mercoledì 18 settembre 2019

ROPSTEN, Eerie (2018)


Risultati immagini per ropsten eerie
Nati ben dieci anni fa a Treviso, i Ropsten si fecero da subito conoscere per un ep, And I fall asleep on a chair, downstairs in the corner, che l’etichetta canadese Dwyer Records stampò in cassetta a tiratura limitata. Dopo un altro ep, Fault, del 2014 e concerti in compagnia di Tides from Nebula, Winter Dust e God is an Astronaut, il quartetto formato da Simone Puppato (chitarra e tastiere), Claudio Torresan (chitarra e tastiere), Leonardo Facchin (basso e tastiere) e Enrico Basso (batteria), arriva l’anno scorso con Eerie al primo full lenght, disco davvero interessante ed edito dalla nostrana Seahorse. L’album è un concentrato strumentale di post, elettronica, psichedelia e kraut, in cui possiamo ritrovare Cluster, Godspeed You Black Emperor!, Explosion in the Sky e Joy Division, band i cui suoni hanno influenzato le composizioni senza però far mancare una certa personalità alle strutture (Y.L.L.A., Grandma’s Computer Games). L’inquietudine emerge dai solchi di Globophobia, colonna sonora dei tempi odierni, mentre meno amara è la seguente Batesville, un passaggio scorrevole che conduce all’inno Kraut parade, il cui titolo è già una chiara indicazione di cosa hanno in mente i Ropsten. Ci avviciniamo alla conclusione dapprima con la penetrante Brain milkshake e infine con la psichedelia acida di 180 mmHg, epitaffio di un disco fluido e dinamico per tutta la sua durata. (Luigi Cattaneo)



Nessun commento:

Posta un commento