mercoledì 1 aprile 2020

RANDOM CLOCKWORK, Wires (2019)



Esordio per i Random Clockwork, quartetto formato da Danila Monfreda (voce), Valerio D’Anna (synth), Marco Mizzoni (chitarra) e Andrea Paesano (sequencer), che mette insieme attitudine alternative rock, elettronica marziale e trip hop con naturalezza e fluidità. Tra le influenze maggiormente ravvisabili troviamo Depeche Mode, Prodigy, Bjork e la nostrana Beatrice Antolini, riscontrabili in pezzi come Macula, dove i sintetizzatori assaltano l’ascoltatore, e Felina, che si muove agile tra impatto e cura melodica di stampo pop, ricordando anche i Moseek e i Landlord. Seduce l’elegante title track, mostra trame industrial e dance Faster transmission, mentre Event horizon è un elettropop davvero ben riuscito. The hopscotch accelera notevolmente, tra ritmiche dancefloor micidiali, trip hop e pura elettronica, Memento invece conferma la capacità della band di creare soggetti che sarebbero adatti anche al grande pubblico, ma è tutto l’album a essere una riuscita miscela di suoni solidi e granitici. (Luigi Cattaneo)

The hopscotch (Video)  



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