giovedì 16 aprile 2020

KERYGMATIC PROJECT, Greek Stars Gallery (2012)



Attivi nel circuito underground da più di vent'anni, i Kerygmatic Project non sono degli esordienti e il nucleo base del gruppo di Stresa ha i propri natali già nel 1998 quando Samuele Tadini (basso e voce), Danilo Nobili (batteria) e Marco Campagnolo (tastiere), si ritrovano uniti dalla stessa passione per le atmosfere evocative del progressive inglese anni ’70. Formazione a trio e ampio uso delle tastiere rimandano ovviamente alla tradizione degli Emerson Lake & Palmer (loro grande fonte d’ispirazione), ma in questo loro Greek Stars Gallery del 2012 ritroviamo anche fortissimi legami con i Genesis e gli Yes, che potrebbero davvero solleticare quanti hanno amato quella dorata stagione del rock progressivo. L’assenza di un chitarrista non è un limite quando si ha un tastierista come Campagnolo, gigantesco nel creare suoni e sprigionare feeling dalle sue tastiere, piano o sintetizzatore che sia, e The tiger paper’s great parade ne è esempio lampante. Indubbiamente la band si ispira ai mostri sacri del genere, (sentite la title-track o Where the bell tolls again per farvi un’idea) ma lo fa in maniera convincente e sentita. Il sound che ne deriva è un contenitore di umori e suoni, che pur non risultando particolarmente innovativo, mantiene freschezza e vivacità lungo l’arco di tutto il disco, e se è vero che i punti di riferimento inglesi rimangono pressoché costanti è pur palese che le doti dei tre Kerygmatic costituiscono una base solida e compatta. La sensazione è proprio quella di trovarsi dinnanzi ad una band salda e coesa nel creare qualcosa di credibile e brani come Beautiful you Tonight o Starlight sono lì a testimoniarlo. Greek Stars Gallery è un lavoro intenso, costituito da composizioni che hanno il pregio di mostrare il talento di un’altra interessante realtà tricolore. (Luigi Cattaneo)



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