due parti di FHS, dove invece abbiamo Simone Riva alla batteria e Pierre Baudry
ai synth. Scrittura colta e divagazioni libere da vincoli si intersecano,
generando l’ennesima opera che meriterebbe davvero molto di più in termini di
conoscenza da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, perché i milanesi
continuano ad essere dopo vent’anni un gruppo di assoluta nicchia. Per
ulteriori informazioni e per sostenere il progetto potete visitare il sito http://www.sparkleingrey.com o la pagina https://sparkleingrey.bandcamp.com . (Luigi Cattaneo)
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