Cosimo Bianciardi
inizia nel lontano 1992 ad occuparsi di musica, dapprima con gli Idra, e poi
con i Kaostributo e i Le Mòn. Tra ep, live e qualche problema personale, la
carriera di Bianciardi arriva fino ai giorni nostri, quando insieme agli
Intima PsicoTensione pubblica per Red Cat I.P.T.,
un lavoro dove il toscano ha messo tutto sé stesso, ha affrontato i propri
demoni, declinandoli sotto forma di un
rock cantautorale curato e rifinito, con alcuni elementi jazz e prog che
potrebbero essere maggiormente sviluppati in un prossimo futuro. L’album è
davvero molto interessante, sia nelle trame jazzate di Carnefice, che negli sviluppi introspettivi di Tutti i miei demoni e Bersaglio,
con Cosimo (voce e chitarra), ben supportato da Fabrizio Orrigo (pianoforte,
tastiere e chitarra), Leondardo Carbone (basso) e Umberto Bartolini (batteria).
I testi si amalgamano perfettamente al tessuto sonoro, basti ascoltare La grande ipnosi (in cui troviamo Giulia
Nuti alla viola e al violino) o Deserta (che
mi ha ricordato i Litfiba di inizio anni ’90), racconti in cui vengono
analizzate situazioni emotive, amori sbilanciati e sentimenti sofferti. Mi sento un meccanismo complicato e la
delicata Il candore vengono nuovamente
arricchite negli arrangiamenti dalla viola della bravissima Giulia Nuti, mentre
in L’uomo obliquo fa la sua parte
Massimo Fantoni alla chitarra overdrive, effetto che si sposa perfettamente con
lo sviluppo della traccia. Esordio raffinato ed equilibrato, un ottimo punto di
partenza per scenari prossimi che lasciano aperte più strade da seguire, con la
complicità di un’etichetta sempre molto attenta ai talenti di casa nostra.
(Luigi Cattaneo)
Il candore (Video)
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